Agrigentino,
leva 1943, tra i 18 e i 30 anni vive
in varie città siciliane senza
scrivere proprio un bel niente. Fa lo
studente/insegnante, poi l'insegnante/studente
e un mucchio di altre attività
parallele meravigliosamente inutili:
articola gruppi teatrali, shows di prestidigitazione,
di sketchs, di Pirandello e Martoglio,
complessi musicali, festival di canzoni
infantili, squadre di calcio e campionati
di varie età, squadre di pallacanestro
adolescenti e minibasket, palestre di
judo, tour, vacanze in montagna e a
mare... Negli ultimi 30 anni si è
dedicato, inizialmente, a non scrivere
ancora niente, ma ad infilarsi in un
mucchio di situazioni strane che avrebbero
bisogno di almeno ulteriori 30 anni
per raccontarle. Gira povero in canna
l'America del Sud. Si sposa con una
ispano/italo/brasiliana, povera in canna
anche lei. Mette al mondo molti figli
e fa il medico/insegnante prima e l'insegnante/medico
dopo. In Brasile.
Adesso ha cominciato
a raccontare soprattutto quello che
non gli è mai accaduto realmente,
ma che, chissà, gli sarebbe anche
potuto accadere. Forse perché
nessuno crederebbe quello che realmente
gli è accaduto. La sua attività
letteraria si riassume ad un romanzo
("La
fine della Paura"), una raccolta
di cimeli poetici ("Pensieri
secchi"}, una versione in endecasillabi
rimati dell'Alcesti di Euripide,
una dei 154 Sonetti di Sheakespeare,
e la raccolta: "La
mia Landau (ed altre storie)"
(I libri di
PB n.4 - Ottobre 2008).
Se tutto va bene, ha
ancora molte storie da raccontare. Nellattesa,
ha cominciato a buttar giù i
propri 154 Sonetti (per
ora ne ha imbastito una ventina, tutti
frutto di flash della memoria o dello
sgomento dinnanzi allincredibile
quotidiano).
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buteragiuseppe@hotmail.com