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30 Marzo 2024
E c’erano gerani rossi dappertutto
di a cura di Valentina Di Cesare e Michela Valmori
Radici Edizioni 2024 Prezzo 17 euro Pagine 264 ISBN:9791281235120
E c’erano gerani rossi dappertutto raccoglie alcune tra le numerose voci del panorama letterario nordamericano contemporaneo, in un vero e proprio viaggio attraverso il loro patrimonio identitario, sulle tracce dell'esperienza migratoria familiare e personale. Una antologia eterogenea dal punto di vista geografico e anagrafico, concepita sulla base di elementi ben definiti, come l’origine etnica e il genere socialmente inteso e che ospita percorsi artistici differenti. Le autrici – tutte di origini italiane – fanno i conti con il proprio passato familiare, presentando percezioni diverse della propria identità all'interno di entrambe le comunità, quella di arrivo e quella italiana d'origine. Il risultato è un’opera multiforme, sospesa tra retrospezione e introspezione, caratterizzata da una pluralità di sguardi in cui ciascuna scrittrice, a modo proprio, disseppellisce un personale forziere dai fondali di un oceano di memorie e sensazioni, parole e silenzi. Per riportarlo a galla con narrazioni piene di onestà e coraggio.
E c’erano gerani rossi dappertutto è una “antologia femminile dell’emigrazione” in cui sedici scrittrici nordamericane contemporanee sono state chiamate a confrontarsi con il proprio patrimonio identitario attraverso i propri racconti. Curata da Valentina Di Cesare – già autrice di Marta la sarta (Tabula Fati 2014), L’anno che Bartolo decise di morire (Arkadia 2019) e Tutti i soldi di Almudena Gomez (Polidoro 2022) – e Michela Valmori, questa antologia raccoglie infatti alcune tra le numerose voci del panorama letterario nordamericano contemporaneo, tutte di origini italiane ma per la maggior parte inedite nel nostro Paese. Tutte le autrici, seppur differenti tra loro per età stile ed esperienze, hanno ricercato nei propri racconti il signiOicato che hanno avuto nella loro vita le proprie radici plurime, quale peso e quale dono abbiano rappresentato e quanto abbiano inciso nella ricerca della loro identità, cercando di far parlare in italiano le storie di chi la nostra lingua la ascoltava soltanto in casa, talora mista al dialetto. Il libro, con sottotitolo Voci femminili della diaspora italiana in Nord America, nasce in collaborazione con “Strade dorate - Osservatorio di Letteratura e Cultura della diaspora italiana e italofona” (stradedorate.org) e ha l’obiettivo di costruire un ponte immaginario lungo quanto un oceano, che ci collega a una parte del nostro Paese con le radici piantate altrove, ma che sente su di sé tutto il peso di una doppia identità, vissuta sulla propria pelle e vista appassire negli sguardi malinconici delle vecchie generazioni che avevano cercato fortuna viaggiando in terza classe. Sedici racconti vivi, onesti, divertenti e commoventi, che prendono spunto da tematiche che si potrebbe correre il rischio di deOinire semplice folklore e che qui vengono invece trattate con il massimo rispetto e la massima profondità, dal cibo al rapporto madre Oiglia, dal dialetto e la lingua prima modiOicati e poi scomparsi nel passaggio da una generazione all’altra Oino agli studi di genere. Il volume rappresenta la prima antologia al femminile pubblicata in Italia sul tema e vede anche la collaborazione di Ilaria Serra e Emanuele Pettener – docenti di studi legati alla lingua e alla cultura italiana presso la Florida Atlantic Universiy (Boca Raton, Florida). Tra le autrici compaiono invece anche Marianne Leone (autrice per Nutrimenti del memoir Jesse) e Maria Laurino, uscita in Italia nel 2023 per Longanesi con Il prezzo degli innocenti: Come il Vaticano ha sottratto migliaia di bambini alle loro madri.
Con racconti e saggi di: Rita Ciresi - Joanna Clapps Herman Kathy Curto - Luisa Del Giudice Loretta D'Orsogna - Jean Feraca Annie Rachele Lanzillotto - Nadina LaSpina Maria Laurino - Marianne Leone Chiara Montalto-Giannini - Gail Reitano Jennifer Romanello - Mary Saracino Rosanna Staffa - Karen Tintori
“Anche la letteratura etnica si è nutrita talora di retorica spruzzata di folklore, di nonne e ricette e pregiudizi. Qui no. Ovvero, ci sono le nonne e le ricette e i pregiudizi, ma comunque il lettore giudichi questi testi, non pensiamo avrà dubbi sulla loro onestà. La sofferenza nel rievocare il dramma dell’immigrazione, la nostalgia, il faticoso recupero delle radici – ma pure i profumi, la musica, l’ironia – sono sempre autentici, freschi, vibranti. Le nonne non sono figurette da cartolina ma donne coraggiose, il cibo non suscita labili ricordini coreografici ma assume significati possentemente proustiani, il pregiudizio non viene raccontato per far spettacolo, per creare a tutti i costi indignazione o commozione, ma per dar forma al dolore.” (Ilaria Serra ed Emanuele Pettener)
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