A
cura di Carlo Diana
Italo Calvino nasce
a Santiago Cuba il 15
ottobre 1923, durante il breve trasferimento
dei genitori per motivi professionali.
Il padre Mario, ligure dorigine,
è Agronomo mentre la madre, Eva
Mameli, nativa della Sardegna, è
biologa. Nel 1925 la famiglia ritorna
in Italia, stabilendosi a San Remo.
Qui Calvino vive la sua infanzia che
egli ricorda spensierata nel clima amorevole
di in una famiglia dedita alle attività
scientifiche ed alla ricerca. Il padre
dirige la stazione sperimentale di floricoltura
Orazio Raimondo di San Remo,
mentre la madre collabora con lIstituto
di botanica della Università
di Pavia. Il periodo fascista, nel quale
il piccolo Italo è dalla storia
incastonato, non sembra sulle prime
segnare in modo particolare la sua personalità
né sconvolgere la serenità
familiare di quegli anni. Nonostante
i genitori siano intimamente e culturalmente
contrari al Regime , la
loro posizione (socialista lei, tendenzialmente
anarchico lui) sfuma dentro una generale
condanna della politica. Il primo vero
contatto con la cultura fascista, è
vissuto da Calvino negli anni tra il
1929 ed il 1933, quando non può
sottrarsi alla esperienza di diventar
balilla, obbligo scolastico
esteso anche alle scuole Valdesi frequentate
dal piccolo Italo. Nel 1934 inizia la
frequentazione del l ginnasio-liceo
G.D. Cassini, dove coltiva
quellamicizia con Eugenio Scalari,
che più tardi diverrà
un importante rapporto per la sua crescita
letteraria e politica. La famiglia Calvino
non ha una fede religiosa, e per quei
tempi manifestare apertamente un certo
atteggiamento agnostico, costava almeno
lappellativo di anticonformista.
Segno che Calvino ricorderà poi
quale elemento di formazione importante,
per averlo presto svezzato ai sentimenti
della tolleranza, della diversità,
con la conseguenza di predisporlo al
costante confronto con le ragioni dellaltro.
Famiglia di scienziati agnostici, quella
di Calvino, che gli imprime una educazione
alla tolleranza, tanto convinta quanto
dissonante in quel periodo fascista.
Sono questi i semi culturali e sociali
di quella formazione poliedrica che
il giovane Calvino più tardi
tradurrà in una scrittura capace
di spaziare dalla saggistica politica
a quella letteraria e teatrale; dal
racconto impegnativo, allironico
a quello umoristico. Dalla pungente
critica sociale, alla sceneggiatura
di testi teatrali, finanche alla
composizione di testi per canzoni. Ma
proprio quando letà gli
darebbe occasione di gustare appieno
quella grande ricchezza cosmopolita
e culturale che si addensa nel circondario
di San Remo in quegli anni, la guerra
sconvolge la serena vita di provincia.
Destina Calvino ad una serie di vicissitudini,
dai toni anche drammatici, capaci però
di saldarsi con lapertura di vedute
già matura nel carattere, forgiando
così limpegno politico
e sociale che Calvino esprimerà
in forma di partecipazione e di scrittura.
Tra il 1941 e 1942, dopo aver completato
gli studi liceali, si trasferisce a
Torino e siscrive presso la facoltà
di Agraria. Mentre prepara e sostiene
gli esami dei primi anni, superati poi
con successo ma senza convinzione, Calvino
coltiva ciò che sempre più
marcatamente appare come suo vero interesse:
la letteratura, il cinema, il teatro.
Scrive la commedia della gente,
un lavoro teatrale per un concorso letterario
e pazzo io o pazzi gli altri
che presenterà alla casa editrice
Einaudi ma senza successo. Lambiente
culturale di Torino, che Calvino frequenta
assiduamente, ed i fermenti politici
di contrapposizione al Regime,
più che mai vivi nel capoluogo
piemontese, fondono in lui letteratura
e politica. Grazie allamicizia
ed ai suggerimenti di Eugenio Scalfari,
focalizza i suoi interessi sugli aspetti
etici e sociali che coltiva nelle letture
di Huizinga, Montale, Vittorini, Pisacane.
L8 settembre del 1943 trova Calvino
renitente alla leva. Contrario ad aderire
alla Repubblica di Salò, trascorre
un breve periodo nascosto e solitario,
momento in cui approfondisce ulteriormente
il canovaccio politico-sociale della
sua passione letteraria. La definitiva
scelta per la clandestinità,
matura più per questioni affettive
ed emozionali che per persuasione politica.
Allindomani delluccisione
del giovane medico Felice Cascione per
mano fascista, Calvino aderisce alla
brigata partigiana Garibaldi.
In verità, egli si definisce
un anarchico, ma in quegli anni di clandestinità
impara ad ammirare gli esiti positivi
della organizzazione ed il coraggio
che la genuina persuasione politica
irradia, allorché è scelta
convinta. Nel marzo del 1945, quando
ormai gli alleati sono in Italia, Calvino
è protagonista attivo in una
delle ultime battaglie partigiane. Ricorderà
levento nel racconto Ricordo
di una battaglia scritto nel 1974.
Dopo la Liberazione, mentre la sua inclinazione
anarchica e libertaria non affievolisce,
in lui va costruendosi unampia
e complessa visione del mondo che non
cede a semplificazioni politiche e sociali.
Non esalta lidea comunista sotto
il profilo culturale e filosofico. Matura,
ciononostante, lesigenza di organizzare
forme politiche e strutture sociali
a difesa dei diritti, della dignità
umana e della libertà. Con questo
spirito aderisce al P.C.I. e ne diviene
attivista e quadro, esprimendo la sua
partecipazione con interventi di carattere
politico e sociale, su quotidiani e
periodici culturali, oltre che nelle
sedi istituzionali del partito.
Si iscrive alla Facoltà di lettere
di Torino, accedendo direttamente al
3° anno, grazie alla legislazione
postbellica in favore dei partigiani
ed ex combattenti. Conosce Cesare Pavese
che diverrà guida culturale ed
umana, oltre che primo lettore
delle sue opere. Scrive Angoscia
in caserma ed inizia una collaborazione
con il Politecnico, periodico
diretto da Elio Vittorini. Tra il 46
ed il 47 compone Campo di
mine, vincitore di un concorso
letterario indetto da lUnità,
ed una serie di racconti che saranno
poi messi assieme ne Il sentiero
dei nidi di ragno , pubblicato
successivamente. Dopo la laurea, che
consegue con una tesi su Joseph Canard,
inizia una collaborazione con lEinaudi,
curandone lufficio stampa. Il
rapporto con la casa editrice sarà
centrale nelle attività di Calvino,
anche se talvolta intermittente ma ricco
di incarichi sempre diversi e via via
più importanti. Durerà
fino al 1961, momento in cui si trasformerà
in consulenza editoriale esterna.
Le attività culturali si intensificano
assieme alle conoscenze personali. Frequenta
Vittorini, Natalia Ginzburg, Delio Cantimori,
Franco Venturi, Noberto Bobbio, Felice
Balbo. Collabora con lUnità
e con Rinascita. Nel 1948
viene pubblicato Ultimo viene
il corvo e resta inedito Il
bianco Veliero. Scrive interventi
politico-sociali e di saggistica letteraria,
su diverse riviste culturali, tra cui
Officina, Cultura e realtà,
Cinema Nuovo, Botteghe
Oscure, Paragone,
oltre che sul Politecnico
Di Vittorini già citato. Sulle
riviste pubblica anche brevi racconti,
fra cui La formica argentina
e le prime novelle di Marcovaldo.
Nel mese di agosto del 1950 Cesare Pavese
si suicida e Calvino perde lamico
e maestro, oltre che il suo primo
lettore. Ne rimane sconvolto poiché
Pavese era da lui vissuto come uomo
forte di carattere e di temperamento
risoluto. Gli resta il profondo rammaricato
per non aver intuito il dramma dellamico.
I suoi viaggi sporadici si infittiscono
e nel 1951 visita lUnione Sovietica
per un paio di mesi, dandone puntuale
resoconto nel Taccuino di viaggio
in URS di Italo Calvino, con cui
vince il premio Saint Vincent . Scrive
il romanzo I giovani del Po
e, quasi di getto, Il visconte
dimezzato.
Tra il 53 ed il 54 tenta
un romanzo di ampio respiro che resterà
inedito La collana della regina,
mentre lavora assiduamente ad un progetto
nuovo che lo appassiona particolarmente.
Si tratta delle Fiabe italiane,
rimaneggiamento e raccolta di antiche
fiabe popolari , pubblicate nel novembre
del 1956.
Sul versante dellimpegno politico,
lidea di società maturata
con gli anni, non delude il suo spirito
anarchico e libertario, anzi lo arricchisce
e lo caratterizza nella forma di precisi
interventi critici in occasione del
XX Congresso del P.C.U.S. del 1956.
Calvino esprime il dissenso per certi
aspetti che la politica sovietica va
prendendo, soprattutto in ragione della
libera espressione e circa limportanza
della forma democratica. Ma non risparmia
critiche neppure ad una certa chiusura
culturale dei dirigenti del P.C.I.,
nè a a talune pratiche interne
allapparato. Lidea di un
nuovo P.C.I. riformato e rifondato,
che ispira Calvino, è dichiaratamente
di matrice giolittiana. La disillusione
è però incolmabile solo
pochi mesi dopo il Congresso, quando
larmata russa invade la Polonia.
Con i fatti di Praga matura in Calvino
la decisione di abbandonare il partito.
Dimissioni che formalizzerà nel
1957, seguite a quelle di Antonio Giolitti.
Spesso interviene su una rivista di
intellettuali dissidenti Città
aperta, a conferma che lamarezza
maturata a seguito di certe scelte del
partito non degrada in qualunquismo,
ma si fa critica puntuale e propositiva.
Continua a scrivere ed a viaggiare e
fonda con Vittorini il Menabò
di letteratura. Tra il 58
ed il 62 pubblica La gallina
di reparto, La nuvola di
smog e lantologia Racconti.
Sulla rivista culturale Contacronache
scrive testi di canzoni Canzone
triste, Dove vola lavvoltoio,
Oltre il ponte, Sul verde fiume Po.
Nel 1959 Pubblica il romanzo Il
cavaliere inesistente e parte
per un viaggio negli Stati Uniti, esperienza
che diverrà soggetto del racconto
inedito Un ottimista in America
. Escono su Menabò
il saggio la sfida al labirinto
ed il racconto La strada di San
Giovanni.
La sua fama è ormai affermata.
Spesso è chiamato per conferenze
e dibattiti in ogni parte dEuropa.
Nellisola di Maiorca riceve il
premio internazionale Formentor. Nel
1962, in occasione di un ciclo di incontri
letterari, conosce a Parigi la sua futura
moglie, la traduttrice argentina Esther
Juthit Singer, detta Chichita, che sposerà
a lAvana il 19 febbraio del 1964.
A Cuba ha anche occasione di incontrare
Ernesto Che Guevara. Torna in Italia
e si stabilisce a Roma con la moglie
ed il figlio di lei Marcello Weil.
Nasce in quegli anni il gruppo
63, corrente letteraria
neoavanguardia, che Calvino
segue con intereresse pur senza condividerne
limpostazione di fondo. Pubblica
i racconti la giornata di uno
scrutatore e Speculazione
edilizia. A fine 64 vanno
in stampa le prime cosmicomiche La
distanza della Luna, Sul far del giorno,
Un segno nello spazio, Tutto in punto.
Poco dopo pubblica Il barone rampante
ed il dittico la nuvola di smog
, la Formica argentina.
Il 12 febbraio del 1966 muore lamico
Elio Vittorini, al quale dedica il saggio
Vittorini: progettazione e letteratura.
Calvino traccia nel saggio il pensiero
dun intellettuale aperto e fiducioso,
in dissonanza col pessimismo letterario
di quegli anni, della decadenza e della
crisi. Allindomani della morte
di Vittorini, Calvino inaugura un periodo
di meditazione, necessario forse ad
elaborare il proprio vissuto, distante
dal frastuono delle città e della
vita pubblica. Così egli descrive
il cambiamento: Lo stendhalismo,
che era stata la filosofia pratica della
mia giovinezza, a un certo punto è
finito. Forse è solo un processo
del metabolismo, una cosa che viene
con letà, ero stato giovane
a lungo, forse troppo, tutta un
tratto ho sentito che doveva incominciare
la vecchiaia, sì proprio la vecchiaia,
sperando magari di allungare la vecchiaia
cominciandola prima . Nel 1967
si trasferisce a Parigi assieme alla
famiglia. Segue il dibattito culturale
francese ma conduce una vita pressoché
in disparte, pur frequentando alcuni
intellettuali parigini come Gorges Perec,
François Le Lionnais, Jaques
Roubaud, Paul Fournel, Raymond Queneau.
Di questultimo traduce i
fiori blu, da cui la letteratura
del maturo Calvino trarrà gli
aspetti più umoristici ed i riferimenti
cosmologici. Approfondisce la sua passione
per le materie scientifiche e per il
gioco combinatorio. I frutti di questo
nuovo arricchimento già si manifestano
nella raccolta di racconti Ti
con zero , vincitore del Premio
Viareggio 1968. Premio che però
Calvino rifiuta, ritenendo ormai tali
manifestazioni letterarie semplice espressione
retorica, anche se, successivamente,
accetterà altri premi letterari.
Pubblica la prima edizione dellantologia
scolastica La lettura. Assieme
a Guido Neri, Gianni Celati ed altri
intellettuali, lavora al progetto per
la realizzazione di una rivista sociale
e letteraria a larga diffusione, destinata
al grande pubblico. Pur non condividendo
lideologia di fondo del sessantotto
francese, Calvino è particolarmente
attratto ed affascinato dal valore utopico
disseminato in di certe rivendicazioni
del movimento studentesco e sociale.
Tra il 69 ed il 73 lavora
ad alcuni progetti letterari e pubblica
racconti e saggi su diverse riviste.
Escono il racconto I tarocchi
ed i saggi Osservare e descrivere
e problema da risolvere,
pubblicati nella nuova edizione testo
scolastico La lettura. Nel
1971 scrive Gli amori difficili
per la collana Centopagine
della Einaudi. Nel 1972 vince il Premio
Feltrinelli conferito dalla Accademia
nazionale dei Lincei , pubblica Le
città invisibili che sarà
finalista al XXIII Premio Pozzale 1974
per la letteratura. In quellanno
inizia anche una collaborazione con
il Corriere della sera che
durerà fino al 1979, dove inaugura
la serie di racconti del signor Palomar.
Pubblica due lavori autobiografici,
il primo, Ricordo di una battaglia,
rievoca la dura ed umanamente ricca
esperienza da partigiano. Laltro,
Autobiografia di uno spettatore,
particolare sguardo di Calvino sul cinema,
diventa prefazione a Quattro film
di Federico Fellini . Nel mese di maggio
del 1975 inizia un altro periodo di
intensi viaggi. A maggio è in
Iran dove, per conto della Rai, cura
la preparazione di un programma radiofonico.
Lanno successivo si reca negli
USA, in Messico ed in Giappone, per
una serie di incontri e di conferenze.
il signor Palomar in Giappone,
racconto che pubblica nelle colonne
del Corriere della sera, a quei viaggi
si ispira. A Vienna, Nel 1976, viene
insignito dun importante premio
letterario europeo, dal Ministero della
Istruzione austriaco. Nel 1979 pubblica
Se una notte dinverno un
viaggiatore ed inizia la sua collaborazione
con il giornale la Repubblica.
Chiude quasi completamente il suoi interventi
di carattere politico e sociale, con
lamaro articolo Lapologo
sullonestà nel paese dei
corrotti, pubblicato lanno
successivo sul quotidiano diretto da
Eugenio Scalfari. Gli anni 80
vedono Calvino, ritornato a Roma con
la famiglia, prevalentemente alla ricerca
lungo quel territorio che è il
punto di confine tra letteratura e scienze,
sempre ispirato allamico francese
Queneau . Ne cura lopera Segni
cifre e lettere e ne traduce la
Piccola cosmologia portatile
redigendone anche la guida. Simpegna
altresì nella stesura di testi
teatrali, dove tenta dinserire
larte cosmologica e combinatoria.
Nel 1983 esce Palomar pubblicato
da Einaudi. Per la casa editrice torinese
cura anche lintroduzione ad America
di Kafka. A causa della seria crisi
in cui versa lEinaudi, nel 1984
è costretto a pubblicare presso
Garzanti Collezioni di sabbia
e Cosmicomiche vecchie e nuove.
Lanno successivo, proprio mentre
lavora ad una serie di conferenze (Lezioni
americane pubblicate postume)
che dovrà tenere presso luniversità
di Harvard, Italo Calvino è colto
da un ictus. Muore il 19 novembre nellospedale
Santa Maria alla Scala di Siena.
Sono usciti postumi anche i volumi "Sotto
il sole giaguaro", "La strada
di San Giovanni" e "Prima
che". (a cura di Carlo Diana)