Come si può cambiare il mondo? Come
è possibile aiutare chi non ha nemmeno
l'acqua da bere? Come si può cambiare
il mondo senza avere a disposizione i fondi
necessari?
La risposta più concreta ci viene data
da un sogno
un sogno di un bambino.
La storia comincia quando uno scolaretto delle
elementari di Kemptville, nell'Ontario, Ryan
Hreljac, ascolta la lezione della sua maestra
Nancy Prest. La signora Prest tiene una lezione
sulla sete, parla di donne e di bambini africani
che camminano ore per una tanica d'acqua, poi
conclude: "E pensare che bastano 1 dollaro
per un pasto caldo, 2 per una coperta e solo
70 dollari per scavare un pozzo
"
Appena a casa, Ryan chiede ai genitori, implorandoli,
70 dollari, ma sono troppi soldi per le risorse
della famiglia (il padre fa il poliziotto, la
madre Susan ha un impiego modesto e ci sono
tre figli da far crescere) e per un bambino;
soprattutto per la sua educazione. Alle insistenze
di Ryan, la mamma gli propone di guadagnarsi
la somma con i lavoretti di casa, a un dollaro
al giorno. Ryan passa l'aspirapolvere, sparecchia,
porta fuori il cane, ignora le risatine dei
fratelli e ogni sera mette il suo dollaro nella
scatola dei biscotti. Nessuno della famiglia
avrebbe scommesso sulla costanza di Ryan. Ma
quando il capitale risulta completo, non sanno
a chi mandarlo. Così la madre di Ryan,
ormai coinvolta, scova ad Ottawa la WaterCan,
un'agenzia non-profit che raccoglie fondi per
l'Africa. Ci va con il figlio e i 70 dollari,
ma la direttrice Nicole Bosley spiega che, per
scavare un pozzo, di dollari ne servono 2000.
Ora, un altro bambino si sarebbe messo a piangere.
Ryan no, si scrolla le spalle e dice "Ok,
farò altri lavoretti in più!".
Allora Nicole gli promette che, se lui riuscirà
a mettere insieme 700 dollari, il resto lo troverà
la WaterCan.
La voce gira e la piccola comunità intorno
ai Hreljac si mobilita. La maestra mette sulla
cattedra un annaffiatoio per le offerte, parenti
e conoscenti contribuiscono, Jordan e Keegan,
i fratelli già ironici, fanno commissioni
per i vicini.
Ryan di dollari ne porterà 25.000! Anziché
utilizzare una trivella a mano che dovrebbe
essere utilizzata per circa due settimane da
20 persone, con quei fondi permette l'utilizzo
di una trivella meccanica. Gli fanno incontrare
Gizaw Shibru, esperto per l'Uganda dell'Associazione
Medici canadesi, che lascia a Ryan la scelta
del luogo. Ryan suggerisce vicino a una scuola
e insieme decidono per il villaggio di Angolo,
Uganda del nord, dove per una tanica d'acqua
si percorrono 5 chilometri.
Il pozzo è scavato e da Angolo arriva
una lettera: "Caro Ryan, ho otto anni.
Mi piace il calcio. La mia casa è di
foglie. Il tuo amico Akana Jimmy". La risposta
non si fa attendere: "Caro Jimmy, devi
stare fresco in una casa di foglie. La mia è
di mattoni. Bevi sempre dal mio pozzo? Verrò
a trovarti quando avrò 11 anni!".
Ci è andato prima.
Il giornale The Ottawa Citizen gli ha pagato
il viaggio con i genitori, il 27 luglio del
2000 sono stati accolti ad Angolo dall'intero
villaggio inneggiante e Ryan ha inaugurato il
pozzo che sta dietro l'orto della scuola, col
suo nome inciso nel cemento.
Al ritorno è una valanga di articoli,
inviti, perfino un incontro col primo ministro
del Canada Jean Chretien. Nasce la Fondazione
"Pozzo di Ryan", che finora ha raccolto
750 mila dollari da destinare a progetti in
diversi Paesi africani. La fondazione di Ryan
ha costruito più di 30 pozzi
Ryan ha parlato a più di 8000 bambini
raccontando ciò che ha fatto.
Al Vertice mondiale dell'anno scorso a Johannesburg,
nella commissione "Acqua e povertà"
dell'Unicef, c'era anche lui. Ryan ha undici
anni.
Si può pensare che questa sia solo una
favola buonista per consolarci quando tutto
va male, un apologo pacifista per dire che il
mondo i cambia con i pozzi e non con le bombe.
Ma conta solo il parere di un bambino che ha
edificato un sogno e conta il parere di tutte
quelle persone che adesso hanno l'acqua vicino
alle capanne. E quelle persone non muoiono di
sete. E quel sogno di bambino ha cambiato veramente
il mondo.
Per tutti i riferimenti:
https://www.watercan.com
https://www.kidzworld.com/site/p372.htm
Christian Baldigari
chbal@tiscali.it
IL PUNTO di Marco R. Capelli
Oro Blu
Nel mondo più di un miliardo di persone
non sa cosa sia l'acqua potabile, non per un
ritardo nella civilizzazione, semplicemente
perchè manca la material prima. E le
previsioni non sono felici: l'acqua inzierà
a scarseggiare per tutti già a partire
dal 2025, del resto, anche adesso, un litro
d'acqua costa in media più di dieci litri
di petrolio. Il chè, volendo, ha un senso:
il petrolio non si può bere.
Se a questo aggiungiamo che, secondo le previsioni
più attendibili, nel 2025 il mondo avrà
otto miliardi di abitanti, di cui cinque concentrati
nelle città, occorrerà estendere
le attuali aree coltivate del 37% per sfamarli
tutti. Considerata la progressiva desertificazione
che interessa tutto il Nord Africa e l'Area
Mediterranea (sì, Italia inclusa ), lo
scenario si fa preoccupante.
L'acqua è una risorsa non replicabile,
e solo parzialmente riutilizzabile. Un europeo,
in media, ne usa 380 litri al giorno, un americano
650. Deve essere conservata con cura, utilizzata
senza sprechi e, soprattutto, non deve essere
inquinata dai processi industriali. Non è
il futuro della prossima generazione ad essere
a rischio, è il nostro futuro.
La prossima volta che lavate la macchina, pensateci.
Marco R. Capelli
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