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Inserito il 22 Luglio 2010

“L’amore del giglio”, poesie alla mamma per Samuele Editore

di A.A.V.V. Prefazione di Maria Luisia Spaziani


Samuele Editore 2010 Collana Scilla n.12 Pagine
ISBN:9788896526101



“L’amore del giglio”, poesie alla mamma per Samuele Editore

Esce, per i tipi della Samuele Editore di Fanna di Pordenone, la piccola antologia di poesie sulla maternità ”L'amore del giglio”. Un volumetto introdotto in copertina da una prestigiosa tela di Carlo Sbisà (1889-1964), notissimo pittore triestino che con “L'attesa” bene apre le 80 pagine dell'undicesima edizione della collana Scilla dell'editore pordenonese.
Un volume che raccoglie cinque autori di differenti nazionalità che hanno scritto, ognuno attraverso il proprio particolarissimo sentire socio-culturale, testi sul tema scelto. Si trovano così un'autrice messicana (Alejandra Craules Breton) che illustra il dramma di un rapporto spezzato dalla morte della figlia neonata, un'autrice ucraina (Natasha Bondarenko) che delinea le sfumature d'amarezza di un difficile rapporto d'amore, un autore marocchino (Nabil Mada) che tra le moschee ricorda la genitrice con l'affetto sereno d'un figlio, un autore francese (Patrick Williamson) che dipinge paesaggi di cornice su dialoghi e soliloqui, e in ultimo un autore italiano (Domenico Cipriano) che ricorda la madre e l'amore per lei secondo un'usanza tanto cara a buona parte della poesia italo-meridionale.
Questa piccola antologia, oltre ad essere impreziosita dai testi originali a fronte, si pregia anche di uno scritto introduttivo di Maria Luisa Spaziani, che dice “c'è molto dramma in queste poesie che vanno dal Messico all'Ucraina al Marocco alla Francia fino alla nostra Italia, e non mancano accenti che riflettono il dramma della loro esistenza e convivenza, e non manca naturalmente nemmeno un grande tema previsto tra i nove citati in apertura, quello dei ricordi. La memoria è infatti la massima radice senza la quale l'altra massima radice, la mamma, non potrebbe creare foreste infinite, quelle che rendono sovranamente umana la nostra vita”. Parole queste a cui fa eco il poeta nostrano inserito nell'antologia, Domenico Cipriano, con i versi “C'è più sacralità in questa casa / che nella chiesa di paese. / E' il messaggio globale / (non semplicemente mediatico / e mortale) che alimenta granelli / dello stesso riverbero di voci / di una profonda fede, e mia madre / sussurra le parole e dà calore / ai fotogrammi del saluto”.


ALEJANDRA CRAULES BRETON
Messico
 
QUESTI SONO I MIEI PIACERI PIU' MALATI

Mi piace cercare in un’ecografia
i lineamenti d’un volto che non si distingue
Mi piace portare alla tomba di mia figlia
                [giochi e palloncini
e raccontarle storie mentre le annaffio i fiori
Mi piace andare al suo compleanno a cantarle
                [“las mañanitas”
Mi piace pensarla e parlarle ogni giorno
credendo che mi ascolti
Mi piace sognare che stia crescendo
immaginare i suoi primi passetti
il suo primo sforzo d’articolare “mamma”
Mi piace fantasticare costruendomi l’immagine
di come sarebbe a diciassette anni
con il verde brillante dei suoi occhi
e la sua indiscutibile somiglianza a me
Mi piace che gli altri mi credano allegra
sebbene i miei sogni siano morti
Mi piace travestirmi da adolescente
per nascondere la prematura vecchiaia che produce
                [il dolore
Mi piacciono gli sguardi di chi cerca di fingere
                [sgomento
al sapere che la mia bambina mi ha lasciato
Ti tanto in tanto mi piace guardare i suoi vestitini
e cercare in essi il suo profumo
riprendere il suo atto di battesimo e leggere
            [il suo nome a voce alta
María de Jesús Craules Bretón
Mi piace piangere da sola per evitare agli altri
la pena di consolarmi
Mi piace impazzire ogni giorno
allucinando che sia solo un brutto sogno
dando per certo che non è morta 
 
 
***
 
 
NATASHA (NATALIA) BONDARENKO
Ucraina
 
Non so se il tempo
con le sue regole ferree ben precise
ha solcato la tua fronte con rughe chilometriche
o
il mio brutto vizio
    da quando ero piccola
di contraddirti in tutto

entrambi,
    visto che non ci sei più,
sono macigni sul mio cuore
che lo fanno battere
appena.
 
 
***
 
 
NABIL MADA
Marocco
 
TI RICORDI DELLA VOCE...

Ti ricordi della voce
al di là dalle moschee.
Cosa dicevano le ragazze intorno a te
bisbigliando il tuo nome
in altre parole, in un’altra lingua
ormai indecifrabile?

E d’un tratto la vita
si ferma a istanti
mentre la voce echeggia in nero
abitando gli angoli.

E il corano, il muzzin che chiama
l’ultima preghiera
pare chiamare l’“ultima speranza”.

Chissà se Dio sussiste ancora in te,
nei giorni in cui subito
si assoggetta il tuo essere
a quantità infinite e aggrovigliate
di tante, ma tante questioni a cui non vedi
semplici risposte.

E' come chi non coglie l’oltre
l’essenza degli oggetti circondanti
come chi accecato
dalla fumosa freccia
di follia
che negli occhi
uccide i colori
e nel cuore spegne la sensazione
di una signora che sta per
sbagliare.
 
 
***
 
 
PATRICK WILLIAMSON
Francia
 
GIARDINO
 
Mamma, sei un giardino di giunchiglie…
Mamma, le tue braccia aperte come…
Mamma, tieni bene coltello e forchetta avevi detto
tutto questo lo dimentichi, lo so.
Mamma, tutti i tuoi pendoli suonano, ma
nessuno all’ora giusta, devi comprartene uno

Non so più che cosa dire
il tempo, la panca in bilico
dentro i crepuscoli d'estate
quando si guardano le rondini
tranne che... Champagne, Champagne!
 
 
***
 
DOMENICO CIPRIANO
Italia
 
I RICORDI
per mia madre

Nella nostra casa sono cresciuti
i ricordi, i discorsi di gesti consueti
che ora non possiamo vedere.
Commentiamo al telefono sprazzi
di giornate incolore, senza dettagli:
quasi scompare la vita all’assenza.
Ma le carezze erano l’infanzia
e il nostro vivere sapendoci vivi
fingiamo ci basti.


Per informazioni e per comprare questo libro
Email: redazione.samuele@samueleeditore.it

 



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