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recensioni
In
fondo al nero (antologia)
Autori Vari
a cura di Gordiano Lupi
In
fondo al nero
16 racconti di horror contemporaneo
a cura di Gianfranco Nerozzi
Urania - Millemondi
Euro 5,10 pag.350
Si
sentiva l'esigenza di una buona pubblicazione
di horror italiano, anche per far capire al
pubblico e al mercato che esiste una necessità
di un genere di narrativa che scavi nelle paure
recondite e negli incubi più nascosti.
È vero che ci sono i siti internet e
anche i piccoli editori indipendenti (Addictions,
Il Foglio, il Macabroshow ), ma la collana
Urania di Mondadori ha tutt'altra possibilità
di far breccia e di arrivare ovunque.
Gianfranco Nerozzi raccoglie un gruppo di buoni
autori già noti al pubblico.
Si parte con una bella storia di Carlo Lucarelli
che racconta le peripezie di una testa mozzata
al tempo della rivoluzione francese. Si continua
con Andrea G. Colombo che indaga sugli effetti
perversi di una pasticca di droga sintetica,
quindi ci immergiamo nel terrore puro di Giampiero
Rigosi e il suo pittore folle. Tiziano Sclavi
e Paola Barbato scrivono una parabola horror
sul senso della vita che è una riedizione
in forma narrativa di un racconto a fumetti
di Dylan Dog. Paolo Di Orazio (ricordate la
mitica rivista "Splatter"?) non si
smentisce e ci conduce per mano in un gelido
inferno dove un mostro risorge sui pezzi di
un corpo umano. Isabella Santacroce (che ha
recentemente pubblicato lo stupendo "Lovers")
costruisce un horror particolare, fatto di emozioni.
Franco Ricciardiello ci presenta una nuova figura
di vampiro iraniano tagliatore di teste, mentre
Eraldo Baldini si ferma alla cultura Padana
e come suo stile scrive una storia di orrore
partendo da una leggenda popolare (quella dell'uovo
dell'Ascensione). Terribile il serial killer
di Danilo Arona che uccide solo bambini biondi,
come è inquietante Douglas Preston (l'unico
straniero) che presenta un horror sotto forma
di racconto epistolare. Gianfranco Nerozzi ha
amalgamato e scelto gli autori ma ha scritto
pure un racconto stupendo, un horror postatomico,
dove una terribile epidemia sta distruggendo
il mondo e una banda di ragazzini orfani fugge
verso il mare. Molto bello e di grande forza
narrativa. Ho parlato soltanto delle storie
che mi hanno maggiormente colpito e che a mio
parere risultano meglio strutturate e di maggior
presa orrorifica. Gli altri autori sono: Dario
Tonani, Giovanni Arduino, Luigi Bernardi, Luca
Masali e Alessandra C. In definitiva l'unica
storia che proprio non ho capito è quella
di Giovanni Arduino (una poesia? Un racconto?
Ai posteri l'ardua sentenza ), ma dura
lo spazio di tre smilze paginette quindi si
può sopportare. Il giudizio sul libro
resta più che positivo e l'opera dimostra
come per fare orrore non ci sia necessità
né di chiamarsi Stephen King (ultimamente
molto in ribasso) né di venire per forza
da oltre oceano. Abbiamo anche in Italia i nostri
orrori mediterranei e tanti bravi autori che
li sanno raccontare.
Per finire diciamo che il libro chiude in bellezza
con l'intervista al regista Pupi Avati, autore
di film simbolo come "Zeder" e "La
casa dalle finestre che ridono", che ci
racconta cosa è per lui l'orrore. (Gordiano
Lupi)
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