Cosa accadrebbe se venisse dimostrato che Dio non esiste?
Semplice: a qualcuno verrebbe subito in mente di aprire una rivendita di sensi di colpa. Ma non nella speranza di un trionfo della morale – che neppure l’idea di un dio onnipotente e onnisciente è riuscita a instillare negli esseri umani – bensì per sfruttare il disorientamento generale e farci un po’ di soldi.
È questo lo scenario in cui si trova a muoversi Immanuel, un trentenne che – in un mondo sconfitto dalla propria vacuità e alla deriva etica, dove solo gli oggetti, ovvero i “senzienti di terzo tipo”, sanno discernere tra giusto e sbagliato – coltiva ancora il vizio di leggere e pensare.
Tra sbagli e piccole conquiste, confrontandosi con un Vocabolario che la sa lunga, una Strada cervellotica, una Botticella arguta e una fidanzata che ama le parole, Immanuel ripercorre i passi e i tormenti del suo celebre omonimo di Königsberg, mettendo poco per volta a soqquadro l’intera sua esistenza.
E sopra splendeva un cielo stellato è un romanzo in cui il surreale gioca a braccetto con profonde tematiche filosofiche, regalando al lettore uno sguardo disincantato sulle contraddizioni umane e anche qualche possibile
suggerimento per... renderle ancor più contraddittorie.