Cosa sappiamo della vita, del suo esordio, di come si sviluppa? Nonostante la scienza ci consenta ormai di capire in che modo essa viene ad essere creata, non conosciamo ancora ciò che ci accadde quando eravamo ancora degli embrioni e, speranzosi, attendevamo di crescere e venire al mondo.
La difesa di questo diritto, quello della nascita per ogni vita, è uno dei temi fondamentali trattati all'interno del romanzo di Maria Gangemi, "La legge del più forte". Un testo breve, ma certamente in grado di centrare i punti essenziali che l'autrice voleva che il lettore notasse.
Francesca è una ragazza giovane, va ancora a scuola, e vive a Vito, un piccolo paese del sud Italia. La quotidianità riempie le sue giornate che scorrono uguali senza particolari "sobbalzi", sino all'incontro con un uomo straniero, Samuel, che le sconvolgerà la vita.
Una gravidanza inattesa, l'incomprensione da parte della famiglia, i preconcetti, tutto inizierà a mettere in crisi la vita di Francesca che, però, deciderà di non lasciare alla legge del più forte la decisione in merito alla sorte del suo bambino, ma di far vincere la Vita e l'Amore.
Questo brevissimo romanzo è, quindi, un inno alla vita, ma anche uno spaccato della società presente nei piccoli centri, non solo nel Sud. Il suo messaggio arriva forte e chiaro al lettore, in modo quasi brusco e mai sotteso: solo il coraggio, la forza di volontà e l'impegno sono in grado di farci vivere una vita degna di essere chiamata tale, e non una semplice "esistenza".