Anche
questa mattina
mi aspetta il mio calvario .
La mia dose di mediocrità
mi aspetta.
Ha fretta di consumarmi
e di rendermi inutile
proprio come te.
La mia fame anoressica
è tornata in circolo,
livida come il piombo,
cieca nel suo calvario,
cerca una favola a scelta
tra le tante che ho in testa.
L'anello più prezioso
sulle mie dita si ciba del mio fegato
perché i tuoi occhi di vendetta
pretendono la mia libertà,
che non risarcirai mai.
Luccica il tuo dna
che vorrebbe vederti libera,
farti sentire viva,
puramente libera,
ma ti preferisci ragionevolmente
banale.
E intanto parli a vuoto con te stessa
perché penso all'oppio che è in
me.
E mi sento violento.
E mi sento felice.
Maledettamente violento.
Maledetto e felice.
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