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LE INTERVISTE
DI PB
Monia
di Biagio intervista... LUIGI MILANI
Chi
è Luigi Milani?
Luigi
Milani è nato a Roma il 27
dicembre 1963. Una laurea in Giurisprudenza
nel congelatore, scrive di musica, arte
e tecnologia da oltre un decennio. Ha
collaborato con le riviste Macintosh
Magazine e Virtual,
occupandosi, tra laltro, di recensioni
letterarie e interviste a personaggi del
mondo dello spettacolo e dellarte.
Attualmente scrive per Applicando,
rivista leader del mondo Apple, e per
diversi siti dinformazione musicale.
Negli anni 90 ha curato, per Apple
Computer Italia, una delle prime campagne
per la diffusione dellutilizzo del
Web presso alcuni importanti esercizi
commerciali romani. Ha realizzato i testi
dei siti Web di alcuni personaggi del
mondo dello spettacolo. In veste di sceneggiatore
ha scritto 2 corti di imminente
realizzazione, e ha collaborato come consulente
tecnico con una società di produzione
cinematografica di Roma.
Rockstar,
il nuovo libro di Luigi Milani, autore emergente,
ma di grande presa sul pubblico giovanile. Luigi
Milani pubblica la nuova edizione del Thriller
Rockstar, e nel giro di pochi giorni il libro
riconquista i primi posti nella classifica di
vendita di Lulu.com Il romanzo è ambientato
nel mondo del Rock e della televisione statunitensi.
Protagonista della storia una celebre vee-jay
in crisi didentità, che indaga
sulla misteriosa scomparsa di Phil Summers,
un tempo vero e proprio idolo della musica Grunge.
Linchiesta assumerà per la vee-jay
i caratteri di un sofferto viaggio interiore
alla ricerca di se stessa, in un itinerario
che la condurrà da New York a Londra
e nel deserto del New Mexico. Lintervento
di un anziano fotografo contribuirà a
dipanare le fila di una storia ricca di falsi
indizi, nella quale molti sono gli elementi
di mistero e di thriller. Utilizzando la struttura
della meta-fiction, nella storia compaiono personaggi
ben noti, quali ad esempio un certo Keith Richards
o un tale chiamato David Bowie...E non posso
aggiungere di più, mi piace però
evidenziare il lusinghiero successo che l'opera
sta riscuotendo - il che non è poco,
per un libro pubblicato al di fuori dei meccanismi
usuali dell'editoria tradizionale. Inoltre,
il romanzo sta ottenendo ottime recensioni (tra
queste, la rivista Rockstar, la Rivista dei
Libri, diversi siti d'argomento musicale e blog
letterari) e frequenti segnalazioni sui media
legati all'ambito musicale. Rockstar è
disponibile per lacquisto su
www.lulu.com, presso i principali mail-order
internazionali ed a richiesta, in tutte le librerie.
Il mio Buongiorno a lei Luigi
e grazie per aver accettato di sottoporsi a
questa intervista, che le assicuro sin dora
sarà un vero e proprio terzo grado,
con tanto di domande a ripetizione, in un ciclo
forsennato di risposte che assolutamente desideriamo
da lei, tapparelle abbassate e lampada puntata
in faccia .E questo è solo parte
di ciò che lattende da questo momento
in poi, tanto da sviscerare in modo esauriente
e completo, ogni curiosità dei suoi lettori!
Tanto lei sarà abituato a tutto ciò,
visto che è del mestiere e scrive Gialli Dunque
questo mi sembra il migliore Background per
la nostra chiacchierata. Iniziamo subito E
per restare in tema, parliamo proprio a proposito
della sua ultima fatica letteraria Rockstar.
Dato che il libro lo abbiamo già sufficientemente
descritto nella presentazione, poco sopra, di
nuovo mi resta solo da chiederle
(e chissà in quanti glielo avranno già
domandato ): Quando ha pensato di scrivere
Rockstar e perché?
La stesura delle prime pagine
del romanzo risale alla fine del 1997. Avevo
da poco acquistato un disco a mio avviso stupendo,
Ultra dei Depeche Mode. Lalbum fu salutato
dai numerosi fan del gruppo e dalla stampa di
tutto il mondo come un vero e proprio miracolo,
e per un buon motivo. Il front-man e cantante
solista, Dave Gahan, solo pochi mesi prima era
stato a un passo dalla morte: il suo cuore aveva
cessato di battere per oltre un minuto, e, comè
comprensibile, quella drammatica esperienza
aveva segnato profondamente luomo e lartista.
Smentendo tutte le voci che davano per certo
lo scioglimento della band, questa realizzò
un lavoro straordinario per intensità
e coinvolgimento emotivo, oltre che per la qualità
della scrittura musicale. La rockstar che anni
di eccessi avevano in un certo senso ucciso,
era tornata dalla morte per proseguire, trasfigurata,
la sua avventura musicale con i compagni di
sempre. Ecco, lepisodio che ho appena
rievocato è stata la scintilla che ha
fatto divampare in me lidea di costruire
una storia su quello che è un tòpos
narrativo nellimmaginario del Rock
la figura dellartista maledetto che per
amore della propria arte consuma se stesso fino
a morirne. Sullidea originaria si sono
poi innestate altre suggestioni, legate alla
tragica vicenda di Kurt Cobain. È stato
così che ho dato vita a un personaggio
costruito sulla falsariga del leader dei Nirvana.
Vorrei ora invece commentare
con lei questa Rassegna Stampa che ho potuto
leggere on-line, mentre mi accingevo a cercar
notizie su di lei e studiare ben-benino
la sua persona, credo bene di poter ormai affermare
di spicco in campo letterario:
Un libro giallo che va
a scavare nella vita della rockstar, nel mondo
del rock e della televisione statunitensi. Avvincente.
(ROCKSTAR, rivista edita dalla Today Spa)
Difficile, per ogni appassionato di rock
che si rispetti, resistere al richiamo di Rockstar:
un tributo intenso ed intrigante. (SENSORIUM)
Dietro la storia di Phil Summers
aleggia il mito di Kurt Cobain. E chi ha amato
visceralmente il leader dei Nirvana, non può
che definire la lettura di 'Rockstar' un'immersione
in un mondo ripensato con nostalgia. (Booksblog).
Protagonista del racconto una vee-jay
intenta a realizzare un servizio scoop sulla
misteriosa vicenda della morte della rockstar.
Che nel libro si chiama Summers, anche se tutto
- ogni pagina - grida Kurt Cobain. È
Kurt, in ogni dettaglio: nel suo disprezzo per
il successo, nella sua voglia disperata di solitudine,
nella dipendenza da droghe e nei dolori lancinanti
allo stomaco. I tempi sono quelli, il contorno
pure: l'aura maledetta, la puzza da barbone,
la morte improvvisa. Per un libro giallo che
va a scavare nella vita della rockstar, nel
mondo del rock e della televisione statunitensi.
Avvincente. (ROCKSTAR, rivista edita da
Today Spa)
Quanto è daccordo
con queste Recensioni? Aveva sul piatto ed ascoltava
vecchi dischi dei Nirvana, mentre scriveva il
libro, insomma, Rockstar è
veramente nato come tributo, alla triste storia
di Kurt Cobain ed alla sua misteriosa fine?
O forse più in generale è unico
riferimento a tutto ciò che di giusto
o sbagliato, buono o cattivo, ancora oggi ruota
intorno al mondo del Rock?
ùLa ringrazio della
domanda. Ha perfettamente individuato una delle
chiavi di lettura del romanzo. Se da un lato
infatti la storia narrata è scopertamente
ispirata alla tragica vicenda di Cobain, il
cui spirito aleggia su gran parte del libro,
daltro canto la lettura del romanzo potrebbe
contribuire a mostrare, con un occhio meno indulgente
del solito, luci ed ombre del mondo del Rock.
Francamente non so se l'intento sia stato raggiunto.
Me lo auguro!
Riportando una frase del suo
libro: Un volto smunto, segnato da occhiaie
bluastre, le labbra sporgono fuori come un brutto
fiore appassito e accartocciato. Chi è
dunque secondo lei, realmente, il suo protagonista,
oltre a Phil Summers, nella sua storia, un'icona
mondiale del grunge, finito brutalmente dalle
stelle alle stalle, a barcollare sfatto, con
un cartone di vino in mano, in compagnia di
altri barboni, ritrovato poi nella metropolitana
di Londra, carbonizzato? Uno, nessuno, centomila?
Ammetto di non avere pensato
a tale chiave di lettura. Però, pur senza
scomodare il grande Pirandello - il paragone
mi suonerebbe troppo irriguardoso - il destino
subito da Phil Summers non è poi troppo
dissimile - mutatis mutandis - da ciò
che è accaduto, e purtroppo accade, a
vari livelli, a molti uomini e donne. Perdere
da un giorno all'altro il successo e gli affetti
più cari, smarrire le proprie certezze,
giungendo infine alla rinuncia della propria
umanità - tutto ciò è comune
a molti di noi, purtroppo.
Cosa hanno significato per
lei personalmente e per il suo modo di scrivere
oggi, i famigerati ed irrepetibili anni '90,
come bene lei riporta e spiega: musicalmente
dominati, un po in tutto il mondo, da
loschi capelloni che indossavano jeans sdruciti
e camicie di flanella a quadrettoni. Gli anni
del grunge, dei riff di chitarre distorte ad
accompagnare voci roche ed esistenzialiste?
Scrivere Rockstar per lei ha significato
una vera e propria immersione: in un mondo ripensato
con nostalgia, in un periodo indimenticabile
per chi in quegli anni è cresciuto?
La scrittura di Rockstar
è scaturita dalla voglia di ricreare,
almeno in parte, quelle atmosfere che hanno
reso irripetibile una stagione artistica, con
le luci e le ombre che la caratterizzarono.
Cosaltro aggiungere
in merito...Vediamo Forse solo ed ancora
la più classica delle domande: ci racconta
una curiosità o un aneddoto su questo
suo ultimo libro, magari inedita ed ancora mai
svelata? Insomma uno scoop solo per noi, tanto
da poter rendere maggiormente felici i suoi
lettori, anzi a tal proposito: che tipo di ritorno
ha avuto dai suoi lettori? Che tipo di rapporto
ha instaurato con loro? Vede come volevasi dimostrare
cè sempre ancora una cosa da chiedere .Anzi
più duna!
Sì, uno scoop ci sarebbe:
la notizia, non ancora ufficiale, di un probabile
seguito del romanzo, richiesto - e con questo
giungiamo alla seconda parte della Sua domanda
- a gran voce da molti lettori, ansiosi di veder
chiariti e svelati quegli aspetti della storia
finora rimasti un po sullo sfondo. Ho
instaurato con i lettori un rapporto molto diretto
e franco. In qualche caso, i loro consigli e
pareri hanno giocato un ruolo fondamentale,
ad esempio nel delicato processo di revisione
dellopera.
Ma parliamo un po di
lei come uomo ed autore, della serie facciamoci
i fatti nostri: quando ha deciso di congelare
la sua carriera dAvvocato e perché?
Che lavoro svolge oggi nella Società?
Quando ha sentito la prima volta lesigenza
di cominciare a scrivere? Quanti libri ha scritto
sinora? Ho letto su duna recensione di
Sensorium.it che questo ultimo è
il suo terzo romanzo, nello specifico una raccolta
di racconti, 2 romanzi e alcune sceneggiature
per cortometraggi dimminente realizzazione.
È esatto? E quale quello che nella sua
stesura lo ha coinvolto di più mentre
si cimentava a mettere, ogni sua idea ed emozione,
nero su bianco?
Quanto al mio lavoro originario,
mi verrebbe da risponderle con un brocardo latino,
Summum ius, summa iniuria, che illustrerebbe
bene il mio punto di vista sulla legge e su
quella che avrebbe dovuto essere la mia professione.
Diciamo che, dopo qualche anno di frequentazione
di un certo ambiente, ho sentito crescere in
me il disagio nei confronti di una mentalità
e di un modo di amministrare la giustizia che
davvero poco hanno che fare con la legalità.
Così ho cominciato a concedere più
spazio agli altri miei interessi: la musica,
la tecnologia e, soprattutto, la scrittura.
Dopo alcuni anni di collaborazioni giornalistiche
con riviste di arte e tecnologia, la lettura
delle opere di scrittori quali Don De Lillo,
Philiph Roth, Salman Rushdie e P.K. Dick mi
ha spinto a tentare, timidamente, i primi approcci
con la narrativa. Ho scritto dapprima una serie
di racconti, raccolti lo scorso anno nellantologia
Real TV, alcuni dei quali sono stati
favorevolmente recensiti da un'importante rivista
letteraria. È stata questa la molla che
mi ha incoraggiato a tentare la strada, ben
più impervia e accidentata, che mi avrebbe
condotto alla scrittura del mio primo romanzo,
Rockstar appunto. Al momento sono
alle prese con la revisione del secondo romanzo,
dal titolo ancora da definire. Un terzo romanzo
è pressoché ultimato, ma ho fin
troppa carne sul fuoco, e tra articoli, blog
e attività promozionali, le confesso
che a volte mi manca il tempo per respirare!
A giorni uscirà inoltre unantologia
di racconti, intitolata XII, dal
nome della comunità di scrittori che
hanno deciso di sfidare le regole delleditoria
tradizionale, autoproducendo una raccolta di
racconti diversissimi tra loro per stili e argomenti
trattati. Io partecipo al progetto con tre racconti.
Una nota di marketing sulla quale mi prega di
insistere il capo cordata, lo scrittore
fantasy Daniele Bonfanti, è che lintroduzione
del libro sarà firmata da un autore famoso,
Andrea G. Pinketts.
Tornando a noi, probabilmente è Rockstar
il romanzo che mi ha coinvolto di più,
sia a livello di scrittura per limpegno
e la gran mole di lavoro preparatorio che ha
richiesto che di coinvolgimento emotivo.
Da cosa nasce lidea
e la voglia di mettere on-line il suo Blog personale
False percezioni? E perché
questo titolo? Che significato ha inoltre per
lei la frase di Marshall McLuhan, che ha messo
in Home page, come sottotitolo: I dont
necessarily agree with everything I say
? Filosofia di vita o semplice introduzione
a quanto si troverà scritto da lei nel
Blog?
La decisione di aprire il blog
ha ubbidito ad una necessità di comunicazione
con lesterno che avvertivo e tuttora
sento pressante e imprescindibile. Al
giorno doggi, lartista non può
fare a meno di confrontarsi frequentemente con
il proprio pubblico. Solo così può
sperare di crescere, attraverso il continuo
confronto.
La citazione da Marshall McLuhan mi è
parsa congeniale al contenuto del blog, che
raramente segue una linea univoca di pensiero
o di indirizzo. Daltra parte, la formulazione,
volutamente ironica, del grande massmediologo
vuole essere anche un invito a non prendere
troppo sul serio le segnalazioni e le riflessioni
di chi, come il sottoscritto, si considera solo
un osservatore dei fatti della vita, e un modesto
artigiano della parola. Il mondo della cultura
ha la malaugurata tendenza a prendersi sempre
maledettamente sul serio, non crede?
Diversi gli argomenti interessanti
che ho potuto sfogliare, cogliere e leggere
nel suo Blog, che mi permetto qui di definire,
ovviamente a mo di evidente apprezzamento,
un bazar di notizie musicali e non
solo .Si parla ad esempio di MO.MA, James
Brown (dipartito poco più che settantenne
proprio il giorno di Natale 2006), del dossier
Top Secret dellFBI su John Lennon, ma
ancora di Sergio Caputo, Elvis Presley, Brian
Ferry e così via .Due però
le cose, che mi hanno più delle altre
colpito: la prima, un link di collegamento al
sito web della Onlus ROCK NO WAR,
unassociazione di Volontariato Internazionale
attiva da numerosi anni sul fronte della solidarietà
internazionale, con una particolare attenzione
allinfanzia, che si adopera per portare
aiuti umanitari ed intervenire in situazioni
di crisi. Cosa significa per lei aderire a queste
associazioni e movimenti? Religione o fede politica?
O più semplicemente collaborazione in
un modo autentico con altri gruppi di volontariato
uniti nel comune intento di aiutare e portare
aiuto dove guerre, situazioni di crisi o sottosviluppo
hanno creato dolore e povertà?
Oggi più che in passato
la nostra epoca è testimone, spesso impassibile,
di divari sociali incolmabili, di gravi ingiustizie
sociali e politiche, compiute nel nome del profitto
e della fede cieca in modelli economici e industriali
che perdono di vista il senso della vita e della
dignità umane. Chi, come noi, ha la fortuna
di vivere in una zona del pianeta abbastanza
agiata comè in fondo la nostra,
ha il dovere, credo, di offrire il proprio contributo,
per modesto che sia, nel tentativo di alleviare
quelle situazioni di grave disagio e di estrema
crisi che purtroppo caratterizzano ancora una
larga parte dell'Umanità. In questo senso,
Rock No War, al pari di analoghe
forme associazionistiche, offre un aiuto concreto
alle popolazioni dei vari paesi vittime di guerre
e crisi - donne e uomini che senza il nostro
sostegno soccomberebbero al loro triste destino.
Ah, già Lei si
starà chiedendo ed anche i lettori: e
la seconda cosa che ti ha colpito sul Blog di
Luigi Milani? Ebbene non lho
dimenticata, ma la riporto qui di seguito, perché
questa domanda merita uno spazio a parte e tutto
suo, per la risposta che son certa non tarderà
ad arrivare! Anzi proprio di una domanda trattasi,
ed è Luigi che in un suo Articolo del
22 dicembre 2006, la pone ai suoi Utenti-Lettori:
Quanto vale la vita di un uomo?
In premessa lei Luigi afferma: Non credo
di essere un moralista, nè un cantore
dellApocalisse, ma quanto registrato dalle
cronache di questi ultimi giorni non concede
grandi spiragli allottimismo. Dunque,
quanto vale per lei Luigi oggi la vita di un
uomo?
La vita di un uomo ha per me
il valore più alto che le si possa attribuire,
benché - come accennavo amaramente in
quellintervento - gli episodi, sempre
più frequenti, di violenza e intolleranza
a volte non lascino molto spazio alla speranza.
Ultima, classica, immancabile
domanda di ogni mia intervista, quella che vuol
tracciare un filo conduttore tra le varie vedute
degli intervistati a proposito di un consiglio
da dare allesordiente, ed oggi chi meglio
di lei a cui porla, che nel mondo dello scrivere
e delle pubblicazioni cartacee vive e sopravvive
già da un bel po? Cosa consiglierebbe
dunque, in primis, Luigi Milani, ad uno scrittore
esordiente, che in quel suo stesso mondo sta
muovendo i primi impacciati passi?
Innanzitutto gli consiglierei
di leggere molto, prima di gettarsi a capofitto
nella difficile avventura della scrittura. Conosco
molti aspiranti scrittori talmente presi da
se stessi da non trovare il tempo di dedicarsi
alla lettura, attività invece fondamentale
per apprendere linguaggi e forme che altrimenti
continueranno a far loro difetto.
Molti aspiranti scrittori, presi dal sacro fuoco
dell'ispirazione, si abbandonano a veri e propri
deliri donnipotenza, producendo pagine
su pagine di materiale che, a ben vedere, non
è sempre di grande qualità. A
chi si avvicina al mondo dello scrivere è
richiesta insomma una grande umiltà.
Importante è prendere il vizio di scrivere
con assiduità, nel tentativo di trovare
il proprio stile, la propria voce.
Un altro consiglio che mi sento di dare è
di non stancarsi mai di riscrivere le pagine,
che pure ad un primo esame possono apparire
buone. Il più delle volte, le successive
riletture mostreranno infatti tutti i limiti
dei nostri scritti, e con essi lassoluta
necessità di porre di nuovo mano agli
stessi.
Intervista già pubblicata su Scritturalia
e Speakers Corner RCS, Rubrica Allo
specchio
si ripropone per gentile concessione
dell'autrice e di Paolo Roversi
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