Rūdolfs Blaumanis è annoverato fra i rappresentanti principali della corrente realista di secondo Ottocento nella letteratura lettone.
I suoi racconti offrono uno sguardo d'insieme e dall'interno sulla vita sociale e culturale della Livonia verso la fine del xix secolo, quando era insieme provincia europea, per quanto poco conosciuta, e anche marca estrema dell'impero dello zar, amministrata dai baroni baltotedeschi e con la popolazione lettone sottoposta alla servitù della gleba. Sono però anche gli anni in cui si consolidano le aspirazioni del movimento nazionale e prende fisionomia l'idea di uno Stato lettone.
È questa la temperie politica e culturale in cui Blaumanis si forma e alla quale offre la sua voce, focalizzando i fatti, le vicende e la psicologia della gente comune, di cui tratteggia i piccoli e grandi drammi della vita quotidiana con un tratto sempre misuratissimo e trasparente. Come egli stesso ebbe a scrivere: «La cosa più importante non è ciò che descrivi, se una rosa o un mucchio di letame, bensì come lo fai!».
Si ripropone qui una nuova edizione – rivista e annotata – della raccolta di racconti già pubblicata nel lontano 1945 per la traduzione di Marta Rasupe, alcuni dei quali sono stati anche trasposti con successo sul grande schermo.