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recensioni
Quanto
mi dai se mi sparo
di Sergio Endrigo
a cura di Gordiano Lupi
Stampa Alternativa, 2004
Pag 174 - Euro 10.00
Se
come me odiate i libri dei cantanti e dei comici
televisivi ma volete un buon motivo per ricredervi
dovete leggere "Quanto mi dai se mi sparo"
di Sergio Endrigo, uscito fresco fresco per
Stampa Alternativa. Sarà che Endrigo
non è mai stato un cantante come tutti
gli altri, tra lui e Vinicio Capossela il gap
culturale è incolmabile. Sarà
che Endrigo è sempre stato diverso dalla
massa dei modaioli e poi è fuori dal
giro da troppo tempo perché nella sua
operazione si senta puzza di bruciato. Aveva
qualcosa da dire e lo ha detto, tra l'altro
molto bene. E allora fa un po' rabbia leggere
nella "Autobiografia raccontata" raccolta
da Monica Mariotti che questo romanzo lo avevano
rifiutato tutti i grandi editori italiani. Nel
1995 "Quanto mi dai se mi sparo" era
stato pubblicato soltanto da un microscopico
editore della Svizzera Italiana e il libro non
aveva avuto una distribuzione adeguata. I nostri
grandi editori avevano ben altro da fare, dovevano
coccolarsi Totti e le barzellette, Collina e
le memorie arbitrali, Militello e gli striscioni
negli stadi, Agroppi e le sue memorie. La lista
sarebbe infinita. Ci voleva Marcello Baraghini
per recuperare un bel romanzo che racconta una
storia tragicomica e al tempo stesso realizza
una satira pungente sul mondo della canzone.
Endrigo fa pure letteratura quando descrive
la tristezza di Joe Birillo, cantante cinquantenne
sul viale del tramonto che non si rassegna a
uscire di scena. Endrigo parla del mondo dello
spettacolo che conosce a fondo, intinge la penna
nel sangue di ferite che di sicuro sono state
anche le sue ferite, scrive un libro utile e
sincero in un periodo storico pieno di libri
inutili e senza sangue. Non vi racconto la trama
perché il finale è a sorpresa
e l'autore utilizza le tecniche della narrativa
di genere per stupire sino in fondo. Le parti
più belle però sono quelle vissute
che raccontano i momenti di crisi interiore,
la stanchezza di vivere in un mondo che non
si comprende più, il rapporto difficile
con la famiglia e con i figli, il mondo della
canzone che cambia e non ha pietà per
chi non si adegua ai tempi. Leggetelo e non
ve ne pentirete.
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