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Col culo scomodo
di Antonella Lattanzi
Pubblicato su PB16
Anno
2004-
Coniglio Editore
Prezzo €
5-
64pp.
Collana I lemming ISBN
888883320X
Una recensione di
Marco R. Capelli
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Votanti:
802
Media
80.36%
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E' da qualche mese che questo piccolo libro di Antonella Lattanzi (Coniglio Editore 2004 – 5 euro) passa dalla mia scrivania allo scaffale dei libri ricevuti e poi, di nuovo, atterra fra i fogli stesi in disordine tra la tastiera e la stampante. So di doverlo recensire ma continuo ad esitare. L'ho letto (e riletto) ma non riesco ancora a capire se mi sia piaciuto o no. Chiariamo subito un punto, Antonella Lattanzi sa scrivere. E lo sa fare bene. Molto bene. Su questo non ci sono dubbi. Conosce (per studio o per istinto non saprei) tutti i trucchi del mestiere: il ritmo, la scelta dei vocaboli, la gestione delle pause, sono ineccepibili. L'autrice gioca con il lettore, lo inganna, tenta persino di sorprenderlo. E, qui, le cose si fanno un po' più complicate. Perchè... chi si sorprende più di qualcosa in letteratura (e non solo)? L'orientamento sessuale altrui ha da tempo cessato di essere motivo di interesse, siamo fin troppo avvezzi a suicidi e turbamenti sessuali adolescenziali ed è dal tempo dei Ragazzi dello Zoo di Berlino che non riusciamo ad inorridire di fronte alla descrizione, più o meno cruda, di un ago che scivola sotto pelle in cerca di una vena da violentare. In questo senso, i racconti di Antonella Lattanzi, mi sembrano uno spreco di talento. Pagine di ottima scrittura costrette a raccontare storie già sentite cento volte, ad ostentare una durezza che in più parti stride artificiosamente. Se l'obiettivo è quello di emulare Melissa P o Alda Teodorani, allora la direzione è quella giusta, ma io credo che Antonella abbia i mezzi per fare molto di più, e mi piacerebbe vederla alla prese con una storia vera, di quelle che ti trascinano dalla prima all'ultima pagina. Nel frattempo sospendo il giudizio su questo Col culo scomodo, non senza, però, una nota di merito a Coniglio Editore per la qualità dell'editing, dell’edizione in generale e per la scelta della copertina. Nel mondo della piccola e media editoria (ma non solo), non è cosa così comune né scontata.
Una recensione di Marco R. Capelli
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Prefazione / Indice / Scheda
Dodici racconti orfani di Marco R. Capelli
2021 pg. 165 - (12.85x19.84) BROSSURATO
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Agitare con prudenza.
Altre informazioni / L'autore
In questo libro, troverete molte finestre aperte su stagioni e paesaggi diversi di un mondo immaginario eppure, in un certo modo, coerente. Un teatrino di personaggi sperduti, testardi, a volte brutali, mossi dalla consapevolezza di una mancanza, di un vuoto al quale non sanno dare un nome preciso ma che sognano confusamente di colmare. E questa necessità li spinge a viaggiare, a cercare, a rovesciare il tavolo, a cambiare tutte le carte della mano, contro ogni logica, perché o si trova una scala reale o non ha senso giocare. E tanti saluti a chi si contenta di vincere con una doppia coppia.
Siano essi geniali (e molto distratti) ingegneri, brutali e giganteschi barbari imprigionati in un mondo a metà fra Howard e Lord Dunsany, ombre nel deserto, impiegati non del tutto disposti a piegarsi, vecchi e bellicosi contadini toscani o fantasmi, a loro modo piuttosto concreti.
Completano il tutto un paio di divagazioni giovanili, che ho incluso più che altro per nostalgia, come fossero quei pezzi che si trovano a volte nei musei, quelli che nessuno sa davvero cosa fossero o a cosa servissero ma sembra brutto lasciarli in una cassa sul retro. Così li si espone con una avvertenza in caratteri piccoli: ritrovamento non catalogato, uso incerto. Agitare con prudenza.
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