Padre Stefano Troiani e Carlo Iacomucci hanno realizzato una sintesi tra arte e poesia nel segno di S. Francesco di Assisi
Dopo la prima raccolta di poesie, padre Stefano Troiani (ofm) ci ha regalato una autentica preziosa opera, un poemetto intitolato Il Cielo d'Assisi con cui ha dialogato nel verso con la capace sintesi incisoria dell'arte di Carlo Iacomucci, che ha realizzato una autentica poesia dedicata alla immagine di S. Francesco e della sua città, Assisi, e che ha trasfigurato in una cosmologia di simboli così da venir ad essere, la sua incisione, come una sorta di spartito musicale con cui suonare la musica della santità.
Una santità a cui padre Stefano ha dedicato la vita, quando da Sassoferrato dove è nato nel 1926 e dove ritornò nel suo periplo tra Roma e Assisi, testimoniando nella cultura il carisma del Santo delle Stimmate. Se a Urbino si laureò in scienze Pedagogiche, a Urbino nel 1949 nacque Iacomucci, portando, ora a Macerata, la scienza e l'arte dell'incisione nella memoria del cristallino pensiero pierfrancescano.
Queste due opere, in poesia ed in incisione, sembrano uniformarsi ribadendo la "umilitate" con cui il Santo di Assisi cantò il creato, lodando il creato e l’armonia della pace, che soltanto perchè spirituale regalità dello Spirito potrà concepire la sociale e storica affermazione della verità della Pace.
Ecco perchè tale poemetto e tale incisione, meritano di essere viste come unitarie disponibilità al temperamento e alla emozione del carisma francescano ribadito, riproposto.
Così che incisione e poesia possono davvero presentarsi per quel che sono : verità di una emozione che giustifica l'arte di Iacomucci e la poesia di padre Stefano Troiani.
Nella memoria di Bartolini e di Piacesi, nelle stagioni della Urbino eroica e della Macerata forte, Carlo Iacomucci ha costruito un itinerario critico che è stato compreso e spiegato dai critici Armando Ginesi e Floriano De Santi con la importante mostra che si tenne nel Palazzo Leoni a Cupramontana nel 2003. Questa incisione dedicata alle Laudi di S. Francesco è costruita come una quinta teatrale dove le simbologie e le iconografie francescane convergono a decantare una unità ispirata e ispirata come una intuizione unitaria e poetica.
Così similmente, padre Stefano ritma in strofe pulite e armoniose, il ritmo di una cantilena come di un Salmo recitato, e salmodiando nella terra di Francesco, viene a ripetere l'epopea della bellezza di una Pace che è dialogo autentico tra uomo e creato, tra uomo e uomo, tra culture e linguaggi anche diversificati e portatori di una medesima comunque, sincerità, l'aspirazione alla Pace.
La cartella ha un testo critico di Mariano Apa che illustra il valore artistico dell'incisione di Iacomucci e ne spiega le qualità artistiche in sintonia con le modalità espressive della poesia di padre Stefano Troiani. La cartella è stata benissimo stampata dalla Stamperia d'Arte Musium di Francesca Sabbatini, la quale nel suo laboratorio nel castello di San Pietro di Musio, ha ancora dato prova di grande sapienza tecnica e di partecipata poetica cultura della morsura e stampa antica d'acquaforte.
La Stamperia d'Arte Musium lavora con Carlo Iacomucci, con Bruno D'Arcevia e con numerosi altri maestri dell'incisione e dell'arte delle Marche. Come un diamante prezioso, questa cartella si presenta ricca di arte e poesia e di quella antica pratica dell'arte incisoria che da Urbino a Macerata, da Pesaro a Fano, edifica una delle realtà dell'orgoglio delle Marche. E' questa Cartella, una esperienza davvero interessante nel dibattito in corso tra arte e sacro, tra civiltà del dialogo e amore per il prossimo, questa cartella di poesia e di arte è il segno reale della civiltà delle Marche.
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