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17 Novembre 2008
Il costo umano del lavoro
di Giovanni Grieco
Iuppiter Editore 2008 (Collana I Dardi) Prezzo 126 euro Pagine 12 ISBN:9788895997001
Morti bianche, forse si può ripartire proprio dalla tecnologia
Quale è il confine tra diritti e doveri, quale è la distinzione tra lavoro e sopruso?
Ce lo chiediamo tutti i giorni, quando drammatiche cronache ci raccontano storie di precariato professionale e personale, in cui lo sfruttamento delle energie precipita in un'inquietante degenerazione del rispetto dell'individuo. Valgono a poco gli appelli della politica e della classe dirigente, se, specialmente in Italia, non si diffonde una reale e profonda cultura del lavoro: parte da questo presupposto il saggio del professore Giovanni Grieco, che decide di inaugurare la collana "I dardi" della neonata "Iuppiter Edizioni" con un'analisi impietosa del fenomeno allarmante delle morti bianche. "Il costo umano del lavoro" (Iuppiter 2008, pp.126) è un percorso rigoroso che scandaglia, tra scienza, morale e filosofia, i concetti storici di tecnologia e progresso, diritto ed illegalità, salute fisica e psicologica del lavoratore. Docente di medicina del lavoro, Grieco raccoglie così un'indagine raffinata ed attenta intrapresa da anni, grazie alla quale riesce ad esaminare la progressiva riduzione della libertà personale, irretita nelle maglie strozzanti delle più spietate logiche consumistiche. Questa decadenza sociale, che minaccia anche le esigenze banali della persona umana, ha radici lontane e nasce di pari passo con il raggiungimento della ricchezza e del benessere materiale: la tecnologia, pertanto, risulta irrimediabilmente deformata, a vantaggio di una gestione spesso spietata della forza lavoro. Eppure, se Grieco esamina una casistica infinita di violenze fisiche e morali patite da vittime di ogni formazione culturale, estrazione sociale ed età, la pars costruens del suo discorso si fonda su un concetto basilare: quella stessa tecnologia, che pochi magnati hanno trasformato in un mostro urlante ed aggressivo, può diventare la scommessa per creare e costruire una nuova dignità dei lavoratori. Proprio scienza e tecnica, coadiuvate da una più severa applicazione della legge e del diritto, assicurano la "certa speranza" di un riscatto concreto della società postmoderna: se Pirandello esecrava i grigiori e gli stridii delle fabbriche avveniristiche, gli stessi grigiori e stridii possono essere trasformati radicalmente e canalizzati in una dimensione rivoluzionaria. Colori e suoni devono accompagnare chi lavora, e non soltanto nei retorici film americani: la tecnologia è una speranza, la certezza la danno gli uomini.
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