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Louis-Ferdinand
Céline
(1894-1961 )
a cura di Marco R. Capelli
Nato
in francia nel 1894 a Courbevoie, nel dipartimento
della Senna, crebbe a Parigi, dove il padre
lavorava come impiegato in una compagnia
di assicurazioni e la madre gestiva un negozio
in Passage Choiseul. I genitori, che avevano
programmato per lui una carriera di uomo
d'affari, lo mandarono a studiare prima
a Diepholz, nella Sassonia Inferiore, poi
in Inghilterra. Tuttavia Celine nel 1912,
a soli 18 anni si arruolò in un reggimento
di cavalleria.
Gravemente ferito durante la prima guerra
mondiale, perse parzialmente l'uso di un
braccio e riportò un trauma cranico
le cui conseguenze (emicranie e disturbi
all'udito) lo avrebbero accompagnato per
tutta la vita. Decorato e congedato con
onore, al ritorno divenne una sorta di eroe
nazionale, cosa che più tardi avrebbe
contribuito a salvarlo, assieme alla fama
letteraria, dalle pesanti accuse di collaborazionismo
con i nazisti che gli sarebbero state rivolte
al termine della seconda guerra mondiale.
Assegnato prima all'ambasciata francese
a Londra, Celine si trasferì poi
in Cameroon per lavorare per una compagnia
di legnami ma nel 1916 dovette rientrare
in Francia per aver contratto la malaria.
Lo stesso anno si sposò con Suzanne
Nebout, una ragazza francese che aveva conosciuto
a Londra, dove lei lavorava come barista,
ma il matrimonio non fu mai registrato dal
governo francese, cosa che gli permise,
nel 1919 di sposarsi nuovamente, questa
volta con Edith Follet, il cui padre era
rettore di una famosa scuola di medicina.
Celine studiò medicina a Rennes e
si laureò nel 1924, due anni dopo
terminò anche il secondo matrimonio.
Abbandonata temporaneamente la professione
medica Celine lavorò presso la Lega
delle Nazioni viaggiando in Svizzera, Cameroon,
Stati Uniti, Cuba e Canada. A Detroit studiò
i problemi legati alla medicina del lavoro
presso le industrie di Henry Ford (all'epoca
simpatizzante delle teorie naziste) e nel
1928 tornò a Parigi dove aprì
uno studio medico.
Raggiunse la fama già con il suo
romanzo Voyage au bout de la nuit (1932
- Viaggio alla fine della notte) che, curiosamente,
fu apprezzato sia dall'estremista di destra
Léon Daudet che da Leon Trotsky,
all'epoca esiliato in francia. Ferdinand
Bardamu, il protagonista, è una sorta
di alter ego letterario di Celine stesso
e la storia riflette in parte la vita avventurosa
dell'autore nel periodo 1913 to 1932.Al
principio degli anni quaranta Celine si
reca in Unione Sovietica, il risultato è
un famoso libretto "Mea Culpa"
dove l'autore esprime in toni molto polemici
la propria disillusione nei confronti del
sistema comunista. Alla vigilia della Seconda
Guerra Mondiale produsse un nuovo libello
che scatenò un notevole dissenso
Bagatelle pour un massacre dove mescola
confusamente idee antisemite e pacifiste,
sostenendo come una non meglio definita
congiura giudaica stesse per trascinare
l'Europa in una guerra che si preannunciava
disastrosa. Sull'ultimo punto, se non altro,
aveva visto giusto. Nel 1936 incontra la
ballerina Lucette Almanzor e si sposa per
la terza volta, lui ha 41 anni, lei 23 ma
gli resterà fedele sino alla fine,
sopportandone anche le numerose scenate
di gelosia.
Durante la seconda Guerra Mondiale, Celine
servì come volontario in qualità
di medico di bordo sulla nave francese Shella,
fino all'affondamento da parte di un sottomarino
nazista. Poi riprese l'attività di
medico nella Francia occupata. Durante la
liberazione fugge a Berlino con Lucette
e viene denunciato come traditore dai microfoni
della BBC. Arrestato in Germania viene incarcerato
insieme al maresciallo Petain ed ad altri
collaborazionisti. Infine, liberato, si
stabilisce in Danimarca. Resterà
alcuni anni in esilio a Korsør, sul
Baltico. Riammesso in Francia nel 1951 si
trasferisce a Bellevue, sobborgo di Parigi
dove resterà sino alla morte avvenuta
il 1 Luglio 1961.
Marco R. Capelli (marco_roberto_capelli@progettobabele.it)
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