Questa è la storia vera di un bambino coraggioso che non diventerà mai architetto. Di un papà in cerca di giustizia e di una banda di strada pronta ad ogni eventualità tranne il rifiuto. Di un viadotto alto come il cielo e di un pagliaccio triste. Di una Città del Guatemala dove tra cani randagi, cassonetti e colla da sniffare sbocciano i sogni dei giovani che ogni giorno dicono basta alla violenza.
La biografia fatta di tatuaggi e cicatrici, soprusi e amicizie liberatrici di Angelito Escalante Pérez che, a dodici anni, ha scelto di non uccidere.
Il libro è patrocinato da Amnesty International Italia e dal Centro per la Cooperazione internazionale di Trento.
Martina Dei Cas (1991), laureata in Giurisprudenza, vive ad Ala in Trentino e nel 2010 è stata insignita dal Presidente della Repubblica del titolo di Alfiere del Lavoro. Ama viaggiare per terra, per mare o tra le pagine dei libri e dare voce alle storie dimenticate che incontra lungo il cammino. Ha scritto “Cacao amaro” e “Il quaderno del destino”, due romanzi ambientati in Nicaragua.