DALL'EDITORIALE
DI UGO
MALAGUTI
pubblicato su www.perseolibri.it
Di
ritorno dall'ospedale, dopo quindici
giorni di convalescenza, e dopo sette
mesi nei quali non sono stato in grado
di seguire l'attività come avrei
voluto, ho ritrovato una situazione
difficilissima, quasi disperata.
Stiamo pagando duramente i sette mesi
nei quali i miei problemi di salute
hanno sconvolto un'attività che
stava raggiungendo il top. In questo
editoriale, che ho promesso e che è
il primo di una serie che per quattro
mesi ci impegnerà in una dura
battaglia, cerco di spiegare ogni cosa
e di prospettare la soluzione che ho
in mente. (...) Leggete con attenzione,
fatemi avere appunti e commenti, e soprattutto
partecipate alla battaglia, che comincia
oggi, e sarà durissima, per risolvere
ogni cosa attraverso ciò che
abbiamo: i lettori, i libri usciti e
in uscita, mettendo più velocità,
più attenzione, più impegno,
per ottenere un risultato grande e importante.
So che non sarà facile. Ma io
sono ritornato al timone, la salute
è quasi a posto, e vi assicuro
che tutti insieme ce la possiamo fare!
Ne sono convinto come non sono mai stato
convinto di qualcosa in vita mia con
tanta intensità! (...)
Tutto
questo adesso lo ritrasmetto a voi.
Pregandovi di leggere fino in fondo,
di far conoscere il contenuto di questo
editoriale, di segnalarlo a chi ritenete
possa essere interessato, a farlo circolare
dappertutto, fregandovene del fatto
che qualcuno possa interpretarlo come
un segno di debolezza: i cretini non
sono nel nostro target, li si riconosce
dai loro commenti, non ci fanno né
caldo né freddo. Sono in tanti
a dirmi di ripiegare sulle frasi di
circostanza, ma io - ed è una
decisione mia e mia soltanto - credo
che lavorando con persone intelligenti
solo la sincerità e la piena
conoscenza dei fatti possano dare i
loro frutti. In quanto a coloro che
amano parlarsi addosso senza nulla concludere,
bene, avranno un argomento per le loro
chiacchiere. E magari qualcuno parteciperà
anche al piano di riscossa della Perseo
acquistando qualche libro. Conto
in quattro mesi di far rinascere la
Perseo dalle ceneri della mia malattia,
e per questo dovremo comunicare, scrivere,
far conoscere il messaggio che lanciamo
già con questo editoriale, ma
che andrà rifinito, semplificato,
magari concentrandolo in poche righe
e diversificandolo. Per fare questo,
bisogna agire subito, e avrò
bisogno di collaborazione da parte di
tutti gli amici veri. (...)
Una
cronistoria a posteriori: ovvero, del
senno di poi
(Nel quale Ugo fa autocritica e racconta
il lato oscuro delle sue vicissitudini)
Dunque:
nel mese di ottobre una coronarografia
alla quale fui sottoposto presso l'ospedale
Maggiore di Bologna, a causa di forti
disturbi cardiaci che mi avevano colpito
già nel mese di settembre, rivelò
la necessità urgente di sottopormi
a un delicato intervento chirurgico
(...) Tenete presente inoltre che, in
questa situazione, il fattore "ostinazione"
mi teneva accanitamente sul lavoro senza
rendermi conto che la produttività
era minima, rispetto alle condizioni
normali. Non ero il Malaguti normale,
ma volevo esserlo e mi ostinavo a esserlo.
Un clamoroso errore, molto umano. (..)
Vedete, il problema si poneva nei freddi
dati delle cifre: cifre che davano un'espansione
del volume di affari della Perseo, a
bilancio, impressionante e forse fin
troppo accelerato nel corso dell'ultimo
triennio. Eppure questa espansione era
stata necessaria, caldeggiata e voluta
e praticamente imposta dalle banche,
che solo a fronte di un fatturato in
continuo aumento erano disponibili a
concedere gli ampliamenti di linee di
credito necessari per affrontare e gestire
questo veloce sviluppo, che senza adeguate
linee di credito non poteva essere sostenuto
e così via, nel classico circolo
vizioso del serpente che si morde la
coda.. Unificare la produzione di libri
di fantascienza, i services in altri
settori, le edizioni commerciali per
le imprese, e tutto quanto serviva a
portare il fatturato che tre anni prima
oscillava sui 900.000 euro ai 2.800.000
previsti per l'esercizio 2004 (e raggiunti
in raccolta ordini proprio nello stesso
periodo in cui mi veniva riscontrato
il problema cardiaco) era stato un lavoro
massacrante, svolto con poche forze
e risorse umane, creando una rete di
clienti altamente specializzata, ma
essendo vincolati sempre di più
al sistema bancario che, follemente,
concedeva e toglieva senza alcun criterio
logico, malgrado la Perseo sia sempre
stata una di quelle aziende che hanno
fornito dati trimestrali e completi
e assoluta trasparenza (...) Mi direte:
non è necessario dire tutto questo.
Be', se vogliamo raccontare tutto, è
necessario. (...)
Non
voglio annoiarvi con pagine e pagine
di dettagli tecnici, molti dei quali
probabilmente non vi interesserebbero
(e se qualcuno ha voglia di sentirsi
raccontare tutta la storia, può
venire a trovarmi) (...) La mia scelta
di non nascondere nulla, sulle mie condizioni
fisiche e sui problemi che esse comportavano,
se ha avuto un esito positivo in simpatia
e affetto da parte dei lettori e del
mondo della science fiction, ha invece
prodotto un effetto disastroso nei rapporti
sia con i clienti storici (non fantascientifici)
che con alcuni Istituti bancari che
con una parte dei collaboratori (anch'essi
non fantascientifici). Perché?
Presto detto. In pratica, questi nostri
interlocutori hanno avuto paura
paura che le mie condizioni peggiorassero
e che magari mi venisse un colpetto
nel momento critico, senza darmi il
tempo di riorganizzare le strutture
e le consegne della Perseo. (...) Improvvisamente
un istituto di credito del quale non
avrò mai un buon ricordo, (
)
inspiegabilmente e senza alcuna motivazione
ha fatto mancare il suo apporto all'equilibrio
della Società, cancellando impegni
precisi e accordi presi solo pochi giorni
prima, mentre altri Istituti tiravano
i remi in barca in attesa di vedere
cosa sarebbe accaduto. In una parola,
io ero considerato un papabile per l'aldilà,
ma nessuno me lo diceva in faccia, mentre
tutti lavoravano per limitare i danni
di una mia possibile dipartita. (...)
Avevo
detto che sarei stato breve. Al momento
mi sembra di essere spaventosamente
logorroico, ma questo primo editoriale
deve essere esaustivo. (...)Facciamola
semplice: il ritardo nelle consegne
dei materiali concordati, contrattualizzati
e fatturati alla clientela ha prodotto,
improvvisamente, un blocco di tutti
i pagamenti, contemporaneo, improvviso,
anzi, con un preavviso di poche ore
(...) I miei primi quindici giorni di
convalescenza, quelli che, a seconda
dei medici, avrei dovuto trascorrere
con il telefonino staccato e lavorando
solo su quanto mi divertiva, sono stati
un continuo succedersi di calcoli, informazioni,
rapporti, colloqui (...) e adesso l'ultima
fase della mia convalescenza e tutte
le energie che il cuore rinnovato mi
potrà concedere devono essere
dedicate alla battaglia. Perché
dall'analisi di quanto è accaduto,
devo ammettere che la situazione si
è così incasinata da garantire
a un'azienda normale solo quattro mesi
di vita: quattro mesi di lenta agonia,
anzi, prima di arrivare o a una cessione
ad altro gruppo delle componenti più
attive (e ahimé, la parte
fantascienza non fa parte delle componenti
più attive: anzi, rappresenta
un passivo che viene coperto dagli altri
settori ...) o a una chiusura definitiva,
dopo quarantacinque anni, di un'attività
che nel bene e nel male ha contraddistinto
il percorso di generazioni di autori,
appassionati e lettori.
Cosa
ho pensato?
Prima di tutto, ho cercato di tracciare
un disegno: occorre un introito immediato
e straordinario, basato sulla produzione
esistente, sulle novità già
uscite, e sulle disponibilità
di magazzino, per coprire le esposizioni
più pericolose con il sistema
bancario (...)
Bene,
amiche e amici: noi raggiungiamo circa
3.000 appassionati regolarmente "schedati",
e altri 2.000 appassionati (o sedicenti
tali) che ogni tanto chiedono informazioni
o acquistano un libro una tantum. Il
totale del pubblico che riceve nostra
promozione regolare è di 5.000
persone. Ma in mezzo agli amici che
ci seguono, ce ne sono altri che possono
raggiungere ciascuno un club, un'associazione,
un gruppo, una categoria, in qualche
modo ampliando e allargando la base
di coloro che possono essere informati
delle nostre attività e della
situazione. Per di più, questo
sito è seguito da molti lettori
che non ricevono le comunicazioni cartacee,
e nei nostri archivi esistono indirizzi
di altri 5.000 appassionati di un tempo
che da anni però non si fanno
vivi se non in rari episodi. Questa
è la potenzialità del
pubblico che possiamo raggiungere, oltre
al pubblico che potremo raggiungere
per interposta persona se quelli tra
voi che ne hanno la possibilità
segnaleranno la nostra iniziativa ai
loro corrispondenti, magari trasmettendo
questo editoriale o segnalando i brevi
comunicati che cercheremo di realizzare
nei prossimi giorni.
Vediamo
cosa si può fornire a questo
pubblico potenziale.
Nel nostro catalogo ci sono circa 170
titoli, tra quelli usciti fino a oggi
e quelli che usciranno nei prossimi
due/tre mesi (la produzione continua,
come state vedendo, perché il
problema che ci colpisce è solo
per quanto riguarda banche e clienti,
non fornitori, tipografi o altri componenti
produttivi, con i quali non esiste il
minimo problema!). Questi 170 titoli
abbracciano tutta la fantascienza, nelle
sue varie forme, dalla grande opera
storica ai libri di cinema, dai romanzi
impegnati a quelli avventurosi, dalle
riviste alle antologie
in una
parola, fantascienza di alto livello,
tutta.
La media di ordinazioni, in regime di
novità in uscita, che si è
consolidata nel corso degli ultimi anni,
è di circa 800/1.000 ordinazioni
postali al mese (...) Il fabbisogno
che la Perseo ha in questo momento,
per sfuggire alle forche caudine dell'impasse
produttivo e della chiusura delle banche,
e per andare avanti con i propri mezzi,
alla faccia di tutto e di tutti, e solidamente
nel settore della fantascienza - riducendo
anche la parte commerciale - è
di circa 300.000 euro di incassi da
raccogliere nei prossimi 4 mesi(...)
A
che cosa equivalgono 300.000 euro di
incassi? A circa 4.000 ordini di circa
75 euro ciascuno effettuati dai lettori
nel corso di quattro mesi.
Considerando
che sono appena uscite quattro novità
importanti, che altre quattro stanno
per uscirne, e altre ne usciranno a
luglio, vi sembra davvero un obiettivo
fuori delle possibilità, se riusciremo
a comunicare con tutti gli amici interessati
e convincerli che un loro piccolo sforzo
di partecipazione può cambiare
le sorti della sf italiana e della Perseo
in particolare, se tutti si sentiranno
coinvolti e inizieranno subito, appena
finito di leggere questo editoriale,
a effettuare un ordine attraverso il
modulo del sito
insomma, se tutti
si daranno e ci daremo una mossa?
È
fattibile. È possibile.
Si
tratta di privilegiare, per i prossimi
quattro mesi, gli acquisti presso di
noi, di non limitare gli ordini a una
sparuta novità, e insieme ce
l'avremo fatta. Di non dare un'adesione
a parole, ma scegliere, impegnarsi per
quella piccola quota di lettura che
farebbe bene non soltanto ai semplici
lettori, ma soprattutto a quegli autori
che ci tempestano di dattiloscritti
ma non si degnano di leggere le opere
dei loro colleghi. (...)
In
centinaia di e-mail e di fax mi sono
sentito dire che non potevo permettermi
di mollare, perché, secondo i
miei amici interlocutori, la sf in Italia
avrebbe bisogno di me (è stata
la frase d'incoraggiamento più
usata).
Bene, sarà vero. Ma prima di
tutto, per poter essere utile, sono
io, è la Perseo, ad avere bisogno
di voi.
Ugo
Malaguti