Simon Renoir viene richiamato nella sua amata Firenze dall'ex collega, il Commissario Mezzanotte, che ha bisogno di lui. Un omicidio feroce e assurdo, incomprensibile nelle modalità, ha turbato la città. Un giovane uomo è stato ucciso trafitto da numerose frecce probabilmente mentre era ancora vivo.
Renoir risponde all'appello richiamato anche da un'ansia che non ha a che fare con il killer, subito denominato Sagittario, almeno apparentemente. La sua è un'ansia che lo porta lontano, alla sua infanzia, a suo fratello e ai suoi genitori. E subito comprende che il killer ha reso la vittima esattamente come l'immagine del dipinto di Mantegna in cui viene ritratto il martirio di S.Sebastiano.
Renoir è un esperto di pittura, porta con onore quel nome. La sua conoscenza dell'arte lo conduce a comprendere subito che quell'omicidio è solo il primo di una serie. Presto infatti il secondo martirio, questa volta si tratta di S.Lorenzo, e poi sarà S.Bartolomeo, e infine......
Attraverso ostacoli e ostilità di cui Simon è fatto oggetto, soprattutto dal PM che non si fida di uno che era in Polizia e ora non lo è più, ma anche grazie alla fiducia profonda tributatagli da Mezzanotte, Renoir inizia la discesa nell'inferno della mente del killer, che corre parallelo a quello nella mente di Simon, nel proprio personale inferno, e presto si percepisce che entrambi i cammini sono obbligati e porteranno a scoprire l'assassino con alcuni colpi di scena interessanti e sconvolgenti.
Un thriller dai tratti tipici del giallo italiano, dove quindi si mescolano una certa burocratica lentezza delle indagini della polizia e un colore affatto diverso, quello dell'omicidio seriale che tratteggia situazioni molto più inquietanti di quelle a cui il Commissario Mezzanotte e colleghi sono abituati.
Il cammino di Simon nella sua profonda inquietudine, a risalire la china delle origini, delle cause del diffuso malessere che lo accompagna, si affianca a quello che lui stesso compie per scendere nella mente perversa del killer. Sarà grazie a lui, a Simon Renoir infatti che la polizia riuscirà a impedire l'ultimo martirio meticolosamente programmato dal Sagittario. Sarà grazie ai martirii messi in atto da Sagittario che Simon riesce a giungere alla catarsi totale. E l'errore finale, quello di Simon, lo consacra, nonostante il successo dell'operazione, a un martirio metaforico la cui forza si è ormai liberata.
Il libro è quasi sempre avvincente. Il ritmo talvolta un po' lento, come a seguire la lentezza dei moti d'animo del protagonista, e ciò fa scemare in alcuni punti l'attesa, la suspense.
L'ambientazione è perfettamente calata sui personaggi, che ne traggono perciò una caratterizzazione ben mirata.
Un ritmo narrativo più incalzante in ogni parte avrebbe reso perfetto questo libro che si fa leggere tuttavia senza quel brivido costante che accompagna la lettura di un thriller.