Dal bar al binario sette
di Giuseppe Bonan
a cura di Angelo Angellotti

Editrice Artistica Bassano 2003
Pagine 70

Dal bar al binario 7, dalla vita alla ricerca costante, quasi metodica e preordinata, della morte, in quella terra di mezzo chiamata adolescenza in cui si è troppo grandi per essere bambini e troppo piccoli per essere chiamati adulti. Su questo palcoscenico si muovono i personaggi della raccolta di racconti di Giuseppe Bonan, in un climax ascendente di emozioni forti e crude, di parole sospese tra realtà e "vissuto" oniricamente immaginato nei desideri intimi di ogni "Jason,John,Mike o Billy" che fanno capolino tra le righe di ogni pagina. Una serie di racconti,dunque, pagine di diario di adolescenti di provincia emarginati, marchiati dal "branco" per il loro essere indissolubilmente legati ad un grado di sensibilità superiore ai propri coetanei e quindi "diversi". Droga, sesso, musica, suicidio, trattati dall'autore senza ipocrisie, ma con capacità stilistica talvolta fin troppo velleitaria. E' come se l'autore si trovasse tra le mani un materiale preziosissimo ma che non riesce ancora a plasmare e modellare, dando l'impressione, in taluni punti, dell' incompiuto; di un'opera bella che si riesce ad intravedere ma che non è del tutto dischiusa agli occhi del lettore. Da segnalare , comunque, l'ultimo capitolo del libro, dedicato alla forza ispiratrice della "lettura", una nota diversa e particolare su uno spartito troppo spesso mònotono. (Angelo Angellotti)