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Agatha
Christie
(1890-1976)
Insostituibile
Agatha
A cura di Sabina Marchesi
Interessante mix di sangue americano
e stoffa inglese, Agatha Christie, nacque
nell' anno 1890 nella cittadina di Torquay,
piccola stazione balneare del Devonshire,
e non frequentò mai
alcun genere di scuola, pubblica o privata
che fosse. La sua educazione fu infatti
affidata alla madre, creatura estremamente
sensibile, dotata di un notevole temperamento
artistico e di profonda intuizione,
ma anche poco legata alla realtà,
alla nonna ed ad un esercito di governanti
che si avvicendarono nella casa avita.
Del padre sappiamo solo che era molto
americano e molto indipendente, più
interessato alla vita della City e alle
partite di Criquet che non agli affetti
familiari.
Fu così che lo spirito singolare
di Agatha Mary Clarissa Miller si forgiò
in quegli anni libero e romantico, preda
di facili passioni e leggermente pervaso
dall'ipocrita noncuranza così
frequentemente ostentata dalla società
"bene" della Belle Epoque.
Risalgono a questo periodo i primi,
sfortunati, tentativi letterari, alcune
biografie romanzate, pubblivate sotto
pseudonimo, che riscossero poco successo.
Poi venne il matrimonio con il giovane
ed avvenente tenente Archibald Christie,
pilota della RAF. Le esperienze vissute
durante la Prima Guerra Mondiale, durante
la quale Agatha lavorò come infermiera
volontaria, furono determinanti per
la maturazione artistica della Christie
che, da esse, attinse l'ispirazione
per molte delle sue trame future.
Il primo romanzo giallo lo scrisse infatti,
quasi per gioco, nel 1920. Si trattava
de "Il mistero di Styles Court"
(prima traduzione italiana 1939), sofisticato
giallo-rosa con contaminazioni operettistiche,
ambientato nel mondo della ricca nobiltà
inglese. Il romanzo ottenne fin da subito
un ottimo successo cosa che convinse
l'autrice a proseguire sulla stessa
strada.
Lo stesso Hercule Poirot, singolare
e celeberrimo investigatore Belga, potrebbe
essere stato ispirato da qualche membro
della folta comunità di immigrati
francesi con cui entrò in contatto
in questo periodo. Ma senza alcun dubbio
il personaggio meglio riuscito di Agatha,
è e rimane la, soltanto apparentemente
indifesa, vecchietta sferruzzante che
risponde al nome di Miss. Jean Marple.
Esperta conoscitrice di tutte le umane
debolezze, capace di applicarne infallibilmente
i prototipi a qualsiasi realtà
circostante, dal lusso dei transatlantici,
agli hotel della Riviera o alle spiagge
dei Caraibi, perché come dice:
" La natura umana è sempre
la stessa".
E, senz'altro, la caratteristica dominante
di questa maestra dell'intrigo è
proprio la caratterizzazione dei personaggi,
che balzano vivi dalle pagine, fin dalle
prime righe, grazie a poche, sapienti,
pennellate. Poi, certo, c'è l'intreccio,
lo schema, l'intrigo sempre uguale e
pur sempre diverso che ancora una volta
spiegano, se mai ce ne fosse bisogno,
l'eccezionale successo di pubblico e
di critica, di quella che è forse
l'autrice di gialli più prolifica,
più pubblicata, più tradotta
e più letta nel mondo. Alcuni
l'hanno accusata di barare, cioè
di confondere il lettore seminando false
piste, o prospettando i fatti sotto
una luce errata, un'angolazione distorta,
di celargli elementi fondamentali. Ma
in fondo, questo seminare tracce incomplete
è proprio il mestiere dello scrittore
di gialli. Fu anche una vera maestra
del marketing ante litteram. Molti critici
e biografi hanno infatti sostenuto che
la sua misteriosa sparizione, era l'anno
1926, con relativo battage battage pubblicitario
e con nugoli di giornalisti sguinzagliati
alla sua ricerca per mezza Inghilterra,
non fosse altro che una audace azione
di marketing letterario. La scomparsa,
durata alcuni giorni, non fu peraltro
mai interamente spiegata, complice una
opportuna amnesia.
Dotata di un senso dell'umorismo innegabile
e tipicamente inglese, la Christie ritrovò
la serenità dei primi anni dopo
la scomparsa della madre ed il divorzio
dal primo marito, a fianco di un bizzarro
archeologo incontrato durante un viaggio
in Mesopotamia, fu in questo periodo
che iniziò la fase più
produttiva e fortunata della sua lunga
carriera. La consacrano all'immortalità
le innumerevoli repliche teatrali di
Trappola per Topi, appositamente creato
per il compleanno della regina madre
nel 1947 e replicato a Broadway ininterrottamente
dal 1952 ad oggi, ed il travolgente
successo di Dieci Piccoli Indiani, anch'esso
felicemente ridotto per la rappresentazione
teatrale con innegabile fortuna di pubblico
e ampi riconoscimenti.
Chi l'ha conosciuta ne ricorda la dolcezza
e la forza, il romanticismo e l'innegabile
senso pratico tipicamente inglese che
le farà dire del marito: "Sono
fortunata ad avere sposato un archeologo,
è l'unico genere di uomo che
più invecchi e più ti
trova interessante
".
Quando morì, il 12 Gennaio 1976,
all'età di 86 anni, poteva vantare
il titolo di Dama dell'Impero Britannico,
le sue opere erano state tradotte in
103 lingue ed innumerevoli articoli
di commiato vibranti di emozione e di
rimpianto apparsi su tutta la stampa
mondiale ne accompagnarono le esequie.
Di lei ci restano oltre 200 romanzi
ancora oggi pienamente attuali che ci
ricordano, con un brivido, che "Ogni
omicida è probabilmente il migliore
amico di qualcuno."
(c) Sabina Marchesi
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