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Le rose di Eusebia
di Claudio Secci
Pubblicato su SITO
Anno
2014-
MONTECOVELLO LTD
Prezzo €
14-
300pp.
(fuori collana) ISBN
9788867335435
Una recensione di
Luisa Bolleri
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80.16%
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Romanzo del torinese Claudio Secci, “Le rose di Eusebia” è ambientato in un paese della provincia di Pisa, Buti, ed è diviso in due momenti storici molto distanti sia come epoca di appartenenza che come stile di scrittura, essendo il primo della seconda metà del Settecento e l’altro contemporaneo. Gli avvenimenti sono rivelati in prima persona da Coluccio, da Carlo e da Samanta, e offrono una prospettiva molto rispettosa del territorio e del modus vivendi tipico dell’epoca cui appartengono. L’ambientazione è sempre la stessa: Buti, sia che si parli dell’antico borgo, in cui il contatto con la natura incontaminata e la semplicità dei rapporti umani propri della vita contadina suscitano nostalgia e rimpianto per le cose perdute, sia che si parli invece del paese di oggi, rimasto, nonostante tutto, un paese che si mostra sospettoso e curioso rispetto alle novità e agli estranei. “Se qualcosa di nuovo si muoveva nel tratto che parte dall’archetto di Castello, fino alla chiesa di San Rocco, improvvisamente tutta la roba da stendere fuori che non era mai stata stesa nei mesi addietro doveva essere stesa…” Il protagonista della storia ambientata nel periodo tardo-settecentesco è Coluccio, umile e devoto giardiniere al servizio del ricco possidente Giovanni Battista Fanti. Coluccio è innamorato della cuoca della stessa villa, la bella Eusebia. Solo, in misere condizioni e dedito al suo lavoro, cura con più attenzione del solito le aiuole di fronte alle finestre delle cucine, sognando un sorriso e le attenzioni di Eusebia. “Una donna che solo per descriverne le qualità, ci andrebbero barrocci di papiri.” Il suo amore è presto ricambiato e i due cominciano a fare progetti per il matrimonio. Nel frattempo in paese si vocifera che all’interno di villa Fanti accadano fatti inspiegabili, sembra esserci un viavai di strani individui che escono senza essere mai entrati dalla porta principale e per questo e altri motivi la villa assume la nomea di luogo stregato. Tra gli ospiti più assidui del Fanti c’è il famoso pittore Marrè, che dipinge quadri e affreschi per la villa. Coluccio, sospettando che ci sia qualcosa di sospetto nelle cantine, decide di ispezionarle insieme a Eusebia durante l’assenza del padrone. Ma il sogno d’amore di Coluccio ed Eusebia non sembra nato sotto una buona stella e accade qualcosa di irreparabile… Protagonista di una delle due storie contemporanee è Carlo, scapestrato e sfaccendato ragazzaccio di Buti, campione di bicicletta acrobatica, BMX, il quale incontra spesso l’attraente e irraggiungibile modella Samanta, ogni volta in circostanze imbarazzanti. Inizialmente alla ricerca di un lavoro stabile, superando le proprie insicurezze, Carlo riesce in seguito ad assumersi le prime responsabilità lavorative, conosce l’amore ma anche la disillusione insieme alla giovane Lisa, impara a cadere e a rialzarsi, fino a quando la sua strada incrocia quella di Samanta… Samanta, bellissima e sempre vestita alla moda, a contratto per l’agenzia di modelle Fist, rincorre il sogno della celebrità. Tra delusioni e tradimenti di lavoro e di amicizia, in una penuria di rapporti umani e sentimentali, si rende conto di essere circondata da superficialità e arrivismo. Un giorno, parlando con Carlo… Tra colpi di scena e scoperte incredibili, pozioni miracolose e quadri di grande valore sotto molteplici aspetti, ci si rende conto che in tutte le epoche l’uomo ha cercato sostanzialmente cose semplici, lottando tra mille avversità: una solidità economica e l’amore. Un plot narrativo in cui tre storie si intrecciano e si sovrappongono, sfidando il tempo e anche la sorte, in una ciclicità sorprendente, dimostrando che quando ci si si pone degli obiettivi precisi, spesso la vita si frappone con i suoi cambiamenti di rotta, spronandoci a reagire alle difficoltà e a credere nei valori più profondi. Percorsi di crescita in periodi storici diversi, con obiettivi diversi, ma ugualmente importanti. La ricerca della felicità parte sempre dal concreto (un lavoro, la salute, una casa), ma tende comunque all’amore, sentimento essenziale. Nel Settecento i problemi più grossi della popolazione più povera erano rappresentati dalle malattie, dall’avere un tetto solido sopra la testa e un lavoro, e spesso l’amore era un sogno che non si avverava mai. Ed è con la rappresentazione di questo mondo antico, con la fatica, le paure, le difficoltà di allora, che il racconto diviene testimonianza storica. Personaggio forte, Coluccio, aggrappato all’amore per la sua Eusebia, senza cedimenti fino alla fine. Un’esistenza difficile da sopportare, tra solitudine e stanchezza, lavoro e lealtà, intrisa di rassegnazione per ciò che non si può cambiare. Anche oggi i giovani lottano contro numerose difficoltà, sebbene non manchi loro né la libertà, né la salute, né una famiglia che li sostiene. Affermarsi economicamente non è cosa facile e trovare l’amore vero lo è ancora meno. La scrittura di Claudio Secci è fluente, accattivante, profonda, ma anche ironica e divertente. A parte l’uso disinvolto di certi neologismi appartenenti allo slang giovanile, talvolta un po’ forzato, l’autore ha compiuto evidenti e apprezzabili studi sul linguaggio, fino a rendere visibile la psicologia dei vari personaggi, connotandoli e caratterizzandoli con naturalezza secondo le diverse peculiarità e in base alla collocazione temporale. Nei dialoghi le voci si fanno vive, ci raccontano con sensibilità percorsi di crescita diversi, regalandoci impressioni ed emozioni.
Una recensione di Luisa Bolleri
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