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recensioni
Wittgenstein's Poker
(LA LITE DI CAMBRIDGE)
di David Edmonds e John Eidinow
a cura di Luca Toni
Faber and Faber 2001
ISBN: 057120547X 267 pp
Non
capita spesso che un libro che tratti
di due filosofi parta da un episodio
che ha come protagonista un attizzatoio.
Eppure l'immagine di Wittgenstein che
fronteggia Popper in una piccola aula
di Cambridge con un attizzatoio dopo
un aspra discussione filosofica é
giá di per sé abbastanza
improbabile da destare una certa curiosita.
Ma giustamente gli autori di questo
bel libro si sentono attratti sopratutto
da tutto quello che fu lo sfondo di
quell'incontro : l'Europa devastata
dalla Guerra (era il '46), le somiglianze
e differenze tra le biografie dei due
pensatori, le relazioni tra le varie
persone presenti, in particolare di
entrambi con il maestro Bertrand Russell.
Wittgenstein e Popper venivano tutti
e due da famiglie viennesi di ebrei
assimilati, e tuttavia il primo era
di orgine aristocratica, il secondo
medio-borghese. Gli autori sottolineano
come questo aspetto biografico contribuisse
giá di per sé ad allontanare
I protagonisti dello scontro. C'era
poi il disaccordo filosofico : Wittgenstein
pensava che I probelmi filosofici non
esistessero, che ci fossero solo rompicapo
linguistici da risolvere e la filosofia
in definitiva non era altro che una
terapia, una cura per il pensatore malato
di confusione linguistica. Per Popper
invece il filosofare aveva senso solo
come ricerca di soluzioni a problemi
reali. I problemi dunque esistevano.
Eppure in questo libro non si parla
troppo di filosofia e anche I non-addetti
possono trovarsi a loro agio. Gli autori
riescono a creare una perfetta miscela
in cui vita, storia, pensiero e ovviamente
l'attizzatoio si fondono in un equilibrio
ed uno stile piacevoli e istruttivi.
Ma Wittgenstein minacció veramente
Popper con l'attizzatoio? O come sostengono
I seguaci del primo lo usó solo,
come spesso faceva, per illustrare un
pensiero? Di certo c'é che Wittgenstein
se ne andó furioso sbattendo
la porta. Ma ció ne decretó
anche la sconfitta? Ai lettori del libro
l'ardua sentenza !
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