Amore e morte in Lapponia, oltre il Circolo polare artico. Mondo estremo, ma non periferico, quello del selvaggio Nord, territorio dove tutto accade, dominato dalla legge del più forte.
Al potere aspro e selvaggio degli elementi, gli uomini reagiscono con l’isteria artica, con l’abbandono al fanatismo delle sette religiose, con l’aperta ostilità verso tutto ciò che viene da fuori.
In questo mondo di eroi omerici, ogni giorno bisogna difendere la terra e il proprio prestigio, e persino gli anziani devono strappare letteralmente coi denti un pezzo di dignità, per continuare ad esistere. Giovani e vecchi si spiano nelle capanne anguste, pronti a disputarsi un momento di calore e d'intimità; uomini e donne si sfidano come in duello, contendendosi la carne più giovane. Tutto è lecito, se avviene all’interno del gruppo. Ma agli estranei nulla è concesso.
In questo mondo patriarcale, Martta, una ragazza di prorompente sensualità, infrange le regole cedendo a Oula, il lappone dagli occhi neri, lo straniero venuto dal Nord, l’innamorato errante in odore di sciamanesimo. Ne sortisce un intreccio lirico e tragico in cui la natura stessa si fa complice degli uomini, e la taiga, le nebbie e i ghiacci concorrono a creare occasioni, nascondigli, tane, tombe.
L’urlo della terra è autentica epica moderna, un grande romanzo tratteggiato dalla penna insieme realistica e poetica di un raffinato interprete della magia nordica.