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Arrivano i Giganti!
Una intervista a Enrico Maria Papes cura di Carlo Santulli


Questa piccola riscoperta musicale ha una data d’inizio precisa, novembre 2004, ed una coautrice, benché di soli sei anni: mia figlia Lucia. Avevo un vago ricordo dei Giganti, come molti della mia generazione: canzoni come “Tema”, “Una ragazza in due”, “Proposta” non sono fatte per la dimenticanza. Non so se si tratti di capolavori (non mi definirei un critico musicale), ma di sicuro hanno segnato un’epoca. Quindi, possiamo dire che il quartetto milanese aveva un posto da qualche parte nella mia memoria, di quei posti che non si frequentano spesso, ma che si sa che esistono ed all’occorrenza non dispiacerebbe visitarli per dare una rinfrescata ai ricordi. Ecco, fino a novembre 2004 ricordavo i Giganti per le loro non comuni caratteristiche vocali, che accomunavano tutti e quattro i membri del complesso, il che non è comune tra i gruppi beat, pop o rock (tanto è vero che, se mi passate il paragone che può suonare eccessivo, nemmeno i Beatles avevano tutte voci di prim’ordine: Ringo Starr di solito stava nell’ombra e non si sognava di avvicinarsi al microfono). Quindi, onore al merito ai Giganti.
Ma che fine avevano fatto? Non ne avevo idea. E avrei seguitato a non averla, se un giorno, in un supermercato, non mi fossi imbattuto in un CD di loro canzoni originali.
Qui la sorpresa: malgrado le canzoni siano datate 1966-68, il triennio di grande fulgore del gruppo, che poi si è sciolto e ricomposto brevemente all'inizio degli anni '70, con assai meno clamore, l'impressione che se ne ricava è quella di una grande modernità ed anche gradevolezza, oltre che originalità, degli arrangiamenti, oltre che, devo dire, delle tematiche toccate: l'amore, inteso molto in senso universale, il pacifismo, la libertà.
Che uno della mia età ne resti facilmente impressionato, non è strano, penso. Quel che è più singolare è che una bimba come Lucia resti colpita dai motivi, dalle voci, insomma dai Giganti. E parlando di voci, non si può dimenticare il batterista Enrico Maria Papes, nella vita Sergio, la voce “fuori campo” in “Tema”, che si presentava per ultimo e per nome e cognome, piuttosto pomposamente (o almeno a me sembrava così), con quella voce profonda di baritono, di cui il gruppo ha sempre fatto un uso estremamente suggestivo e riconoscibile.
Tra i piccoli miracoli di PB, uno è stato quello di poter trovare Papes, che gentilmente si è offerto di rispondere a qualche domanda.


1.Molti si ricordano dei Giganti, non soltanto tra la generazione che ha vissuto gli anni ’60. Dopo una mia recente lettera a Beppe Severgnini, che parlava di una vostra canzone (anche Severgnini ha scritto che “Tema” era stato il suo primo 45 giri) mi sono arrivate più di una decina di lettere di risposta. Che impressione avete del vostro pubblico? E’ solo di “ragazzi” dell’epoca o vedete anche molti giovani ai vostri concerti?
Sono stato circa 26 anni lontano da un palcoscenico (in veste di artista) e vedere oggi tanta gente che ricorda canzoni di ormai 40 anni fa mi stupisce sempre ma soprattutto mi lascia di sasso vedere che le conoscono anche molti giovani. Incredibile anche perché, a differenza di gruppi nostri contemporanei, i Giganti non si sono più visti per decenni.

2.Come nasce il nome dei Giganti? In una vostra canzone suggerivate ironicamente di non essere poi così alti... Allora, Giganti in che senso?
Forse perché “megalomani”, sicuri di entrare in cima alle classifiche. Mah! O forse perché Sergio Di Martino prima di entrare nella formazione stava formando un gruppo con amici tutti di bassa statura e io e Mino li chiamavamo “giganti”.

3.Avete un sito molto completo ed esauriente (www.giganti.it, attualmente in ristrutturazione). Qual è la vostra esperienza di Internet, che cosa pensiate vi abbia dato? C’è qualcosa che nel vostro sito manca ancora, e che vorreste inserire?
Stiamo infatti cambiando veste al Sito, vogliamo renderlo più immediato e veloce ma probabilmente lasceremo la possibilità di vedere anche il vecchio (solo le gallerie).

4.Una delle cose che spesso si dice dei Giganti è che le vostre canzoni fossero “bersagliate” dalla censura dell’epoca. Per un periodo non fu più passata in radio “Una ragazza in due”, poi fu censurata “Io e il presidente”, ed il vostro album “Terra in bocca” ebbe, mi pare, dei problemi di distribuzione. Come nasceva la censura? Da iniziativa di un singolo, che so, la protesta di qualche “pezzo grosso”, od era una cosa strisciante e nascosta, di cui vi accorgevate solo a posteriori?
Dunque: “Una ragazza in due” non volendo censurarla perché il titolo scandalizzava, all’inizio si inventarono che era una canzone “esagitata” (!). “Io e il Presidente”, che esprimeva un bel concetto di democrazia, fu assolutamente censurato. Ci chiesero di cambiare alcune parole ma naturalmente ci rifiutammo. Ricordo solo che a quei tempi il Presidente della Repubblica era Leone. Riguardo a “Terra in bocca” non ne parliamo. Parlava di mafia!! E’ stata la ragione principale per cui ci siamo sciolti. Amareggiati e “incazzati”.

5.Le vostre canzoni erano molto impegnate su tematiche sociali importanti, il pacifismo, l’ambiente, in “Terra in bocca” la lotta alla mafia. Pensi che il vostro “impegno” di quei tempi abbia portato qualche cambiamento nell’Italia di oggi?
Dobbiamo essere sinceri. Eravamo attenti ai problemi sociali ma dire che eravamo impegnati è forse troppo. Eravamo giovani. Se però alle manifestazioni per la pace ancora oggi si vedono cartelli con “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” significa che qualcosa è rimasto.

6.Nel periodo di vostro maggior successo avete vissuto a Roma. Cosa ricordi della Roma di fine anni ’60, ed in cosa pensi sia diversa da quella di oggi?
Ero giovane e mi divertivo. E’ diversa come sono diverse tutte le grandi metropoli. Invivibili!!! Non a caso dal ’74 sono scappato da Milano e ho poi sempre vissuto in piccoli centri.

7.Una cosa che colpisce delle vostre canzoni, è che non sono mai banali. Inoltre si vede che sono state scelte, in modo che l’impronta dei Giganti sia sempre evidente nell’arrangiamento vocale e strumentale. Questo dà da pensare che foste molto accurati nella scelta dei testi e delle canzoni Come sceglievano le canzoni, testo, musica, era facile o difficile? Discutevate tra voi a lungo sulle scelte?
Quando potevamo usavamo testi che ci piacevano ma non sempre era possibile. Riguardo all’impronta, era inevitabile. Con quattro voci come le nostre e quattro teste così…..! Gran parte delle nostre canzoni erano scritte da Mino Di Martino (chitarra) che poi prendevano corpo lavorandoci tutti insieme.

8.Avete partecipato, se non erro, a tre Festival di Sanremo, nel ’67 con “Proposta”, nel ’68 con “Da bambino” e nel ’71 con “Il viso di lei”. Che cosa ricordi del Festival di allora?
Nel ’67 fu pura incoscienza! Pensa che l’inizio di “Proposta”, cantato a cappella, dopo averlo registrato per il 45 giri lo provammo solo sotto il palco del Casinò poco prima di esibirci. E fu l’anno di Tenco. Nel’68 “Da bambino” servì più a Ranieri che a noi. Era un bel brano ma poco “Gigantesco”. Nel ’71 con “Il viso di lei” eravamo un pò in confusione: infatti iniziammo subito a lavorare su “Terra in bocca”

9.Quali sono le vostre attività attuali come Giganti?
Facciamo i giganti! Scherzi a parte, ora della storica formazione sono rimasto solo io perché anche Checco, con cui ho lavorato gli ultimi anni, si è ritirato per ragioni di salute. Devo però dire che la formazione attuale funziona molto bene e ne sono contento. I nostri concerti sono sempre riuscitissimi.

(c)Carlo Santulli
Per gentile concessione di Enrtico Maria Papes


I GIGANTI

Il gruppo venne fondato nel 1964 da Sergio (Enrico Maria) Papes (batteria), Giacomo Di Martino (chitarra) e Sergio Di Martino (basso).
Nel 1965 si unì al gruppo Francesco Marsella detto Checco (tastiere).
La musica che suonavano era il beat: debuttarono con il motivo La bomba atomica.

Il successo per i Giganti arriva nel 1966 a "Il disco per l'estate" dove cantano Tema. Cantano anche al Festival di Napoli in coppia con Peppino Di Capri con Ce vò tiempo. Tra i successi di quell'anno ci sono anche Una ragazza in due e Fuori dal mondo.

L'anno dopo arrivano terzi a Sanremo con Proposta. Quell'estate sono ancora al Cantagiro con Io e il presidente.
Al Festival di Sanremo nel 1968 cantano Da bambino in coppia con Massimo Ranieri. Ma stavolta è un fallimento, addirittura scoppierà un grosso litigio fra Papes e Sergio Di Martino con conseguente scioglimento del gruppo.

Nel 1969 Checco partecipa al Festival da solo con Il sole è tramontato.

Nel 1970, a sorpresa, i quattro si ritrovano Nell'estate, al Cantagiro cantano Voglio essere una scimmia. L’anno dopo faranno uscire il disco “Terra in bocca”, che si può considerare un album concept il cui tema verte sulla mafia. E’ un buon lavoro ma non piace al pubblico, e così dopo aver vivacchiato ancora per qualche tempo, il gruppo torna nell’ombra. Dei componenti, l’unico a rimanere nel giro è Mino Di Martino che collaborerà, tra gli altri, con Franco Battiato.

Nel 1998 Papes e Marsella provano di nuovo l’avventura. Mancano i fratelli Di Martino: Sergio è morto due anni prima, e Mino non è della partita. Al loro posto ci sono Kambiz Kaboli al basso e Giovanni De Luigi al canto.

Formazione originale
Enrico Maria Papes - batteria
Mino Di Martino - chitarra
Sergio Di Martino - basso
Checco Marsella - tastiere

Formazione attuale
Sergio (Enrico Maria Papes) voce e percussioni,
Ally Papes (figlio di Sergio) voce e batteria (www.allypapes.it),
Enrico Santacatterina voce e chitarra (www.enricosantacatterina.com),
Francesco Romagna voce e tastiere.


Discografia essenziale



LP – I GIGANTI – RIFI 1966
LP – MILLE IDEE DEI GIGANTI – RIFI 1969
LP - Terra in bocca (1971)

45 – gg – MORIRAI SENZA DI LEI / GIORNI DI FESTA – RIFI 1965
45 – gg – FUORI DAL MONDO / SOLO PER VOI – RIFI 1965
45 – gg – UNA RAGAZZA IN DUE / LEZIONE DI RITMO – RIFI 1965
45 – gg – LASCIATI ANDARE CON LETKISS / FABRIZIO FERRETTI: NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE – 1966 (minidisc allegato alla rivista "POP")
45 – gg – TEMA / LA BOMBA ATOMICA – RIFI 1966
45 – gg – ORA SIAMO QUI / SON COSI’ – RIFI 1966
45 – gg – CE VO’ TIEMPO / ‘NA GUAGLIONA YE’ YE’ – RIFI 1966
45 – gg – E LEI TI ASPETTERA’ / PIRI PIRI UA – RIFI 1966
45 – gg – PROPOSTA / LA TOMBA DELL’AMORE – RIFI 1967
45 – gg – IO E IL PRESIDENTE / IN PAESE E’ FESTA – RIFI 1967
45 – gg – DA BAMBINO / TABU’ – RIFI 1968
45 – gg – UN UOMO VA / SUMMERTIME – RIFI 1968
45 – gg – UNA STORIA D’AMORE / SIXTEEN TONE – RIFI 1969
45 – gg – CHARLOT / IO VOGLIO ESSERE UNA SCIMMIA – RIFI 1970


ENRICO MARIA PAPES Solista:

45 – gg –CAPITA SPESSO/ LA COSCIENZA
45 – gg –LA FILIBUSTA / JOHN BROWN E ALICE

CHECCO solista:

45 - gg - UNA DONNA DA NIENTE / UN BAMBINO
45 - gg - IL SOLE E' TRAMONTATO / STOP

MINO E SERGIO (DI MARTINO) in duo:

45 - gg - IL CINEMA / LE STAGIONI DEL NOSTRO 'AMORE
45 - gg - ZERO ANNO D'AMORE (censurata per il testo) - IL VALORE DELLA VITA

Mino Di Martino, dopo il secondo scioglimento del gruppo, ha avuto varie esperienze artistiche. Questo è il suo sito:
https://aloysius.itimpresa.mi.it/dimartino/bio.htm

Fonti: WIKIPEDIA - www.sezionemusica.it
Si ringrazia Mario Visalli
(M.Visalli@finsiel.it) per le precisazioni


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