a cura di
R.M.L.Bartolucci
Editore: Pironti
Pagine: 151 - Euro: 11.36
Una
storia in cui la curiosità fa
da protagonista ed accende di suspence
le vicende narrate, una suspence che
ci accompagna lasciandoci il fiato sospeso
per tutto il libro sulle orme del narratore,
che nel romanzo è anche personaggio
e investiga sulla strane vicende di
un inglese trapiantato in Sicilia: questa
è la storia di "Giòn".
Frugando fra i sentimenti e i ricordi
della gente, Turi Vasile scopre che,
al di là dei fatti, ognuno interpreta
le situazioni a modo suo, creando un
sovrapporsi di diverse verità
dal sapore tipicamente pirandelliano.
Nel racconto emergono numerose tematiche
di grande interesse: l'amore omosessuale
e i problemi sociali che esso può
comportare, la prostituzione e il riscatto
da essa, la ricerca di identità
di un giovane adolescente, il mondo
del cinema e i suoi retroscena, le difficoltà
legate all'inserimento nel mondo dello
spettacolo. Lo scenario è la
Sicilia, più sensuale e più
fatale che mai, abitata da isolani caparbi
e dall'animo aristocratico, isolati
nella loro mentalità incomprensibile
ai forestieri. Il protagonista è
John Ryland, un londinese trapiantato
in Sicilia, che parla un curioso linguaggio
misto di siciliano e d'inglese. Egli
è l'autista che trasporta Vasile,
il famoso regista televisivo, ad un
convegno a Taormina, suscitandone l'insaziabile
curiosità. Così il regista
ne apprenderà pian piano, per
bocca della gente, la strana vicenda
che lo vede protagonista di una storia
di amore omosessuale nei confronti del
bel Saro, che, dopo aver vissuto con
lui, lo tradisce con una prostituta
e da lei ha un figlio. John, animato
ancora d'amore per Saro, ma anche d'innegabile
altruismo, decide di sposare la prostituta
che è stata abbandonata dal suo
amante e di permetterle di riscattarsi,
divenendo il padre del bambino. Il ragazzo,
bello e intelligente, desterà
l'interessamento di Vasile, che lo istraderà
alla carriera cinematografica. L'epilogo
della vicenda, tragico e inaspettato,
travolge il lettore che viene sospinto
in modo incalzante all'interno della
storia. Non basta però a placare
la fervida curiosità del regista,
che vuole conoscere i fatti fino in
fondo, e indaga ancora fino a che tutto
non gli sarà chiaro. La narrazione
è vivace anche per la varietà
del linguaggio, ricco di sfumature:
si passa con estrema agevolezza dall'italiano
usato dal narratore a quello più
elegante e distinto usato nelle conferenze,dallo
slang siculo-britannico parlato da John
al dialetto locale, alle lettere in
inglese scritte dal protagonista. E'
comunque una storia avvincente e affascinante,
in cui la sicilianità dell'autore
traspare con tutto il suo potenziale
di simpatia, e in cui, alla fine, prevalgono
l'amore e la delicatezza.
Rossella Maria Luisa Bartolucci
rbart@ciaoweb.it