"Una coppia appartata in auto alla fine di gennaio, un delitto senza spiegazioni possibili, una giornata di sci sfumata per il commissario Sciulli, montanaro abruzzese prestato alle nebbie del Piemonte. Questo il punto di partenza per un’indagine dall’inizio paludoso, in cui subito si capisce che, come in un carnevale, niente è quello che sembra; ma, come in ogni giallo che si rispetti, dopo sorprese, vicoli ciechi e depistaggi, immancabilmente si arriverà alla cattura del colpevole. Resterà però ancora spazio per l’inquietudine, di fronte all’imprevedibile gioco del caso, sempre pronto a rovesciare le attese umane."
Indagini e riflessioni in una Torino invernale e avvolgente: il doppio Carnevale del commissario Sciulli
Torino, inverno: un panorama vasto di umanità un po' perduta in riflessioni senza tempo e un po' incalzata dall'incedere della vita è lo scenario che fa da sottofondo alla storia di un duplice omicidio.
Un signore che porta fuori il cane, una periferia avvolta nella nebbia e due cadaveri in un auto: questo lo scenario di partenza annunciato al commissario Domenico Sciulli.
Insieme alla preziosa collaborazione dell'ispettore Di Donato, il commissario Sciulli condurrà un'indagine districandosi fra rapporti familiari ambigui, relazioni coniugali irrisolte e adulterii che non risultano essere non solo tradimenti carnali, ma soprattutto il sintomo di una maturità perduta o mai conquistata.
“Nonostante avesse avuto occasione nel suo lavoro di incontrare la peggior specie di persone, aveva sempre avuto una certa forma di rispetto per chi era, almeno a suo modo, leale. Quel Ferrero, invece, aveva basato la sua esistenza sull'ipocrisia e sulle bugie”: la classificazione degli uomini e delle donne del commissario Sciulli non rivela una semplice attenzione professionale alla ricerca del colpevole, del reale carnefice, ma piuttosto un interesse e una capacità di osservazione e comprensione dell'animo umano che rende il confine fra vittime e carnefici molto più labile.
I rapporti fra cugini, quelli fra colleghi, che si intersecano ai rapporti familiari più intimi, una zia sola e un po' petulante si intrecciano in un giallo italiano che non racconta solo il mistero di un omicidio, ma anche le suggestioni di una Torino intima e profonda.
Lo scenario brumoso dei monti piemontesi raccoglie e accerchia questa storia intricata, ma ricca, che si apre piano piano al lettore, con un fare cinematografico, in cui chi legge scopre solo alla fine di vedere un film a cui nemmeno il commissario riuscirà ad assistere in maniera così limpida e trasparente.
In mezzo a tutto questo ci sono le imminenti celebrazioni del Carnevale; la festa antichissima della Baìo, avvolta nella nebbia, rimane il simbolo tangibile di quanto la realtà possa diventare surreale e allontanarsi dalla logica, di quanto i rapporti umani possano mutare distrattamente eppure in maniera fatale, di quanto, insomma, nulla sia mai come sembra.
Cesarina Bo e Mirella Zuchegna vivono in provincia di Torino e insegnano nello stesso liceo; con Doppia Coppia sono al loro secondo lavoro insieme.