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Un libro come itinerario abrasivo connotato dalla presenza di donne, di luoghi e ossessioni quali paradigmi intorno cui si svolse la struggente vita di Vincent Van Gogh.
Non solo donne in carne e ossa, ma donne-guida come Mrs Jones, donne-madri come Kee Vos, Christine Hoornik detta Sien, Margot Begemann, donne-ritratti come Mme Augustine Roulin e Mme Ginoux. Poi i luoghi, tutti infinitamente coinvolgenti: Isleworth, Amsterdam, le Borange, Arles, St. Remy, Auvers-sur-Oise, ove Vincent spese la propria esistenza nel tentativo d’imprigionare colori, atmosfere, luci.
Infine le ossessioni quali malie sottili e tragiche che lo consumarono inesorabilmente. L’ossessione per il segno e il colore, l’ossessione della redenzione, l’ossessione per amicizie mancate, l’ossessione per una religiosità intima e tormentata, l’ossessione per un amore fraterno, l’ossessione per il sole del Midi francese e, infine, l’ossessione per la morte. Una vita affannosa e infaticabile dunque in una iterazione di atti e gesti condotti per mano da una volontà determinata a perdersi nel nulla allorché la follia, certamente amata e desiderata come silenzio dall’angoscia, era divenuta dolorosa compagna capace, alla fine, di acquietare nella morte.
E’ stato un interesse specifico per l’uomo Van Gogh la ragione primaria di questo viaggio nella vita di Vincent di Giuseppe Cafiero, un viaggio connotato da due elementi primari: le donne e i luoghi.
Questi due ingredienti, mai approfonditi così specificatamente in altri scritti su Van Gogh, sono stati fondamentali nell’esistenza umana di Vincent e, dunque, si sono rivelati un asse portante intorno cui poter far svolgere una vicenda così appassionante come la vita di Vincent.
Dieci capitoli, nominati come le dieci donne e i dieci luoghi più significativi di questo percorso, che descrivono il viaggio travagliato, ma straordinario di un uomo e la sua determinazione ossessiva nel voler diventare pittore.
Uno scritto di rara delicatezza, di grande fascino, di minuziose ricostruzioni, di infaticabile ricerca, un omaggio all’artista Olandese, ma soprattutto all’uomo, ai suoi paradigmi e le sue ossessioni.
Un omaggio espresso in ogni sua forma, con la scelta di imprigionare sulla copertina i tratti indefiniti e indefinibili del volto dell’uomo e di utilizzare il colore che più identifica l’artista, il giallo.
ufficio stampa lara panicucci 347 6607797 lara.panicucci@libero.it