Trofeo RiLL e dintorni, collana „Mondi Incantati“
Una nuova, attraente veste grafica a un prezzo più che generoso (9,50 euro): ecco il „Mondi Incantati“ 2011. Ma immergiamoci subito nel volume.
Un uomo sa che deve morire. Morire mangiato. Ha ricevuto la comunicazione: è un Avvisato...
Questa è, in nuce, la situazione di partenza di „Il Funzionario“, racconto di Massimiliano Malerba vincitore del XVII Trofeo RiLL.
Sin dalla prima edizione del concorso, svoltasi nel 1994, l'associazione RiLL (Riflessi di Luce Lunare) cura un'antologia dei migliori contributi. E, puntualmente, è un piacere tuffarsi nella lettura. Il fantastico in tutte le sue sfumature è una caratteristica dei „Mondi Incantati“ della RiLL, e le diciotto storie di questa tornata sono davvero di alta qualità. Quattro di esse sono a firma dei primi quattro finalisti del concorso; il rimanente è frutto della fantasia di alcuni scrittori-giurati o provengono da SFIDA, concorso parallelo al Trofeo RiLL.
„Il Funzionario“ dunque va a far visita al signor Ramirez Rossi (l'“Avvisato“) e gli spiega, con aplomb anglosassone, il perché deve collaborare; pena, altrimenti, „serie ripercussioni“ su sua madre e sui parenti più stretti.
Nella natura, si mangia e si viene mangiati: di ciò Ramirez arriva a convincersi. Il suo compito è, ora, quello di fungere da nutrimento per il Funzionario, il quale sta a parlare di termini tecnici tipo “Ingegnerizzazione della Sostenibilità“ (che altro non è che la scrematura dell'umanità, necessaria per via della sovrappopolazione - ma ideata anche in virtù della necessità di cibo della specie aliena.) Origliando l'elegante e distinto ospite, Ramirez Rossi lo fissa, con sempre minor paura, nelle fauci „affilate come rasoi e brillanti di saliva“. Eh sì, perché questa razza arrivata dallo spazio ha caratteristiche assolutamente leonine...
Il protagonista di „La scintilla della vita“, di Matteo Doglio, è un robot eccessivamente umano troppo umano per essere una mera scatola di metallo semovibile; ma proprio per la sua affinità a noi uomini, e in particolare per la febbre di autoconservazione che lo pervade, dovrà essere disattivato; con un'altra parola: giustiziato.
„La locanda dell'Ippogrifo“ di Antonella Mecenero è un fantasy classico. La locanda in questione è sita a Glavis, sulle cui colline sembra si aggiri un drago. „...c'è sempre un gran via vai di gente in cerca di fortuna. Le vecchie miniere naniche sono state abbandonate, ma questo non fa che renderle più appetibili per cacciatori di tesori.“
Ab, il proprietario della locanda, ha ha da offrire la birra e la carne migliore di tutta la zona. Ma non solo questo: tant'è vero che molti avventurieri fermatisi da lui hanno trovato il loro „personale tesoro“...
L'antologia racchiude altre perle, come „Cuore di drago“ di Andrea Angiolino, „A cena con un polimorfo di nome Ada“ di Massimo Mongai (trionfale ritorno del celebre „cuoco d'astronave“ Rudy Turturro), „Un terribile rimpianto“ di Gordiano Lupi e „Le cose che perdemmo nel fuoco“ di Emiliano Angelini.
Lettura senza data di scadenza e... sempre rinnovabile.