Stefano Lanciotti è un bravo romanziere e non c'è dubbio che il suo Phönix ha potenzialità di mercato. Il problema è: cercare di pubblicarlo presso un editore più attrezzato...
Ma procediamo all'esanima dei contenuti. Phönix è una spy story di alta qualità, che racconta una vicenda tutt'altro che improbabile.
Durante un viaggio a Parigi, l'esperto in informatica Robert Lombardi e il suo degno rampollo Pete vengono salvati e "rapiti" da una donna che presto scopriremo essere certa Sara Kohn, ex agente segreto del Mossad. La pietra che ha fatto rotolare la valanga è stato uno scherzetto cibernetico di Pete. E la valanga precipiterà su un gruppo neonazista che, da un server wireless sito in Germania, lancia nella Rete un worm micidiale. La meta di tale associazione, che si chiama "Feuer Jugend": distruggere lo Stato di Israele!
Sarà Sara, con l'aiuto di Robert e di Antoine (un suo vecchio contatto dei servizi, di origine caraibica) a sventare il pericolo.
A chi piacciono i thriller spionistici basati sui cliché (ovviamente simpatici quando - come qui - sono antinazi) avrà di che divertirsi. Purtroppo il romanzo è aggravato dalla solita carenza di editing (una costante delle piccole case editrici e non solo)...
Un fantasma si aggira per l'editoria nostrana: il fantasma del punto fermo (o del suo ectoplasma) prima di "disse", "ripeté", "sussurrò", "esclamò" ecc. Alcuni esempi da questo volume:
- Postazione uno ripulita. - Sussurrò al microfono.
- Sarà un topo... - Disse alzando le spalle.
- Prima stava giocando con tua figlia, vero? - Chiese.
- Presto! - Esclamò Sara. - Seguitemi.
- Lascia perdere. - Tagliò corto Sara.
Non sappiamo se si tratta di un difetto di Words (ma solo nella versione italiana, evidentemente) o di una nuova, terribile moda. Certo è che questa anomalia va segnalata come errore e non come semplice vezzo.
A parte ciò, Phönix i suoi pregi li ha, senza dubbio. Dopo l'inizio caratterizzato da una raffica di termini cibernetici, il ritmo si fa mordente. Lanciotti tralascia apposta la descrizione dei paesaggi e le minuziose introspezioni per velocizzare la narrazione; colpisce inoltre la precisione con cui espone i requisiti (in primis l'armamentario) necessari a un agente per svolgere la sua attività, e anche i singoli fotogrammi dell'azione vengono rappresentati con cura e impegno. Possiamo tirare le somme affermando che siamo in presenza di un ottimo autore, con ancora tante frecce al suo arco.
Questo il suo sito personale: www.stefanolanciotti.it