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LE INTERVISTE
DI PB
Morena
Fanti intervista
MARIO PINZI
Chi
è Mario Pinzi?
Nato a Rimini, ma
bolognese d'adozione, Mario Pinzi
è un noto professionista dell'informazione.
Giornalista e scrittore, ha ceduto i diritti
del suo primo romanzo, L'editore (CambiaMenti
2005), per donare un cane guida ad un giovane
non vedente, e quelli del secondo, Il Gioco
della Morte (CambiaMenti 2007), per l'acquisto
per l'AIL di un'auto attrezzata per la cura
domiciliare dei malati terminali.
La morte può essere un gioco, ma
è anche coraggio e rivincita
Il
romanzo di Mario Pinzi Il gioco della morte
(CambiaMenti 2007) è un incastro di storie:
una storia che contiene un'altra storia e che
ci trascina in una partita mortale e ci imprigiona
in una spirale di eventi da cui non riusciamo
a staccarci.
Emanuele Galvani subisce un'ingiustizia quando
è ancora molto giovane e la sua vita,
e il rapporto con essa, viene alterato per sempre
dalle vicende di gioventù. Diventa un
uomo che vive con rancore e che fa del suo desiderio
di riscatto l'ideale che guida ogni sua azione.
Non si ferma di fronte a nulla, neanche ad un'alleanza
con la mafia e con i suoi sistemi. Eppure rimane
sempre un uomo a cui le donne non resistono,
un uomo capace di suscitare grandi amori.
La penna di Mario Pinzi ci porta attraverso
i misteri dell'alta finanza e ci trasporta in
paesi e mondi ignoti. Con Pinzi sperimentiamo
l'ebbrezza di vivere in un circo, volteggiamo
per aria e sfidiamo ogni persona che si mette
sul nostro cammino. Con lui e con la sua scrittura
viviamo la vita di Emanuele arrivando ad amarlo
come fanno Miriam e Donata, due donne capaci
di rimanergli fedeli anche oltre la morte. Perché,
come scrive Pinzi "Si muore solo quando
si muore nel cuore degli altri".
D. Questa sua frase è riportata anche
nella quarta di copertina. E' davvero una cosa
in cui crede tanto? Non solo ci credo, ma dovrebbero crederci
tutti.
Questa frase nasconde nelle sue pieghe più
di un significato: sincerità, lealtà
e rispetto per i più deboli. Per non
morire nel cuore degli altri devi rispettare
questi valori.
D. La conoscenza del mondo della finanza
e dei suoi intrighi è parte fondamentale
del romanzo. Da dove deriva questa profonda
conoscenza? Dall'attività che svolgo. Sono un
giornalista economico e mi sono sempre occupato
di economia.
D. Il personaggio di Emanuele è de-scritto
così intimamente da fare innamorare di
sé - oltre alle tante donne della sua
vita - anche Elisabetta, che non l'ha mai conosciuto
ma ne legge solo le pagine scritte. Il fascino
di Emanuele è molto forte, nonostante
la sua anima tormentata da odio e rancore, e
il suo essere disposto a tutto, anche ad eludere
ogni forma di legalità pur di ottenere
ciò che desidera. A cosa è dovuto
questo fascino? Il suo fascino è dovuto alla lealtà
dei suoi sentimenti.
D. Il suo primo libro L'editore presto diventerà
un film. Cosa si prova sapendo che una propria
creatura sarà manipolata da mani altrui? Si prova dolore.
Però devo fare i complimenti a Victor
Rambaldi perché ha scritto una sceneggiatura
dimostrando un grande rispetto per il mio testo.
D. Lei sceglie per i suoi romanzi delle
storie forti e complesse, con molti sviluppi
che fanno pensare il lettore. Pensare, riflettere
e discutere: forse è questo ciò
che desidera suscitino i suoi libri? Sì, desidero che facciano riflettere
e discutere.
Questo è lo scopo per il quale mi sono
messo a scrivere e se ci sono riuscito vuol
dire che ho toccato i tasti giusti.
D'altronde i miei personaggi si muovono in un
contesto reale nel quale ognuno di noi può
essere coinvolto. Da qui deriva la sorpresa
che spinge il lettore ad una seria riflessione.
Infatti dai critici sono stato classificato
fra i "social noir".
D. I suoi personaggi oscillano tra miliardari
ed esperti dell'alta finanza internazionale,
come Enrico Cuccia e Raul Gardini, e anime più
semplici e dalla vita problematica, come Miriam,
prostituta dal cuore d'oro che amerà
Emanuele fino alla morte. E' un modo per mostrarci
come la vita mescoli spesso le carte e come
ad ognuno di noi potrebbe capitare di essere
chiunque? Sì, il destino può veramente
mescolare le carte. Nella vita può capitare
di tutto, indipendentemente dal nostro posizionamento
sociale.
Infatti Miriam, nel momento in cui incontra
Emanuele, diventa miliardaria, mentre la fine
di Raul Gardini non è certo stata quella
che tutti noi potevamo immaginare.
D. Lei è giornalista e la sua professione
la "obbliga" a scrivere. Terminato
il lavoro, lei si concede il divertimento di
scrivere romanzi. Sembra che la scrittura sia
per lei quasi una necessità, uno sfogo.
Da cosa nasce questo bisogno? E' un bisogno che è nato con me.
Da ragazzo, invece di andare a zonzo con gli
amici, mi sedevo alla stazione di Rimini, osservavo
le persone che scendevano dal treno e a quelle
che mi sembravano più simpatiche gli
cucivo addosso una storia che per me era quasi
sempre fantastica.
D. Lei dedica i suoi diritti d'autore, in
questo come nel precedente libro, a un progetto
benefico. Perché ha fatto questa scelta,
che sembra controcorrente, in un mondo in cui
la maggior parte delle persone si dedica solo
al proprio guadagno? Perché io non desidero morire nel
cuore degli altri.
Per gentile concessione
di Morena Fanti
e Mario Pinzi
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