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JACK LO SQUARTATORE


una nota a cura di Marco Roberto Capelli

Il suo campo d'azione era Londra. Quel West End che, oggi come ieri, costituisce il lato trasgressivo e misterioso del Tamigi. Le vittime, tutte prostitute, furono nell'ordine: Mary Ann Nichols uccisa il 31 agosto 1888 a Bucks Row, sgozzata e mutilata all'addome; Annie Chapman, trucidata l'8 Settembre ad Hanbury Street; Elizabeth Stride, uccisa a Berner Street il giorno 30, sempre di Settembre. Anche lei fu trovata con la gola squarciata e, lo stesso giorno, fu rinvenuto in Mitre Square anche il corpo senza vita di Catherine Eddowes. Gola recisa e mutilazioni al viso e al basso ventre. Infine, Mary Jane Kelly, irlandese, che fu seviziata il 9 Novembre, a Miller's Court, gola tagliata e corpo mutilato con tale atroce perizia che questo, che fu anche l'ultimo, venne definito il delitto più spaventoso di Jack lo Squartatore e passò alla storia come "L'Orrore di Miller's Court". Cinque omicidi in tutto, in sole dieci settimane. Agghiaccianti come nemmeno la più scatenata immaginazione di uno scrittore aveva potuto concepire, almeno fino a quel momento.

Nel corso degli anni sono state avanzate moltissime ipotesi, alcune deliranti, altre motivate, altre ancora semplicemente impossibili ed il presunto colpevole è stato via via identificato con Michael Ostrog, un medico russo, Kosmanski, un ebreo polacco, John Druitt un legale inglese, il Duca di Clarence, nipote della regina Vittoria, Joseph Barnett, oscuro pescivendolo, William Henry Bury (secondo il New York Times e lo scrittore William Beadle), un imprecisato membro della famiglia reale in cerca di vendetta per avere contratto una malattia venera e, perfino, Lewis Carroll, l'autore di Alice nel paese delle meraviglie.

Jack The Ripper è stato, nell'arco di un secolo, protagonista di infinite rivisitazioni letterarie, teatrali e cinematografiche più o meno fantasiose. Alcuni autori ne hanno evidenziato gli aspetti psicologici - è considerato quasi unanimemente il primo serial killer dell'era moderna - altri quelli più tipicamente sanguinari od orripilanti. Nè sono mancati gli sconfinamenti in campi limitrofi, come quello soprannaturale o umoristico. A questo secondo filone, per così dire più leggero, appartiene un piccolo capolavoro della letteratura sudamericana, Un samba per Sherlock Holmes del drammaturgo brasiliano Jo Soares, funambolico romanzo che vede fra i protagonisti uno Sherlock Holmes un po' meno infallibile del solito (ma forse più umano) smarrito fra i vicoli di Rio de Janeiro e che ci propone una tesi inedita e suggestiva sull'origine dello squartatore.

Tra gli ultimi in ordine cronologico ad occuparsi del mistero di Jack, troviamo la giallista americana Patricia Cornwell, che nel 2001 ha pubblicato un libro reportage intitolato Portrait of a killer: Jack the Ripper. Case closed (Ritratto di un assassino - Mondadori 408 pg. 18 euro) nel quale, con estrema sicurezza, si sostiene come Jack lo Squartatore non fosse in realtà altri che il noto pittore inglese Walter Sickert (1860-1942), uno dei più importanti artisti britannici della fine del XIX secolo.
Per giungere a questa conclusione, la scrittrice avrebbe speso oltre due milioni di euro, in gran parte per acquistare trentuno quadri di Sickert, la sua scrivania e molta parte della sua corrispondenza privata. Tutto in cerca di "indizi", tra cui campioni di DNA da confrontare con quelli trovati sulle lettere scritte da Jack a Scotland Yard. Con eccentricità tutta yankee, pare abbia persino distrutto una delle tele, tagliandola in pezzi ed attirandosi le ire di numerosi critici d'arte e ammiratori della pittura inglese. Ma la sua rivelazione in Gran Bretagna è stata accolta con molto scetticismo. Anzi, la scrittrice è stata accusata di essersi comportata in "modo mostruosamente stupido". La tesi della Cornwell si basa principalmente sull'analisi di una tela del 1908 intitolata Omicidio a Camden Town, dove sono dipinti una donna nuda sul letto ed un uomo seduto accanto a lei. Secondo la scrittrice, la donna ha la stessa posa che aveva il cadavere di una delle cinque vittime di Jack, quando fu trovato dalla polizia. Coincidenza niente affatto strana, dato il gran numero di stampe ed illustrazioni prodotte in quegli anni ed ispirate ai fatti, peraltro notissimi, del 1888.
In realtà sembra che Sickert fosse sì legato alla vicenda degli omicidi delle cinque prostitute, ma soltanto come involontario complice in una cospirazione massonica che intendeva proteggere il duca di Clarence, dissoluto nipote della regina Vittoria impazzito per la sifilide e considerato da molti il vero Jack lo squartatore.
Ad una tesi similare si rifà il film From Hell (La veria storia di Jack lo squartatore, 2001 - recensione qui) con Jonnhy Depp nei panni di un investigatore sensitivo e dedito agli oppiacei e basato su di una popolare serie a fumetti di Eddie Campbell. La pellicola, licenze poetiche a parte, si distingue per l'ottima ricostruzione gotica dei bassifondi fumosi e poverissimi della Londra del 1888, per la caratterizzazione dei personaggi e l'ottima qualità della fotografia. In From Hell, Jack è in realtà Sir William Gull (interpretato dall'attore Ian Holm), medico della casa reale. Il principe ereditario alla Corona ha una relazione con una prostituta e la sposa in segreto. Ovviamente la Regina si oppone, fa riportare di forza l'erede a Palazzo Reale e fa lobotomizzare la giovane moglie. Le uniche testimoni dell'accaduto sono appunto le cinque prostitute che Sir William Gull, membro della Massoneria Inglese viene incaricato di eliminare per proteggere il prestigio della monarchia. Spinto anche dal desiderio di vendicare il giovane principe che sta morendo per gli effetti della sifilide, Gull impazzisce e inizia a massacrare le ragazze che dovrebbe semplicemente far sparire con discrezione. Finirà a sua volta lobotomizzato per ordine della Regina e rinchiuso in un manicomio, senza peraltro riuscire ad uccidere la vera Mary Kelly (la scambierà per errore con una giovane prostituta francese) che fugge tornando in Irlanda con l'aiuto dell'investigatore Abberline (Johnny Depp), innamorato di lei.
In realtà Jack lo Squartatore, quello vero, dopo l'ultima vittima, sembrò volatilizzarsi nel nulla, di lui Scotland Yard conserva ancora un fascicolo aperto ma la verità non fu mai scoperta, nè mai probabilmente lo sarà. Così come non fu mai chiarito perchè i delitti siano cessati così misteriosamente come erano iniziati. Forse, semplicemente, l'insospettabile colpevole morì portandosi il truce segreto nella tomba.

© Marco R. Capelli
marco_roberto_capelli@progettobabele.it


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