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UNA
INTERVISTA DI LUIGI MILANI
Intervista a:
CAROLINA CUTOLO
Chi
è...
Carolina Cutolo
Carolina
Cutolo è nata a Roma, dove vive.
Laureata in Sociologia con una tesi sulla
vignetta satirica durante l'ascesa del
fascismo, coltiva la passione per la scrittura
e per la musica (suona in diverse formazioni
romane).
Nel 2007 esce:
"Pornoromantica"
Prezzo € 13,00
176 p., brossura
Editore Fazi
(collana Le vele)
Un'intervista...Pornoromantica!
Un blog di culto, con all'attivo centinaia
di migliaia di accessi, la recente pubblicazione
di un romanzo già in vetta alla classifica
dei libri più venduti, un successo personale
degno di una cantante Rock. Stiamo parlando
del fenomeno "Pornoromantica", dal
titolo del primo libro di Carolina Cutolo, irriverente
blogger ed ora ironica e scatenata scrittrice.
Quella che segue è il testo dell'intervista
che Carolina ha rilasciato a False Percezioni
a tempo di record, nell'intervallo tra una data
e l'altra del "Pornoromantica Tour".
Luigi Milani: Pornoromantica
è uscito il 30 marzo e già sei
stata ospite di importanti trasmissioni televisive:
tra le ultime, in ordine di apparizione, Le
Interviste Barbariche, dove sei riuscita
in qualche modo ad imbarazzare perfino la navigatissima
Daria Bignardi. Stai percorrendo lItalia
con il Pornoromantica Tour. Il libro
staziona stabilmente nelle zone alte della chart
dei titoli più venduti. Che sta succedendo?
Hai stretto un patto (rigorosamente porno, immagino)
col Diavolo? Carolina Cutolo: Sì, ma lho
fregato, perché lanima glielavrei
data anche gratis, quindi ho finto di essere
uningenua pivella senza potere contrattuale
e di cedergliela mio malgrado, quando invece
non vedevo lora di partecipare al suo
gran ballo del plenilunio di primavera, come
la Margherita di Bulgakov che va al ballo di
Satana (che invidia ho provato leggendolo!),
e così ho coronato due sogni in uno:
avere una casa editrice che scommette molto
su di me e sul mio libro e non lesina nel promuovermi,
e partecipare in qualità di strega allunico
evento mondano che mi abbia mai veramente intrigata.
LM: Comè avvenuto il passaggio
dal blog al libro? Quali sono le difficoltà
maggiori che hai dovuto affrontare? CT: È avvenuto grazie ai consigli
di Mario Desiati, uno scrittore che ora è
un amico, ma che allora mi contattò tramite
il blog e mi suggerì, con grande generosità
intellettuale, di non riproporre il blog su
carta, ma di inventarmi un espediente letterario
e raccontare una storia. Lesse tra laltro
i primi capitoli del libro prima ancora che
le case editrici mi facessero delle proposte.
Umiliata e offesa dal fatto che Desiati non
mi abbia chiesto prestazioni straordinarie in
cambio dei suoi preziosi consigli, piuttosto
che offrirmi a lui piegata dalla disperazione,
ho preferito reagire con smisurata eleganza
e indicibile controllo dedicandogli il libro.
La difficoltà maggiore nello scrivere
è stata, una volta rimaneggiati gli scritti
autobiografici del blog, inventarmi da zero
a cento situazioni, personaggi ed aneddoti che
si amalgamassero senza forzature col resto.
Diciamo che, essendo questo il mio primo libro,
mi riterrei già molto soddisfatta se
per chi lo legge non fosse facile distinguere
le parti inventate da quelle autobiografiche,
i pom*ini autentici da quelli immaginari.
LM: Ti premetto che personalmente il tuo
successo mi fa molto piacere, oltre a divertirmi
molto, visto lo scompiglio che sta generando
nellambiente, spesso fin troppo autoreferenziale
e snob, delleditoria italiana. La pubblicazione
di Pornoromantica infatti, se da
un lato è stata accolta con favore e
simpatia dal pubblico dei lettori, ha suscitato
anche qualche malumore. Alludo a parte della
critica, che non ha esitato ad accostarti, in
negativo, a fenomeni quali Melissa P. (il cui
romanzo, 100 colpi di spazzola prima di andare
a dormire,è stato pubblicato anch'esso
da Fazi) o, risalendo nel tempo, a Porci con
le Ali di Lidia Ravera. Come giudichi questi
attacchi? CT: Veramente non capisco in cosa consistano
esattamente gli attacchi. Melissa
P. non lho letta, ma non capisco tanto
accanimento contro il suo primo libro. Se non
è un buon libro e ha venduto molto non
capisco perché prendersela tanto con
lautrice e non invece con il pubblico,
che la preferisce a scrittori più meritevoli
(che poi i gusti sono gusti, e pure al pubblico
non si può dir nulla!), perché,
se fosse davvero una scrittrice mediocre non
vedo la colpa, si tratta comunque di unopera
prima ed è ovvio che abbia delle ingenuità
e molte cose da imparare, esattamente come me.
Tra laltro la Panarello ha avuto il merito
di creare nelle case editrici una grossa attenzione
agli scritti erotici femminili, senza la quale
probabilmente io oggi non avrei neanche pubblicato.
Se poi quando mi si paragona a Melissa si intende
dire che ormai pubblicano cani e porci, niente
di drammatico, basta che mi si collochi tra
i porci. Arrivando quindi a Porci con
le ali, pure qua non vedo il negativo,
stiamo parlando di uno dei primi esperimenti
narrativi di Lidia Ravera, e quindi il paragone
semmai mi fa piacere.
LM: Ti sei mai chiesta, affrontando la vasta
platea dei lettori: Oddio, adesso chissà
che penseranno di me? CT: Veramente no, il giudizio sulla mia
persona non centra, anche se alcuni lo
tirano fuori a sproposito (il giudizio, che
avevi capito?), quello che le persone pensano
di me nel bene e nel male non vale molto più
di unimpressione, perché non mi
conoscono personalmente. Quello che invece mi
premeva di più era la stesura del libro,
mi preoccupava lasciare questioni in sospeso,
o ignorare elementi che invece ci dovevano essere,
o non essermi accorta di aver affrontato un
argomento con superficialità, e dunque
una volta uscito il libro ricevere delle critiche
su questo. Ma è stata una preoccupazione
buona, perché mi ha spinta a lavorare
sodo e a cercare di non dare niente per scontato.
E ora che il libro è finito ed è
in libreria so che ho fatto del mio meglio,
e quindi quando arrivano delle critiche lucide
e intelligenti sono pronta a riflettere e a
imparare dai miei errori o dalle mie ingenuità
di esordiente (salvo poi flagellarmi privatamente
con la copia numero uno del libro a cui ho applicato
con parsimonioso zelo fodera di cilicio e borchie
acuminate).
LM: Ti piacerebbe che il tuo libro fosse
recensito da Famiglia Cristiana? ;-) CT: Caspita, si!
LM: Qual è il profilo del tuo lettore
medio? CT: Dai 14 anni in su, chiunque sappia non
prendersi troppo sul serio.
LM: Che differenze hai riscontrato nelle
reazioni delle lettrici e dei lettori? CT: Pochissime differenze di genere tra
le reazioni positive. Delle reazioni negative
invece mi ha sorpreso che, tranne rare eccezioni,
arrivano tutte da uomini.
LM: Avrei pagato oro, ai tempi del liceo,
per studiare il PornoRomanticismo: ce ne potresti
dare una definizione, per così dire,
didattica? CT: Proviamo. Dicesi Pornoromanticismo lattitudine
a interrelare piuttosto che separare il sentire
emotivo con lesprimersi sessualmente.
La parte romantica non è quella dellamore
eterno (in cui un vero pornoromantico non crede
perché si tratta di una vile e pericolosa
menzogna) ma quella dellemozione e del
desiderio per qualcuno che non riusciamo a spiegare,
che ci scuote anima e corpo e ci fa perdere
il controllo di noi stessi. La parte porno è
invece la parte sì erotica, ma anche
lucida, che desidera sempre vedere le cose nude
e crude, appunto come in un film porno. Le due
parti, quando interrelate, si compensano magnificamente:
la parte romantica evita, grazie alla lucidità
della parte porno, di sfociare in melense proiezioni
e aspettative che raramente coincidono con la
realtà; la parte porno, grazie allemotività
della parte romantica, evita di essere troppo
razionale e fredda, e di costruire a tavolino
strategie seduttive o scegliere oggetti del
desiderio poco affini alla propria sensibilità.
Per concludere basta condire il tutto con una
buona dose di ironia e il gioco è fatto.
LM: Che musica ascolta una Pornoromantica? CT: Cyndi Lauper, Cristina Donà,
Loredana Bertè, Gabriella Ferri, Luigi
Tenco, Rino Gaetano, il primo Lucio Dalla, il
primo Pino Daniele, i lenti sdolcinati di Jovanotti,
Ardecore, Doors, Cure, Massive Attack, The DUB
side of the moon, George Michael, Bossanova,
Billie Holiday, Chet Baker, Lightning Hopkins
e le vecchie chitarre blues.
LM: Quali sono i tuoi modelli letterari? CT: Non penso ai modelli quando scrivo,
sennò mi blocco allistante. Leggo
quasi solo classici e adoro quando la letteratura
diventa comica, farsesca o grottesca. I miei
primi sette al momento sono:
Opinioni di un Clown - H. Boll
I fiori blu - R. Queneau
Autodafè - E. Canetti
Il maestro e margherita - M. Bulgakov
Cuore di Tenebra - J. Conrad
Orgoglio e pregiudizio - J. Austen
Memorie di Adriano - M. Yourcenar
LM: La genesi del tuo libro è legata
al Web. Ed è sul Web che nascono spesso
nuovi talenti artistici, sia in campo letterario
che musicale (penso ad esempio al fenomeno,
in costante ascesa, di MySpace). A tuo avviso,
qual è il ruolo che può giocare
la Rete nel futuro delleditoria? CT: La Rete è evidentemente già
una palestra di scrittura a cui le case editrici
attingono per scoprire e coltivare nuovi talenti.
In futuro non saprei.
LM: Sei entrata in contatto con un noto
attore a luci rosse, Franco Trentalance. Attraverso
di lui, che opinione ti sei fatta del mondo
del porno? CT: Pensando a Franco e quello che del porno
ho conosciuto grazie a lui, direi che si tratta
di un ambiente lavorativo come qualunque altro,
con i suoi professionisti, la sua etica, i suoi
aspetti esilaranti, le sue fatiche, i suoi mascalzoni
e le sue vittime.
LM: Cosa pensi di fare da grande?
In altre parole, quali progetti hai per il futuro? CT: Mi piacerebbe scrivere, comunque continuerò
a farlo, anche perché tra tutte le passioni
meteora della mia vita la scrittura è
stata lunica costante. Il punto è
che ora spero di camparci. Ma nel frattempo
e finché non succederà continuo
a fare la barmaid con grande piacere, lavorare
in un jazz club è bellissimo, ho la fortuna
di ascoltare concerti stupendi e conoscere artisti
italiani e di tutto il mondo che vengono a chiacchierare
al mio bancone e a chiedermi i cocktail più
disparati. Un ottimo punto dosservazione
di varia umanità anche per scrivere nuove
storie.
LM: E va bene, figliuola. Per stavolta,
ti concedo la mia personale per quelli
che può valere! - assoluzione. Ora va,
e non peccare più! (almeno, non così
scopertamente)! ;-) CT: Ma ormai ho dato lanima al Diavolo...
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