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04 Ottobre 2010
L’inverno dell’alveare
di Devis Bellucci
A&B Editrice 2012 (collana Eliconea) Prezzo 152 euro Pagine 13,00 ISBN:9788877282217
«Parlami dell’inverno» disse la piccola esploratrice ad una spiga di grano. «L’inverno è il tempo dei desideri. In quei giorni io sono ben nascosta. Sono minuscola come il più invisibile dei miei chicchi. Sono solo il desiderio di una spiga. Il papavero è il desiderio di diventare un bel fiore rosso. Migliaia di fili d’erba non sono che la speranza di salire alla luce. Tutto è nascosto perché ogni desiderio prenda la propria forma. C’è quello che vedi e anche di più, solo che è troppo fragile e deve essere protetto. Accade dunque che in autunno terra, cielo e acqua mettono da parte i propri desideri. Accade che in inverno li proteggono perché sopravvivano. Se non si coltivano i desideri, la vita non ritorna. È impossibile superare l’inverno senza proteggere i propri desideri».
Dopo aver esordito col romanzo “La memoria al di là del mare” (Giraldi Editore), l’autore modenese Devis Bellucci torna in questi giorni in libreria con “L’inverno dell’alveare” (A&B Editrice), una favola suggestiva, scritta con delicatezza e poesia. Le pagine ci raccontano la lotta contro il tempo di una giovane ape, di professione esploratrice, che scopre di non poter superare l’inverno, come tutte le api della sua specie. Incapace di arrendersi ad un simile destino, prospettatole come un dogma, si butta in una disperata quanto comica ricerca volta a comprendere quale sia la natura dell’inverno e come costruire una casa nuova, che l’inverno non porti via. Emblematico l’incontro con la cavalletta, che la mette in guardia nei confronti dell’inverno “dentro”, dell’inverno del cuore, ben più temibile di quello del mondo, che ha sempre una sua primavera. Si tratta di un’opera ricca di metafore, tessuta dall’autore con un linguaggio semplice e allo stesso tempo prezioso. L’inverno stesso viene dipinto come una fase misteriosa, il momento per coltivare in silenzio i propri desideri, per proteggere la vita e guardarla scorrere dove non si vede, per cercare nell’uniformità l’incanto del colore. Nell’insieme è grande inno al valore del confronto con gli altri, coi “diversi”, confronto che in questo caso ha addirittura valore salvifico. In tal senso, si legge: “Qui sorgerà il forte che ci salverà dall’inverno. Ho scoperto che l’alveare non è abbastanza solido per proteggerci. Nessuna di noi conosce l’inverno perché nessuna l’ha mai superato. Tutto quello che so l’ho imparato dagli altri, non dalle api. Per questo, adatteremo le loro scoperte ai nostri bisogni. Per questo, accanto al forte, faremo un monumento agli altri. Se ci salveremo sarà solo merito loro”.
L’autore: Devis Bellucci è nato a Vignola nel 1977. Ha studiato fisica all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove si è laureato e ha conseguito il Dottorato di Ricerca. Viaggiatore on the road, ha partecipato a campi di volontariato in diversi paesi, tra cui l’Albania, l’India e il Brasile. Appassionato di fotografia, ha raccolto i suoi lavori secondo due percorsi, “Il colore della terra – Impressioni di viaggio” e “Il colore delle stelle – Le strade del pensiero” in parte pubblicata on_line. A fine 2007 è uscito “La memoria al di là del mare” (Giraldi Editore), il suo primo romanzo. Attualmente è assegnista di Ricerca presso il Dipartimento d’Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dove si occupa di biomateriali.
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