Per i tipi delle Edizioni Thule, Pietro Barbera
ha pubblicato nel 2003 «Il tempo sospeso»,
una silloge di cui gentilmente ha voluto mandarci
in lettura alcune liriche scelte le quali (comè
facile constatare) scaturiscono direttamente
da unanima riflessiva che, assetata di
ricordi e desiderosa di incutere
sentimento al bianco dei fogli nuovi, trae suggestioni
dalla memoria, per illustrare il lento frazionarsi
della vita in giorni e sensazioni. Queste ultime
si ritrovano poi coinvolte, nei componimenti
inviatici, in un fluido susseguirsi dimmagini
eleganti che pur indulgendo talora (allo
scopo di descrivere larte e le dimensioni
cosmiche chessa dischiude) in preghiere
troppo altisonanti (anche se, nelle intenzioni,
maestose e visionarie) preferiscono in
effetti ragionare di eventi più quotidiani
e immanenti, lasciandosi persuadere dallo
stile dellautore al vigore del
pensiero, alla sontuosa delicatezza della natura
e al sorriso dellamore.
E per quanto Barbera sia portato (sporadicamente,
per carità!) a sfumare i suoi versi in
dolci malinconie serali di maniera (come accade
per esempio ne «Il canto del Muezzin»),
è impossibile non riconoscere in lui
un poeta vero che, deciso a non farsi sottrarre
la vita dal passato e pronto anzi a recuperare,
attraverso la memoria, gli episodi capitali
della propria esistenza, per analizzarli intensamente
si rivela più forte del tempo.
O, per meglio dire, insensibile al tempo. Ma
non, di certo, alluomo e ai sentimenti.
Pietro Pancamo -
ppancamo@progettobabele.it
POESIE DI PIETRO BARBERA
(tratte dalla silloge «Il tempo sospeso»)
Il canto del Muezzin
I passeri della Tunisia
frugano,
con becchi appuntiti,
i prati verdi
allimbrunire.
Rivoltano lesti
frammenti di fango
per stringere in bocca
piccoli vermi.
Un guizzo dali
e lambita conquista
trapassa oltre gli oleandri.
Come loro rivolto zolle di pensieri
i sogni il mio becco
addento per un attimo
la leggerezza dellessere.
Volo fulmineo
oltre le fronde dei ficus.
Assaporo la mia effimera preda.
Tutto,
in fievoli bagliori,
si dissolve
nel vento della sera
che porta con sé
la nenia del Muezzin.
Amen
Inedia di spirito anelante
posa
su sconfinati oceani di tenebre
rotti schemi
involuti
darcadica speculazione
ritornano al precipuo scopo:
amore/odio
vita/morte,
anima/materia.
Scardinate le inibizioni
irrorare
rigenerato il plasma
nuove arterie
nei percorsi mentali:
esplosione di mondi
mai procreati
nel buco nero della coscienza.
Esalazioni filosofiche
nellattesa di eventi ridestanti
lazione,
ricomposte
nel sacrario della letteratura.
AMEN.
Larcheologo
Ti sarò grato per sempre,
Poesia.
Restituisci momenti sepolti
negli strati della memoria.
Sedimenti di vita
cementificati
nellimpasto di smarriti ricordi.
Come un archeologo,
la penna una piccozza,
per fiaccola la fantasia,
rimuovo la coltre di fango,
frugo
tra le sabbie mobili
della coscienza.
Ripago, al fine,
la immane fatica
di fronte al riverbero
di un gioiello arrugginito.
Lucido ogni spigolo e rientranza,
rispuntano volti con occhi parlanti,
atmosfere colme di denso piacere,
rotti pianti damore e tristezza.
Un semplice, bianco, foglio
una delle teche
di un grande museo
di rinate emozioni.
Sprizzo di gioia al cospetto
dellultimo amuleto ritrovato.
Che sia un lacero osso
o un opale iridescente
fa lo stesso.
In pugno, a me pare,
di stringere un raro diamante.
Brillerà sempre per le mie pupille.
Laquilone
È passato un secolo
dallultima volta
che ho tenuto in mano il tuo cuore.
Come un aquilone lo tiravo
e lui sorseggiava laria
con mille piroette
e la coda attorcigliata.
Dimprovviso mi è
rimasto
solo il filo tra le mani.
Una turbolenta folata
me lha strappato.
Mentre planava lento
ho seguito il suo tragitto
fino al suolo.
Frugando nel bosco
lho ritrovato disteso
su un letto di rovi.
Mi sono mosso tra spine
e rami secchi
districandolo delicatamente.
Lho stretto forte al nodo
del filo.
Ora sono pronto,
qui:
aspetto una bella giornata
di vento
per farlo volare ancora più in alto.
Tre pesci rossi
Tre pesci rossi in una boccia
dacqua trasparente
muovono le pinne
dipingendo casuali percorsi
di gioia nella tua mente,
oh bimba mia.
Nuotano liberi
nelle ampolle dei tuoi occhi
che intravedono per loro
acquari senza limiti
nel mare della tua fantasia.
Per ogni bolla dalle loro bocche
tu esprimi un desiderio.
Anchio ne ho uno.
Poter conservare
il tuo allegro sorriso
fino a che lultimo pensiero
lasci la mia mente,
svanendo nel cielo
come una bolla.
Artisti
Aprono cieli chiusi
gli artisti.
Trafiggono
galassie inesplorate
nellirrazionalità
del buio siderale.
Sfogliano pagine bianche
da scrivere in un libro
mai letto.
Spremono angosce
ritrovando gocce darmonie
di note irreali.
Pennellate decise
per lacquarello
della realtà.
Slanci psichici
oltre il dolore,
fuga dal labirinto
della normalità.
Spazi mentali
creati dal nulla,
memorie disperse
appese al filo dArianna.
Frantumi,
cocci di sentimenti,
rincollati
generano mosaici
cangianti dumore,
sempre diversi.
Anelito tracotante
sgretolate le apparenze
dinsopprimibile
libertà.
Limoni
Ho catturato il sole,
lho appeso agli alberi,
verdi di foglie lucenti.
Tondi e gialli limoni,
pieni degli umori
della mia terra.
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