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Implosioni
di Roberto Dobran
Pubblicato su PB18
Anno
2004-
Unione Italiana Fiume
110pp.
ISBN
N/A
Una recensione di
Alessandro Canzian
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Leggere IMPLOSIONI di Roberto Dobran porta il lettore a un’importante considerazione sul modo di leggere italiano odierno. Vi è infatti un’abitudine, forse “brutta”, di distinguere la voce poetica “vera” dalla voce poetica “fasulla” sulla base della condivisibilità o meno del messaggio poetico presentato. Dobran, a fronte di questo, pare rivestire il ruolo dell’outsider, della voce trasversale che sfugge alla facile definizione mantenendo un ruolo di “professionalità artistica” anche in quei testi un po’ sperimentali che, per loro definizione, creano un impatto difficoltoso nel fruitore. Abbiamo così testi dalla grafica altalenante, piramidale, diffusa nello spazio della pagina, che comunque non hanno il gusto del bizzarro ma presentano, attraverso “quella” precisa forma, riflessioni intensamente liriche. E umane. Perché IMPLOSIONI è un viaggio ai confini dell’Italia (Fiume, Istria) dove si incontrano culture differenti che contaminano la storia soggettiva in qualche modo carezzandola, in qualche altro modo ferendola. Dobran è un poeta estremamente riflessivo che fa del labor limae il suo manifesto poetico, come ci conferma la presentazione a cura di Srda Orbanic, alla ricerca di quella perfezione che è il messaggio palliativo nel dolore del reale. La drammaticità del vivere / nostro, straniero, sempre / straniero, in ogni luogo / e tempo… adesso intuisco: / ai fini rinunciati e alla ragione / alla cui radice si è recisa / l’intelligibilità del gesto, mai / si potrà restituire l’Io indivisibile. Una poesia equilibrata nei vari ambiti del dire che interseca armonicamente la ricerca personale alle citazioni intellettuali (Dante, Caproni) ottenendo precisamente l’effetto che l’autore voleva ottenere. E questo, nel panorama letterario italiano, è già un risultato considerevole. Una poesia che sa essere particolarmente piacevole soprattutto nei testi destinati a parlare d’amore, nei quali equilibrio, pacatezza, riflessione, concorrono al gioco serioso del Dobran che è in sintesi la sua poesia, leggera e pesante, scorrevole e intensa al contempo. Stringere fra le mie braccia / te, amata mia, è stringere la felicità / e non volerla perdere, mai. / Il mordere un cane per strada / d’altronde, è aver spavento di lui.
Roberto Dobran
Roberto Dobran è nato a Pola (Istria, Croazia) nel 1963 e vive a Gorizia. Ha pubblicato la silloge “Implosioni” (Unione Italiana, Fiume e Università Popolare di Trieste - 2001). Ha ricevuto due premi per la poesia e altri due per la saggistica dal Concorso d’arte e di cultura “Istria Nobilissima”. Sue ricerche di critica letteraria sono state pubblicate dalla rivista trimestrale “La Battana” di Fiume e da “Studi Mariniani”, del “Centro Studi Biagio Marin” di Grado. Alcuni suoi testi scritti in croato, sloveno e serbo sono stati musicati dai Kosovni Odpadki.
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