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Ragnatela dimensionale
di Annarita Petrino
Pubblicato su PB13
Anno
2004-
Delos Book - Collana I Delfini Ragazzi
Prezzo €
16-
320pp.
ISBN
8889096020
Una recensione di
Marco R. Capelli
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Votanti:
662
Media
80.09%
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Ragnatela Dimensionale è il primo romanzo di Annarita Petrino, giovane scrittrice abruzzese ed è, ovviamente, un romanzo di fantascienza. In un certo senso, paradossalmente, lo si potrebbe definire un prodotto "raro", proprio per questa sua natura di romanzo fantascientifico "puro", in un periodo in cui il genere, sotto la pressione di innumerevoli prognosi infauste, accusa i segni dell'età e si sta frammentando in ardite quanto (spesso) estemporanee contaminazioni.
L'universo futuribile in cui Annarita Petrino ci conduce appare fin dall'inizio chiaramente ispirato a quell'immaginario fantascientifico che ha i suoi padri fondatori in autori come Asimov o Gibson. Ci sono reti neurali e leggi della robotica, strutture politiche e pseudoscientifiche solidamente organizzate. E c'è Shine, la protagonista, metà umana e metà macchina (cyborg, appunto), che, ancora giovanissima, si trova a dover vendicare la morte dei genitori, sorta di potentissime guide spirituali della Dimensione Parallela, assumendosi nel contempo la pesante eredità di continuarne l'opera di riorganizzazione politica della galassia. Le cose si complicano quando i Cyborg iniziano a sparire misteriosamente e Shine entra in contatto con il PDSU (Programma Digitale Sanità Umana) il cui scopo sembra essere quello di modificare geneticamente gli abitanti delle varie dimensioni per una finalità misteriosa!
Il romanzo, ben impaginato e curato, nonostante la voluta semplicità (come tutte le edizioni "I Delfini" della DelosBook) viene inserito nella collana "Ragazzi", ma certo non delude neppure i lettori più maturi e disincatati, semprechè siano disposti ad accettare di entrare in una dimensione in cui è l'immaginazione la vera protagonista.
La scrittura è semplice, ma non banale, e l'intreccio discretamente costruito riesce ad evitare la tentazione di una tortuosità eccessiva riuscendo a mantenersi sempre sufficientemente chiaro.
L'autrice, mostrando un talento notevole per una esordiente, si permette il lusso di giocare con i lettori, riuscendo anche a regalare qualche piccolo colpo di scena totalmente imprevisto. Del resto, Shine, la protagonista, si rivela un personaggio tutt'altro che piatto e banale, capace, anzi, di una sua evoluzione all'interno della storia fino al punto di instaurare una inattesa relazione sentimentale con Alan, quasi-nemico pentito, che la aiuterà a risvegliare il lato umano nascosto sotto la struttura rigidamente organizzata di una mente cyborg.
Un romanzo onesto e grazioso, scritto da una autrice che non pretende di rivoluzionare il genere fantascientifico (per fortuna!), ma solo di raccontare una storia ben costruita a chi sa ancora leggere per il piacere di rilassarsi e divertirsi.
Annarita Petrino nasce nel 1977 nella cittadina di Giulianova (in provincia di Teramo - Abruzzo) proprio sulla costa Adriatica. E' laureati in Lingueed ha sempre avuto una passione sfrenata per la fantascienza. Mentre le sue amiche "Cioè", lei si cimentava già con "Destinazione Cervello" di Isaac Asimov. Recentemente si è avvicinata al filone cyberpunk. Il suo sogno? Diventare una scrittrice di professione. La strada è lunga, ma noi le facciamo, fin da ora, i nostri migliori auguri.
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Dodici racconti orfani di Marco R. Capelli
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Agitare con prudenza.
Altre informazioni / L'autore
In questo libro, troverete molte finestre aperte su stagioni e paesaggi diversi di un mondo immaginario eppure, in un certo modo, coerente. Un teatrino di personaggi sperduti, testardi, a volte brutali, mossi dalla consapevolezza di una mancanza, di un vuoto al quale non sanno dare un nome preciso ma che sognano confusamente di colmare. E questa necessità li spinge a viaggiare, a cercare, a rovesciare il tavolo, a cambiare tutte le carte della mano, contro ogni logica, perché o si trova una scala reale o non ha senso giocare. E tanti saluti a chi si contenta di vincere con una doppia coppia.
Siano essi geniali (e molto distratti) ingegneri, brutali e giganteschi barbari imprigionati in un mondo a metà fra Howard e Lord Dunsany, ombre nel deserto, impiegati non del tutto disposti a piegarsi, vecchi e bellicosi contadini toscani o fantasmi, a loro modo piuttosto concreti.
Completano il tutto un paio di divagazioni giovanili, che ho incluso più che altro per nostalgia, come fossero quei pezzi che si trovano a volte nei musei, quelli che nessuno sa davvero cosa fossero o a cosa servissero ma sembra brutto lasciarli in una cassa sul retro. Così li si espone con una avvertenza in caratteri piccoli: ritrovamento non catalogato, uso incerto. Agitare con prudenza.
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