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Matera Esercizi-gioco,
esperienze tattili legate all'uso del
colore, conoscenza delle tecniche e
degli stili.il tutto per la prima volta
e in via sperimentale destinato alla
realizzazione del progetto di didattica
museale rivolto ai ragazzi dell'Associazione
Italiana Persone Down incentrato sulla
figura di Carlo Levi, sui temi e i luoghi
della sua pittura, per dare pari opportunità
a questa fascia di pubblico. Nello spazio
predisposto presso l'Associazione
Italiana persone Down di Matera",
denominato "laboratorio piccoli
artisti" ( divenuti poi grandi artisti
per un giorno) è stato sviluppato il
Progetto*: "Carlo Levi e i Sassi
di Matera" . Si è cercato di creare
un ambiente altamente stimolante, gratificante
e rassicurante perché, come afferma
il De Bartelomeis, "il bambino, in
questo caso il ragazzo, non è spontaneamente
spontaneo; lo è invece condizionatamente,
ossia in situazioni favorevoli in fatto
di stimoli, di guida, di materiali e
quando questo, riesca a determinare
in lui una franca accettazione della
via espressiva con i problemi di rappresentazione
che essa comporta". Il progetto
nasce dal desiderio di educare i ragazzi
alla conoscenza del luogo in cui si
vive, per meglio valorizzare gli elementi
che lo caratterizzano e rispettarli.
La
scelta dell'artista Carlo Levi,
le cui opere sono presenti nella collezione
permanente di Palazzo Lanfranchi a Matera,
è stata motivata dal fatto che egli,
grazie al suo rapporto sempre vivo con
la nostra gente e la nostra terra è
diventato il simbolo costitutivo dell'identità
lucana. A questo piemontese venuto da
lontano va, infatti, il merito di aver
rivalutato la nostra terra dal paesaggio
così "serio e grave" e di aver considerato
i Sassi, come lui stesso affermava,
"non di minore importanza delle
cose più celebrate nel mondo e in Europa.
e di aver sottolineato come "il
problema Sassi doveva essere considerato
fuori dell'ambiente degli interessi
cittadini, e neanche provinciali e regionali
ma un problema di carattere universale.
Si tratta, sono sempre parole dell'artista,
di difendere, tutelare un valore grandissimo
e unico nella storia urbanistica, dell'architettura,
della civiltà contadina, non solo, della
civiltà del mondo". Effettuare esperienze
attive di riproduzione delle sue opere,
è stato sicuramente un modo creativo,
ricreativo e ludico di accompagnare
i ragazzi a piccoli passi verso la sua
arte, perché se ne potessero avvicinare
con curiosità per poi innamorarsene.
Il progetto didattico è stato, inoltre,
finalizzato alla divulgazione dell'arte
contemporanea attraverso un approccio
stimolante e formativo, studiato per
avvicinare diverse fasce di pubblico
(adulti, ragazzi e bambini diversamente
abili) a questo periodo della storia
dell'arte visto spesso con diffidenza.
Esso
è stato caratterizzato da un approccio
di tipo conoscitivo, che esprime la
capacità di entrare nel mondo degli
altri e la disponibilità ad un incontro
con l'altro. La coesistenza all'interno
del gruppo di ragazzi con abilità diverse
è stato, infatti, arricchente e ha avviato,
all'interno dei normali scambi interattivi,
processi di scoperta, di conoscenza,
di comprensione, di contrapposizione.
Il ragazzo con diverse abilità è stato
sempre al centro dell'interesse. L'integrazione
è stata favorita con ogni mezzo, in
modo da rispondere a, specifici bisogni
relazionali e svilupparne e rafforzarne
le capacità individuali. Sono stati
utilizzati tutti i linguaggi verbali
e non verbali. I ragazzi, infatti, sono
stati aiutati ad esprimersi e a comunicare,
attraverso nuovi linguaggi fatti di
forme, linee e superfici; il tutto per
sentirsi, almeno per un giorno "grandi
artisti", scoprendo i meccanismi segreti
che portano alla creazione di uno stile
personale, provando a sentire le problematiche
e tensioni del fare artistico. Solo
così è stato possibile imparare a creare
senza porre limiti alla fantasia, conducendo
il ragazzo in un viaggio ideale alla
scoperta del pianeta Arte. Il percorso
didattico ha avuto una durata di circa
due mesi: inizio marzo fine aprile e
si è avvalso della collaborazione delle
famiglie che con entusiasmo hanno contribuito
alla realizzazione del progetto stesso.
Il
tutto ha avuto inizio con la visita
alla "Casa-grotta", antica abitazione
tipicamente arredata con mobili e attrezzi
d'epoca per meglio comprendere usi e
costumi degli abitanti degli antichi
rioni e per avere un'idea precisa di
come era organizzata la vita familiare
in molte case dei Sassi; per poi continuare
con la conoscenza diretta delle opere
di Carlo Levi esposte al Museo di
Palazzo Lanfranchi e concludersi
con gli elaborati, realizzati
in modo del tutto personale dai ragazzi.
Durante la serata-evento tenutasi il
20/04/2008 presso l'Auditorium di Matera
sono stati presentati tutti gli elaborati
realizzati dai piccoli artisti. Si è
colta, infine l'occasione per consegnare
gli attestati: "Tavolozza d'oro" ai
giovani protagonisti della serata ed
è seguito un dibattito tra i volontari
delle Associazioni (Liberalia e AIPD)
e i responsabili degli Enti pubblici:
Michele Plati, Assessore ai Servizi
Sociali; il responsabile del CSV; mirato
a favorire la promozione e la diffusione
della cultura, ad approfondire il dialogo
e il confronto di strategie da utilizzare,
nella consapevolezza che le generazioni
future sono da considerare "CUSTODI
DELL'IDENTITA' ETNICA" . A queste
è affidato, infatti, il compito di tenere
vive le proprie radici e le proprie
tradizioni ancestrali che costituiscono
il patrimonio dell'intera umanità.
A cura
di Katya
Madio
*Il
Progetto è stato ideato e realizzato
dalla dott.ssa Gaetana Caterina Madio,
storica e critica d'arte nonché volontaria
dell'Associazione Culturale Liberalia.
Liberalia Associazione
Culturale di Volontariato Onlus, Piazza
del Sedile, 29 - 75012 Matera; sito web:
www.liberalia.it; Tel./Fax: 0835 090203;
e-mail: associazione@liberalia.it AIPD
sez. di Matera - Via Dante, 84/A - 75012
Matera; sito web: www.aipd.it Tel./Fax:
0835388480 e-mail: aipdmt@tiscali.it |