"Ci hanno rubato il mare" è una storia d'amore, dove i protagonisti sono i bambini dati in affidamento e le famiglie pronte ad accoglierli.
In questo libro, scritto da Rita Gallegati, il tema, delicatissimo, che caratterizza tutto il testo e la storia, è l'affidamento, visto come la sola strada praticabile per quei bambini che vengono allontanati dalle loro famiglie d'origine e destinati all'adozione. Nonostante la strada dell'affidamento sia ritenuta ardua, complessa e faticosa, viene considerata l'unica via possibile e onesta sia nei confronti del piccolo che della madre alla quale il bimbo viene tolto.
"Amo te e amo la tua mamma (scrive Rita). L'amo perché ti ha dato la vita. Ti insegnerò sempre ad amarla".
I protagonisti di questa storia commovente, Rita e Riccardo, aprono le loro vite e la loro casa a bambini poco fortunati, alcuni affetti da handicap e in mezzo a loro giunge Lorenzo, di pochi mesi, tolto alla madre perché colpita da gravi problemi psichici. Inizia così la loro tenera storia, intrisa di splendidi attimi di quotidianità, ma colpita duramente da quella che è la concretezza di questi affidamenti, dove ogni piccolo particolare diventa un ostacolo da superare e dove a decidere non sono tanto le due mamme e i due papà, ma le Istituzioni e una legge costruita su basi troppo rigide che non permette di valutare i dettagli, anche minimi, di ogni singolo caso.
E qui si alza forte il "grido"di Rita che, davanti a determinate situazioni che possono essere nocive al piccolo Lorenzo, si sente impotente e debole e si deve piegare alle disposizioni legali che terzi decidono nei confronti del bimbo.
"Ma dove sono ancora una volta coloro che ti dovrebbero tutelare?"
Un tema che si presenta sovente in questo libro, quasi a voler essere una denuncia. Le domande che emergono dalla lettura di "Ci hanno rubato il mare" sono innumerevoli e tutte inerenti a questo tipo di esperienza, dove la più importante risulta essere: Chi ha il diritto di valutare il bene del minore?
Rita Gallegati sembra riuscire con sensibilità e poesia a disegnare un quadro della situazione estremamente chiaro, dove si può intuire come chi accoglie in casa i bambini in affido e li segue con amore, giorno dopo giorno, possa essere in grado di valutare cosa sia meglio per il bambino e cosa lo possa nuocere.
"Hai diritto di conoscere la tua storia; siamo le braccia della tua mamma che non ti può tenere. Sappi riconoscere nelle nostre braccia le sue, nel nostro cuore il suo."
Rita Gallegati nasce a Faenza; cresce respirando fede e impegno sociale dai genitori. Seconda di tre fratelli, frequenta prima la realtà della parrocchia e poi il Movimento di Comunione e Liberazione.
Terminati gli studi, diventa Assistente Sociale, ma è alla ricerca di un modo di vivere che risponda ad una profonda inquietudine del cuore.
Casualmente, nel 1978 incontra don Oreste che ha da poco aperto le prime case famiglia. Quell'incontro cambia radicalmente la sua vita e nella Comunità Papa Giovanni XXIII trova risposta a ciò che andava cercando.
Nel 1979 sceglie di diventare mamma di quanti non hanno nessuno, prima in una casa famiglia a Faenza e poi a Rimini.
Nel 1994 si sposa con Riccardo e da quel momento insieme accolgono bambini in difficoltà, specialmente quanti sono affetti da gravi handicap. Con le Edizioni "Sempre" ha pubblicato Come un gladiolo (1992) e Oreste gufo sempre sveglio e altre storie (2007).