Che cos'è un'agenzia
letteraria?
Scrivere un libro è facile, bastano
una penna ed un po' di carta. Assai più
difficile è pubblicarlo. Se ci avete
già provato, lo saprete. Ci sono fondamentalmente
due vie per riuscirci.
La prima è rivolgersi ad un tipografo,
concordare formato e rilegatura ed ordinare
qualche centinaio di copie. Niente di cui sorridere,
anche Moravia, si dice, stampò in proprio
il primo romanzo. Ma se, come diceva Piero Chiara,
voi siete dell'opinione che per essere uno scrittore
"vero" occorre essere pagati per scrivere
e non viceversa, allora questo sistema non fa
per voi, quello di cui avete bisogno è
un editore.
Facile e difficile allo stesso tempo, facile
perché di editori, in Italia, ce ne sono
tantissimi, basta una breve ricerca su Internet
per accorgersene, ma, proprio per questo, le
cose si fanno complicate. Occorre, tanto per
incominciare, escludere tutti gli editori "a
pagamento", nessuna polemica, per carità,
ma, se dobbiamo pagare per pubblicare, ricadiamo
immediatamente nel caso "uno", con
la differenza che, probabilmente, un tipografo
ha prezzi più accessibili ed è
più parco di lusinghe a buon mercato.
Poi bisogna depennare tutti quegli editori che,
sicuramente, non prenderebbero mai in considerazione
la nostra opera. Inutile, insomma, mandare un
romanzo di fantascienza ad un editore specializzato
nella stampa di libri d'arte. A questo punto,
preparata la nostra lista di contatti, incomincia
il difficile. Perché, ovviamente, non
basta spedire ed aspettare, occorre scrivere
lettere di accompagnamento quanto più
possibile interessanti per invogliare i responsabili
editoriali a leggere quanto abbiamo spedito
e, possibilmente, riassunti e sinossi che, sicuramente,
hanno più possibilità di venire
esaminati che non un malloppo di seicento pagine
finemente vergate. Ancora, non penserete davvero
di spedire ad un editore un testo manoscritto
(magari in fotocopia sbiadita?). Anche l'occhio
vuole la sua parte ed un dattiloscritto chiaramente
stampato, e magari rilegato con eleganza, risalterà
sicuramente nella pila dei testi che, ogni giorno,
entrano negli uffici delle case editrici. Ma
anche così... niente ci assicura che,
nella ressa, il nostro capolavoro venga davvero
letto. Potrebbe andare perso, finire in un cassetto
per mesi o per anni oppure, fra tanti, finire
cestinato secondo un criterio di pura casualità.
A meno di non avere un aggancio all'interno
della casa editrice...
Scoraggiante? Un po', forse. Ma, ovviamente
non impossibile. Certo, in ogni caso, si tratta
di un bel dispendio di tempo e di energie. Tempo
ed energie che, forse, vorreste incanalare in
altre direzioni. Ad esempio nella scrittura.
Se questo è quello che volete fare, allora
potete sempre rivolgervi ad una agenzia letteraria.
Ce ne sono molte, anche in Italia. La loro
funzione è quella di rappresentare gli
autori presso le case editrici svolgendo una
prima azione di "selezione" dei testi
in entrata. I vantaggi sono facilmente intuibili:
una agenzia che sia presente da anni sul mercato
conosce gli editori e i membri delle redazioni,
sa che tipo di testi stiano cercando, a quale
collana meglio si adatti il particolare romanzo
che hanno tra le mani. Senza considerare che
il testo presentato da una agenzia ha più
possibilità di essere letto, perché
gli Editori sanno che una selezione di primo
livello è già stata effettuata
e ne riconoscono la professionalità.
Ovviamente, tutto questo ha un costo, perché
quella di agente letterario è chiaramente
una professione e, oltre a ricordare che si
paga per la professionalità del servizio,
non ci si deve dimenticare che le agenzie hanno
costi fissi di gestione, spese di cancelleria,
stipendi, tasse ed affitti da pagare.
Esattamente come si paga quando ci si reca in
un'agenzia di pratiche burocratiche per rifare
il passaporto o la patente, volendo si può
fare anche da soli, ma, pensando alle lunghe
code agli sportelli, alla quantità di
informazioni da reperire, al tempo perduto,
ne vale davvero la pena?
Quanto costa il servizio offerto da un'agenzia
letteraria? Prima di rispondere a questa domanda,
occorre capire il meccanismo con il quale le
agenzie coprono le spese di gestione e realizzano
i loro guadagni. Prima di tutto bisogna ricordarsi
che ogni agenzia percepisce una percentuale
sulla vendita dei diritti dell'opera che rappresenta
(come un'agenzia teatrale). Questa percentuale,
dell'ordine del 10/15% rappresenta per l'autore
la miglior garanzia che l'agenzia si impegnerà
davvero per la vendita del testo. Tuttavia,
dal momento che, oggettivamente, soltanto una
piccola percentuale dei libri rappresentati
può trovare una collocazione nel mondo
editoriale (almeno in tempi brevi), generalmente
le agenzie richiedono anche una somma, sotto
forma di "una
tantum" o di abbonamento annuale, da utilizzare
per la copertura delle spese fisse. E qui bisogna,
in effetti, essere cauti, perché la cifra
richiesta e la modalità con cui viene
giustificata, costituiscono una buona indicazione
sulla serietà dell'agenzia con cui si
è venuti in contatto.
Intendiamoci, la maggior parte delle agenzie
sono altamente professionali e sono gestite
correttamente ed onestamente, tuttavia, com'è
ovvio possono esserci delle eccezioni e, quindi,
non fa male stare in guardia.
Ad esempio, se una agenzia richiede una elevata
"tassa di lettura" prima ancora di
aver visto il testo, si può legittimamente
sospettare che, una volta ricevuto il denaro,
si limiti a mandarci una lettera generica del
tipo "Complimenti, ma il mercato editoriale,
al momento non è pronto ad accettare
un testo di questo genere, riprovi fra qualche
anno. "
Più onesto è sicuramente il comportamento
di chi effettua gratuitamente una prima lettura
del testo, riservandosi di concordare un rimborso
spese di rappresentanza, soltanto dopo aver
valutato se, effettivamente, il dattiloscritto
può essere collocato sul mercato.
Marco Roberto Capelli
redazione@progettobabele.it