Breve introduzione
alla Letteratura Africana
A cura di Tiziana Petrecca
La letteratura africana sub-sahariana
può essere divisa in una serie di filoni
linguistici, ognuno dei quali è piuttosto
indipendente, anche se le tematiche del colonialismo
e neo-colonialismo sono sempre presenti.Linguisticamente
possiamo parlare di letteratura in:
Inglese (colonie britanniche)
Francese (colonie francesi e belghe)
Swahili (Kenya, Tanzania, Uganda)
Portoghese (Angola, Mozambico, Capoverde)
Afrikaans (Sudafrica)
Italiano (Somalia)
E' chiaro che poi ci sono influenze,
oltre che dalla madrepatria, da ex-colonie non
africane, per esempio la letteratura delle Antille
Francesi (Guadalupa e Martinica) ha ovviamente
influenzato
quella africana francofona.
Va notato tuttavia che una seconda divisione
è possibile, prescindendo dal discorso
linguistico: in quest'ultima si possono identificare
sei fasi.
Si parte dalla fase pre-coloniale dove il sentimento
dominante è la serenità, una serenità
che non nasconde i problemi, ma evoca una visione
nostalgica della vita. Questi romanzi guardano
al passato e alla sua forza rigenerante nella
quale lo scrittore si rifugia.
Segue la prima fase coloniale dove domina limitazione
e assimilazione dai colonizzatori, e la forza
e anche il successo nel cercare un proprio posto
nel sistema creato dagli stranieri, approfittando
anche dei vantaggi che questi ultimi possono
dare, per esempio mandare i propri figli nella
scuola dei bianchi, quasi a carpirne i segreti.
Questo perché ancora non si è
presa coscienza del vero volto della colonizzazione.
Tutto è volto nel farsi accettare e conoscere,
anche le critiche, che si trovano in questi
romanzi, non mirano mai ad una rivoluzione ma
più a delle riforme: prima della seconda
guerra mondiale gli appelli allindipendenza
sono scarsi: più spesso ci si limita
a chiedere uguaglianza ed assimilazione dei
diritti.
La seconda fase coloniale è degli anni
'50 e vi si sente forte la riaffermazione della
propria identità culturale, che va di
pari passo con i processi storico-politici di
decolonizzazione. Questo diviene presto critica
verso tutto ciò che ha retto la colonia
per decenni: lamministrazione, la missione,
lesercito e il commercio.
Nella prima fase indipendente degli anni '60,
il sentimento è di speranza e di attesa,
speranza, dopo la sconfitta del colonialismo,
della rinascita dellAfrica dallumiliazione
e prostrazione attraverso la giustizia sociale.
Quindi, questo periodo letterario è pieno
di entusiasmo, celebrazione ed esultanza.
Negli anni '70, seguirà la seconda fase
indipendente, dove il sentimento dominante è
quello del disinganno e della delusione: ci
si rende conto che molto di ciò che i
politici, nella fase di decolonizzazione, avevano
promesso non è stato mantenuto. In pratica
lunico cambiamento è stato quello
del passaggio dal potere bianco al potere nero,
restando le divisioni di classe e caste, il
disprezzo verso il popolo, con in più
un incremento della violenza e della corruzione
a qualsiasi livello, e la messa a bando e persecuzione
degli scrittori da parte dei nuovi politici
africani.
Negli anni 80 subentra la terza fase indipendente,
dove la lacerazione interiore assume forme di
angoscia, disperazione e auto-isolamento. Persa
la speranza del cambiamento, gli scrittori si
rifugiano nel privato, nel romanzo di evasione,
nelle visioni oniriche e apocalittiche oppure
nella descrizione realista della vita. Il mito
dellafricanità entra in una fase
di crisi, che porta a volte allabbandono
della negritudine come punto di riferimento
costante in letteratura.
Questo smarrimento è anche dovuto al
rendersi conto che non esiste un Africa, ma
tante Afriche, che non si riesce a trasformare
e spesso neppure a decifrare completamente.
L'evoluzione della letteratura in queste sei
fasi consente di fare distinzioni basate sui
contenuti, più che sulle forme espressive
adottate. E siamo giunti ad oggi: i romanzieri
dellultima generazione da una parte sono
molto più impegnati nel ricercare nuove
vie espressive, più vicine alla cultura
africana tradizionale fatta di oralità,
simboli e proverbi nonché di processi
iniziatici e di guarigione, testi musicali e
uso delle lingue africane o derivate dalle europee;
ma daltro canto affrontano delle tematiche
più universali, contribuendo così
a proteggere la letteratura africana dal rischio
di restare in un ambito regionale o più
semplicemente continentale.
A questa descrizione generale, seguiranno trattazioni
leggermente più dettagliate di tre grandi
aree linguistiche: anglofona, francofona e lusofona.
(c) Tiziana Petrecca
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