Renato Coppola – abruzzese di nascita ma da anni abitante a Lucca – con il romanzo "Il profumo del vento d'autunno" segna il suo esordio. Si tratta di un'opera a sfondo storico, che narra la storia di una famiglia coinvolta direttamente in alcuni tragici avvenimenti storici del primo Novecento, a partire dal terremoto del 1915 a Sulmona e attraverso le guerre che insanguineranno l'Europa durante gli anni successivi, fino al 1955.
Il plot narrativo di questo romanzo tende al ricongiungimento dei protagonisti, il padre Giovanni e i suoi due gemellini Marta e Aldo, costretti dagli eventi a vivere lontani l'uno dall'altro per molti anni.
Un violento sisma devasta la Marsica. Giovanni con il crollo della sua casa, perde sua moglie e ogni suo avere. Della sua famiglia sono sopravvissuti soltanto i suoi due gemellini di pochi mesi, Aldo e Marta. L'uomo, in quella distruzione generale, perde anche il lavoro e non sa come provvedere al benessere dei suoi piccoli.
Dopo aver cercato un rimedio, inutilmente, li abbandona entrambi sul sagrato di una chiesa e si imbarca per l'America, destinazione Detroit e le sue fabbriche di automobili. È stata la disperazione e la miseria a obbligarlo a questo passo doloroso, si ripete, ma giura a se stesso che la separazione sarà il più breve possibile e, appena avrà messo insieme dei risparmi, tornerà a riprendersi i suoi bambini.
I piccoli vengono allevati amorevolmente dalla madre del parroco. Dopo cinque anni, alla morte dell'anziana donna, i due gemellini vengono separati e mandati a vivere in due diverse famiglie, Marta a Ferrara e Aldo a Cecina, in provincia di Livorno. Per i due inseparabili fratellini questo rappresenta un vero e proprio evento traumatico. Aldo, in particolare, soffre per la propria mancanza di radici, nei conflitti con un suo compagno di giochi. ... gli farebbe piacere far parte del gruppo del "Terrano", di cui Franco è il capo. Quella parola però: "Orfanello", è come una fredda lama infissa nel suo petto.
Crescendo entrambi conosceranno l'amore, l'amicizia, patiranno per i tradimenti subiti e la distanza che li costringe a stare divisi, tenteranno molte volte di ritrovarsi.
In Italia, come sullo scacchiere internazionale, la guerra terrà drammaticamente in pugno la vita di intere generazioni, non permettendo a nessuno di vivere una vita normale. Il destino vedrà i due fratelli schierarsi su opposte fazioni politiche, sebbene comunque fedeli al rispetto umano. Aldo farà carriera tra i fascisti, nominato Centurione della milizia, mentre Marta diverrà una partigiana combattente, nome in codice Gazza.
Marta vive in una famiglia ricca, studia e si innamora di Alfredo. Ma non tutto è idilliaco e bucolico. Una forma di fastidio si fa strada nel nobile animo di Marta condiviso anche dal cugino Alfredo. Non riesce più a tollerare i gruppi organizzati di Camicie nere che scorrazzano ormai per tutta la città, provocando disordini e tafferugli.
Aldo ha intrapreso la carriera militare. La politica del suo Duce gli piace, apprezza i concetti d'italianità, di patria, di onore. Non riesce però ad accettare le violenze, le sopraffazioni, l'arroganza, l'esaltazione del sopruso che ormai dilaga tra larghi strati della milizia fascista. È un ufficiale e deve obbedire agli ordini e non può criticare o commentare gli atteggiamenti dei suoi superiori.
Coppola ci spiega, tra l'altro, anche le motivazioni dei primi scioperi dei lavoratori nelle fabbriche per la conquista dei diritti, in un'epoca di forti contraddizioni sociali e culturali. Dopo un'interessante incursione della storia nella guerra civile spagnola, a Madrid e poi a Guernica, e in quella d'Albania, a Valona, con il ritorno di Aldo in un'Italia ancora a ferro e fuoco, il ricongiungimento dei due fratelli avrà finalmente luogo nella provincia di Lucca, a fine agosto del 1944, proprio durante il periodo della liberazione della penisola dal nazi-fascismo. Ma il destino avrà ancora in serbo per Marta e Aldo un'altra sorpresa.
Con una scrittura ricca di descrizioni e aggettivazioni, senza mai scadere nel prolisso, e uno stile scorrevole e accattivante, Renato Coppola dipana un'avventura lunga quarant'anni, densa di colpi di scena, costellata da pregevoli istantanee di vita, se non vera, credibile. Nonostante il romanzo sia abbastanza corposo, presenta un ritmo serrato, che non concede troppe pause, che sa legare sapientemente il lettore. I suoi punti di forza: una trama ampia e articolata, dialoghi ben costruiti e un'ottima introspezione psicologica dei vari personaggi, che risultano sempre convincenti, nell'alternante scelta tra ragione e sentimento. Personaggi che ci conquistano con la loro carica umana e ci mostrano il coraggio della scelta, valorizzando il libero arbitrio. Ma anche, purtroppo, pedine del caso e del tempo in cui vivono.
Amicizia, amore, eros, amore familiare, invidia, odio, disperazione, solitudine, sono solo alcuni degli elementi emotivi sapientemente dosati e amalgamati dall'autore per quest'apprezzabile opera.