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Julio
Cortàzar
(1914-1984)
Julio
Cortàzar, scrittore argentino,
nacque a Bruxelles il 26 agosto del 1914.
Si trasferì in Argentina a quattro
anni. Trascorse la sua infanzia a Banfield,
diplomandosi poi come maestro elementare
ed iscrivendosi all'università di
Buenos Aires. Abbandonò tuttavia
gli studi per motivi economici. La sua prima
opera pubblicata fu nel 1938 un libretto
di sonetti, "Presencia", in cui
è forte l'influenza del simbolismo
francese, e di Stephane Mallarmé
soprattutto, nel 1938, mentre nel dopoguerra
attese alla creazione del dramma "Las
reyes" (I re), che fu rappresentato
nel 1949. I contrasti sempre più
vivaci col governo peronista lo fecero rinunciare
ad un incarico presso l'università
di Cuyo. decise di stabilirsi in Francia,
inizialmente come traduttore presso l'Unesco,
poi svolgendo vari mestieri: per tutto il
resto della sua vita visse tra Buenos Aires
e Parigi, il confronto tra i cui ambienti
ed atmosfere è certo alla base delle
tematiche che svolge nella sua opera letteraria.
Il primo grande successo di Cortázar
sono i racconti di BESTIARIO (1951), dove
reale e surreale si mescolano con conclusioni
ai limiti del paradossale, come tipico di
una certa tradizione letteraria argentina,
che viene in quegli anni portata alla luce
nelle opere di Jorge Luis Borges. La misura
più tipica di Cortazar è certamente
l'opera plurigenere (poema-racconto-saggio
allo stesso tempo). Seguirono altre raccolte
di racconti, tra cui "Le armi segrete"
(1959), che ospita uno dei suoi racconti
più noti, "Il perseguitore",
ispirato alla figura del jazzista Charlie
Parker, "Le bave del diavolo"
(1969), da cui Michelangelo Antonioni ricavò
"Blow-up", e STORIE DI CRONOPIOS
E DI FAMA (l962). Tra i romanzi "Il
viaggio premio" (Los premios, 1960),
dove le tematiche del contrasto sociale
dell'Argentina peronista rivivono in forma
allegorica , e "Il gioco del mondo"
(Final de juego, (1963), opera sull'esilio
e sulla estraneità. Nel 1961 visitò
Cuba: all'esperienza castrista rimase sempre
vicino, pur se in modo critico. Tra le sue
altre opere si ricordano i romanzi "Componibile
62" (62/Modelo para armar, 1968), e
"Libro di Manuel" (1973); le raccolte
di racconti "Ottaedro" (1974),
"Qualcuno che passa di qui" (1977),
"Un tal Lucas" (1979), "Tanto
amore per Glenda" (Queremos tanto a
Glenda, 1981); il saggio "Il giro del
giorno in ottanta mondi" (La vuelta
al día en ochenta mundos, 1967),
ed il lavoro critico, uscito postumo, "Immagine
di John Keats" (1996). Morì
a Parigi nel 1984. (a cura di Carlo
Santulli)
Altri testi (possibile minore rilevanza):
(1) Cortàzar, Julio di Carlo Santulli - BIOGRAFIA (1) L'appartamento di Vito Ferro - RACCONTO (3) Manoscritto trovato in una tasca di Julio Cortàzar trad.di Alessio Arena - TRADUZIONE
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