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Il
ciclo di Surk
Mahalabrint di Paolo Durando Collana:
SF & Fantastico
Formato: 15x10 - Pg.135
Brossurato - Cop.Colore
Illustrazione di copertina di
Alberto
Lavoradori
Con
questa pubblicazione, che inaugura
la nuova collana SF & Fantastico
di Progetto Babele, diamo il bentornato
a Paolo Durando, autore che i lettori
di PB (ma non
soltanto loro) hanno già avuto
modo di conoscere ed apprezzare sulle
pagine della rivista. Durando è
uno scrittore poliedrico, lo abbiamo
visto cimentarsi con successo in molti
generi differenti, dal thriller
alla ghost story più
classica e tuttavia non possiamo non
riconoscergli un talento particolare
per la fantascienza. Genere narrativo
che reinventa e reinterpreta nell'ottica
della sofisticata capacità
letteraria che gli è propria,
trasformandolo in un "qualcosa"
affatto nuovo, affascinante e suggestivo.
In questo
libro presentiamo due romanzi distinti
anche se, in qualche modo, legati.
Due visioni differenti eppure coerenti
che ci proiettano verso una fine dei
tempi remota, certo, ma non per questo
improbabile. Due esempi di come si
possa ancora scrivere fantascienza
in modo intelligente e innovativo.
Tanto
Almina quanto Nuspera, protagoniste
rispettivamente de Mahalabrint
e de Il ciclo si Surk,
sono spiriti inquieti, incapaci di
accettare le quotidiane finzioni di
un mondo troppo confortevole ed artefatto.
Almina e Nuspera vogliono sapere
ed, alla fine, ambedue raggiungeranno
lo scopo che si sono proposte, ma
saranno costrette ad espiare la superbia
intrinseca a questa loro determinazione
attraverso le disavventure di un viaggio
oltre gli inganni della percezione
sensoriale che sarà, necessariamente,
di sola andata.
Da questo punto di vista, i due romanzi
qui raccolti possono essere facilmente
accostati al già pubblicato
Kamaloka (Prospettiva Editrice),
formando i tre scritti una sorta di
ideale trilogia sull'inconsistenza
sostanziale delle nostre percezioni.
Però, a differenza di quel
che accadeva in Kamaloka, dove
l'intero processo era soggettivo e
quindi riconducibile alla condizione
indefinita del protagonista, il viaggio
conoscitivo di Almina e, parallelamente,
quello di Nuspera si trasformano in
una riflessione acuta e profonda sulla
fine della storia che disegna
uno scenario di fantascienza alternativa
di sorprendente efficacia.
Come
a dire che il mondo, quello reale,
è sempre un passo oltre quel
che noi possiamo afferrare. Incerto,
nebuloso e... sorprendente. (Marco
R. Capelli)
L'incipit:
Almina
non sapeva nulla, allora, dell'enigma
di Mahalabrint.
Lì era nata, lì riteneva
si esaurissero il mondo e la sua storia,
e del resto nessuno ne parlava.
Quando avrebbe ripensato alla sua
infanzia, si sarebbe immediatamente
rivista in corsa attraverso la piazza
tra due schermi immensi di finestre
illuminate, mentre sopra scorrevano
nubi violacee. (...) da Mahalabrint
Prinselon
era una tranquilla cittadina, a cui
si arrivava costeggiando il fiume
Rivlon. Con serenità d'animo,
rinfrancati, si poteva subito posare
gli occhi sull'eleganza di certi palazzi
di quattro o cinque piani, dalle facciate
bugnate con decorazioni floreali.
Il traffico delle carrozze e delle
poche alte automobili nere andava
intensificandosi finché, sulla
sinistra, si apriva il largo viale
Spessimond. E la sensazione di benessere
si faceva più profonda e stabile.
Era con curiosa leggerezza, quasi
con un'ebbrezza da turista viziato,
che si procedeva attraverso il centro
urbano, volgendo le spalle al fiume.
Momenti. (...) da Il ciclo di Surk
L'AUTORE: Paolo
Durando è nato a La
Spezia il 24/02/1963, vive a Treviglio
(Bg) dove insegna italiano e storia
al liceo artistico.
Scrive lavorando su simboli, miti,
semiosi del passato e del presente
per una narrativa "antropologica",
trasversale ai generi. E' attratto
dalle periferie, dai confini: delle
città, della storia, della
psiche. Ha avuto riconoscimenti in
alcuni premi letterari. Un suo racconto
è presente su "Parole
di carta" n. 2 ed. Marsilio ed
un altro su "Futuro Europa"
n. 37, rassegna europea di science
fiction. Con la casa ed. Prospettiva
ha pubblicato il romanzo breve "Kamaloka".
E' collaboratore stabile della riviste
telematiche Progetto Babele (www.progettobabele.it)
ed Ecletticae, del gruppo Officinae
(www.officinae.net).
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