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Spezie, budella ed accessori per macelleria
di Eugenio Cardi
Pubblicato su SITO
Anno
2005-
Giulio Perrone
Prezzo €
12-
174pp.
Collana Onde ISBN
n/a
Una recensione di
Carlo Santulli
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Votanti:
675
Media
79.66%
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Può capitare, e non solo nei romanzi, che una persona tranquilla si trovi coinvolta in una serie di vicende complicate, che egli non ha causato in nessun modo, ma di cui le conseguenze sembrano travolgerlo. E' un classico punto di partenza di molti "gialli": un uomo pacifico coinvolto in una trama complessa, nella quale si suppone che egli non riesca a districarsi, ma che invece, dopo uno sgomento iniziale, prende ad avvolgerlo come una seconda pelle.
Rosario Pilogro, macellaio siracusano, non è solo tranquillo, ma è anche indolente ed ancor più scettico, e porta giustamente un cognome nel quale, non so se volutamente, è racchiusa la parola pigro. In più, è circondato da una piccola coorte di donne (moglie, figlia, amante) che esercitano un potere non ufficiale, ma insidioso, su qualunque sua decisione. A questo, l’”uomo tranquillo” non appare avere la forza (la voglia, la necessità... o quel che vi pare, tanto i suoi sentimenti sembrano incerti e nebulosi) di ribellarsi. Tutto questo finché un giorno suo fratello Sebastiano, un camionista sull'orlo dell'alcoolismo, improvvisamente sparisce. A quel punto, è difficile capire se a Rosario interessi la famiglia, oppure il decoro, quella patina difficilmente definibile di rispetto borghese, o forse soltanto la conservazione di quella tranquillità, cui una certa mentalità del profondo Sud (ma anche, per esempio, della assai meno profonda Inghilterra) collega l'acquisizione di una specie di patente di nobiltà. Quel che è certo, è che costui non ha alternative: deve agire, per quanto cerchi di dilazionare l'azione il più a lungo possibile. Col tempo, tuttavia, e con l'ingarbugliarsi della vicenda, appare chiaro come al successo di quest'azione Rosario conferisca un significato di riscatto personale: nella vita, infatti, ha finora combinato poco, non ha accumulato capitali, non ha studiato granché, né ha preso decisioni importanti, al punto che anche cambiare un'insegna, ormai inadeguata a descrivere la sua attività, gli sembra un compito gravoso, forse inutile. Però è singolare che l'insegna dichiari di vendere accessori per la macelleria, mentre l'attività sia quella di un macellaio vero e proprio: è come prendere un distacco rispetto alla vita ed insieme a solennizzarla, come può essere tipico di un uomo che preferisce l'idea dell'azione all'azione stessa e che, quando alla fine agisce, non smette di guardarsi in azione, senza compiacimento, anzi con un certo scetticismo.
E' nel descrivere il riscatto, inspiegabile e probabilmente non cercato, ma indubitabile, di Rosario, che l'autore offre il meglio di sé, nel chiarire le motivazioni, più che psicologiche, puramente consequenziali, con una parola grossa teleologiche, di quest'uomo tranquillo che, come un viaggiatore di altri tempi, risalita la penisola fino a Napoli, dove vaghe voci gli suggeriscono la presenza del fratello, gira la città giorno e notte alla ricerca di qualsivoglia indizio o "pista" nella sua ricerca. E personalmente trovo affascinante questa commistione di elementi vagamente gialli con una propensione all'introspezione psicologica, nel sottofondo brancatiano dell'indolenza genetica di quest'uomo.
Più profondamente, il romanzo mostra, con un sorriso appena accennato, l'inutilità etica di qualunque azione, se non è radicata in una morale personale ed in un'esigenza psicologica, sapendo bene che senza psicologia nessuna trama e nessun romanzo riesce, nemmeno lontanamente, credibile.
Una recensione di Carlo Santulli
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Libri di pubblicati nella collana I libri di PB
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Scheda Libro |
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Prefazione / Indice / Scheda
Ghigo e gli altri di Carlo Santulli
2007 pg. 204 - A5 (13,5X21) BROSSURATO
Prezzo Amazon 8.31 euro
Altre informazioni / L'autore
Pochi autori, come Carlo Santulli, sanno giocare con le parole, intarsiandole in piccole storie che si snodano tranquille (mai lente) attraverso una realtà quasi ordinaria e che, pure, riescono ad affascinare il lettore costringendolo a leggere fino all'ultima riga. Personaggi stupiti, a volte impacciati, si aggirano tra le pagine di questo libro, alle prese – come tutti noi – con le incongruenze e le follie del vivere quotidiano, non si abbandonano però all'autocommiserazione, non si ribellano, non cedono a tentazioni bohemien e, se cercano una via di fuga, questa è piuttosto interiore che esteriore. Un cammino, a piccoli passi, che li porterà, forse, verso un punto di equilibrio più stabile. Irraggiungibile (ma reale) come un limite matematico. Siano essi alle prese con una Quinta Arborea, un mazzo di chiavi che si trasforma nel simbolo di un'esistenza, un Clostridio tra i Pirenei, o passeggino, semplicemente, per le strade di una sonnolenta Roma anni trenta.(Marco R.Capelli)
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Prefazione / Indice / Scheda
Ghigo e gli altri di Carlo Santulli
2010 pg. 200 - A5 (13,5X21) COPRIGIDA
Altre informazioni / L'autore
Pochi autori, come Carlo Santulli, sanno giocare con le parole, intarsiandole in piccole storie che si snodano tranquille (mai lente) attraverso una realtà quasi ordinaria e che, pure, riescono ad affascinare il lettore costringendolo a leggere fino all'ultima riga. Personaggi stupiti, a volte impacciati, si aggirano tra le pagine di questo libro, alle prese – come tutti noi – con le incongruenze e le follie del vivere quotidiano, non si abbandonano però all'autocommiserazione, non si ribellano, non cedono a tentazioni bohemien e, se cercano una via di fuga, questa è piuttosto interiore che esteriore. Un cammino, a piccoli passi, che li porterà, forse, verso un punto di equilibrio più stabile. Irraggiungibile (ma reale) come un limite matematico. Siano essi alle prese con una Quinta Arborea, un mazzo di chiavi che si trasforma nel simbolo di un'esistenza, un Clostridio tra i Pirenei, o passeggino, semplicemente, per le strade di una sonnolenta Roma anni trenta.(Marco R.Capelli)
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