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Il secondo,
angosciante, romanzo di Fabio Monteduro!
Edizioni
La Riflessione
ISBN 88-901850-0-8
14 x 20 - 246 pagine
Prezzo di copertina 10 euro
Esce a novembre, per la Casa
Editrice La Riflessione, il romanzo della maturità
artistica di Fabio Monteduro, già autore
della raccolta di racconti So Chi Sei, edita
da Progetto Babele.
Se vi piacciono le storie intriganti, i misteri
insolubili, le atmosfere gotiche, i personaggi
ammaliatori e persuasivi, ebbene questo è
il romanzo che fa per voi.
Scorrevole, piacevole, godibile, è un
lavoro di buono spessore che rispetta perfettamente
le aspettative canoniche della letteratura di
genere.
A metà strada tra il fantastico
e l'horror, tra il thriller e il paranormale,
beneficia di un intreccio perfettamente armonico,
con un tipo di scrittura che definire cinematografica,
non è sbagliato e che accompagna il lettore
pagina per pagina, senza mai tentennare e mai
tradire.
Forse non eccessivamente dotato di virtuosismi
lessicali, di ricami sintattici, di inutili
perizie, risulta comunque, e anzi proprio per
questo, un'opera attualissima, perfettamente
valida e allineata con le tendenze attuali della
nuova letteratura, dove a farla da padrone,
in un romanzo, deve essere, sempre e comunque,
la storia.
E la storia qui si diffonde quasi da sola, al
punto da non aver bisogno di ulteriori introduzioni,
orpelli o abbellimenti.
Ambientato in caleidoscopico tour virtuale tra
una Roma anni novanta e una sonnolenta provincia
siciliana, carico di antiche persuasioni e di
dolenti tradizioni occulte, Avamposto dell'Inferno
è un romanzo affascinante, fortemente
ammaliatore, capace di trascinare il lettore
dalla prima all'ultima pagina, come dovrebbe
essere, a tutti gli effetti, ogni buon libro.
Ma se ciò sembra ovvio, in realtà
non è poi tanto vero, in questo attuale
panorama letterario che spesso più che
intrattenere mira solo a stupire, con pindariche
acrobazie sintattiche e contenuti pressoché
inesistenti.
Ecco spiegato il motivo per cui questo romanzo
di esordio di Monteduro risulta addirittura
sorprendente, perché, per una volta,
con raro piacere, ci consente di tornare alla
vera letteratura, la letteratura di puro intrattenimento.
E' Il Professor Belvisi, il protagonista
di questa storia, un uomo che si sveglia una
mattina, soddisfatto di se stesso e della propria
luminosa carriera medica in un'assolata Roma
anni Novanta. Giovani amanti, successi professionali,
un fisico ancora invidiabile, nonostante l'età,
tutto sembra contribuire a far di lui un uomo
arrivato, felice e pago della vita.
Ma qualcosa giunge a turbare questo equilibrio:
un terribile segreto che emerge dal suo passato,
un qualcosa di talmente inconcepibile e spaventoso
che egli sembra aver cancellato dalla memoria.
Da quel momento oscuri presagi si muovono intorno
a lui, mettendo a repentaglio la sua stessa
sanità mentale.
Per Giorgio Belvisi l'accusa di aver ucciso
la sua giovane amante, scaraventandola fuori
della finestra, è solo il minore dei
suoi problemi, vista l'incredibile serie d'imputazioni
che gli vengono rivolte. Ed è per questo
che il giorno del suo processo, in un'aula gremitissima
del "Palazzaccio" di Giustizia, egli
inizia a parlare e a condurre la sua personalissima
difesa insostenibile, a cui nessuno può
crede.
Cosa lega Giorgio Belvisi ad un prete della
provincia siciliana, dilaniato dai dubbi di
fede ed in perenne conflitto con i mostri generati
dall'alcol di cui è divenuto schiavo?
E perché fra tanti, proprio Paolo Virmani,
l'ispettore di Polizia che lo dovrebbe incriminare,
è invece l'unico che non lo ritiene colpevole?
Cos'è accaduto nella sua giovinezza,
dal renderlo così affine all'imperscrutabile
storia di Belvisi?
E' un mondo oscuro e insospettabile quello che
emerge da vicende che s'incrociano in diversi
spazi temporali, fino a condurre ad uno spaventoso
confronto finale.
Su tutto sembra erigersi il "Dark Lady",
ritrovo per appassionati di musica alternativa
e di incontri insoliti, che sorge all'estrema
periferia di Roma, dove vengono ritrovati due
cadaveri, oscuri delitti con un vago sentore
di riti satanici, e dove due arpie di basalto
poste emblematicamente sulla soglia del locale,
sembrano ergersi verso qualcosa che sta lentamente
affiorando.
Brandelli di passato fuoriescono dalla memoria
per legare gli avvenimenti dei personaggi, in
nome delle loro esperienze di vita trascorsa.
Nemmeno ciò che è stato esiliato
dalla memoria, può considerarsi ormai
passato, nemmeno ciò che è morto
e sepolto, perché tutto ritorna in una
giostra infernale ed i fatti si concatenano
con l'estrema lucidità della follia,
conducendo il lettore, fianco a fianco con i
protagonisti, fin dentro le viscere di una storia
cruenta e terrificante.
La conclusione finale ha il sapore amaro di
una tragedia annunciata, dove anche l'ultimo
filo di speranza si spezza, perché la
stessa natura umana è fallace e caduca,
incapace di far fronte a minacce oscure con
la sola forza della razionalità e del
pensiero.
Questo romanzo ha il potere di riportarci indietro
con la mente alle epoche nere dei tempi passati,
dove le forze sconosciute di mondi sotterranei
imperversavano incontrastate sopra le esistenze
di uomini che poco potevano fare per combatterle.
E' vero, la tecnologia, lo sviluppo industriale,
le nuove scoperte scientifiche, hanno aperto
nuove soglie all'umano sapere, e le potenzialità
del genere umano sembrano espandersi e dilatarsi
oltre ogni materiale confine noto o sconosciuto,
ma ancora oggi, ogni giorno, accadono fatti
che si ergono a monito contro la nostra incoscienza,
come a ricordarci che siamo cullati in una falsa
sicurezza, e che il nostro sogno dorato d'onnipotenza
potrebbe infrangersi presto e in qualsiasi momento.
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