“L'uomo privilegiato politicamente o economicamente è un uomo intellettualmente e moralmente corrotto.
È questa una legge sociale che non ammette eccezioni.”
Michail Bakunin
Danilo scopre troppo presto che spesso della propria vita non si riesce a fare quello che si vorrebbe: appena diplomato è costretto ad abbandonare l'idea dell'università perché suo padre muore senza chiedere il permesso, di infarto, costringendo sua madre nella morsa della depressione e lui a cercarsi un lavoro. L'impresa sembra disperata, ma un insolito annuncio cambia il corso degli eventi. A Mantova, la casa di riposo Michail Bakunin - istituto che ospita solo vecchi anarchici e partigiani - cerca un tuttofare. Danilo parte senza pensarci troppo. A Roma lo legano soltanto sua madre e due strambi amici: Assunta, ex prostituta ultrasessantenne e Burgu, talentuoso meccanico rumeno che gestisce un'officina clandestina. Danilo comincia a lavorare nella casa di riposo e presto si affeziona ai "suoi" vecchi, ma il male incurabile che sta per mettere fine alla vita di Anselmo, burbero anziano che scrive poesie, muove in Danilo alcuni pensieri. Perché i suoi amici devono aspettare la fine senza far nulla per il Paese che hanno contribuito a liberare dal Fascismo e che corre verso una china sempre più ripida? Non sarebbe meglio fare qualcosa di decisivo? Ma una telefonata da Roma scuote di nuovo l'esistenza di Danilo, mettendo in discussione presente e futuro. Non è solo, però, accanto a lui ci sono comunque i suoi vecchi a insegnargli che, quando le situazioni sembrano senza uscita, è ancor più necessario perseguire l'impossibile.
Incipit:
Fin da ragazzino ho avuto due grandi passioni: gli animali e la scrittura.
Per certi versi avere le idee chiare può essere una fortuna, se già da piccoli si sa cosa si vorrebbe fare si possono avere alcuni vantaggi. Tra i tanti faccio un esempio: la solita zia con il quoziente intellettivo di un lemure ti fa l’immarcescibile domanda:
“Cosa vuoi fare da grande?”.
Tu sai già la risposta e, ulteriore vantaggio, visto che mese dopo mese e anno dopo anno non la cambi mai, lei smette anche di fresarti i coglioni. Il guaio è che a volte, anzi piuttosto spesso, della propria vita non si riesce a fare quello che si vorrebbe. Non bisognerebbe mai dar retta a quegli immensi stronzitronfisoddisfattidisè, quelli che sono convinti di “avercela fatta” e che raccontano le solite ignobili ributtanti panzane tipiche degli stronzitronfisoddisfattidisè. Tanto per intenderci sto parlando di quelli che durante le solite interviste ditirambiche dichiarano:
“Se si vuole veramente una cosa la si ottiene!”.
Non è vero. Non è vero neanche per il cazzo. Se vi capita di sentire dire da qualcuno che volere è potere, prendetelo a calci in culo fino a quando le chiappe gli arrivano sulle spalle. E poi continuate fino a quando non gli si sistemano a tracolla.
Recensioni:
https://miriam-mastrovito.blogspot.it/2014/08/recensione-casa-di-riposo-michail.html
https://www.liberovolo.it/2014/07/21/recensione-casa-riposo-michail-bakunin/#/recensioni/
https://www.mescalina.it/libri/recensioni/daniele-borghi/casa-di-riposo-michail-bakunin
L'autore:
Daniele Borghi è nato a Roma dove vive. Ha esordito con la raccolta di racconti Day &Night (Fazi-Libuk, 2001), a cui sono seguiti i romanzi Il nome di una privazione (Fara Editore, 2003), che ha ricevuto riconoscimenti in premi letterari, Pinocchio non abita più qui (Fara Editore, 2005) e Fuori è un brutto mondo (Il Molo, 2007).