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recensioni
Libri
di Sangue
di Roberta Mochi
Larcher Editore 2003
Pag.194 - Euro 12.50
ISBN 88-88533-06-08
Un'indagine
sulle nuove tendenze della letteratura nostrana:
Alda Teodorani, Paolo Di Orazio, Eraldo Baldini,
insieme a chi, nella fiction, si sia lasciato
sedurre dall'orrore e dal sangue. Il mondo della
mutazione dolente, degli innesti, della malinconia,
delle tenebre illuminate dallo scintillio della
lama,
per quanti si rifiutano di credere che la narrativa
italiana abbia gli stessi confini segnati dalla
critica ufficiale .
Hanno scritto di questo libro:
Roberta Mochi è una appassionata dell'horror,
e questo si vede nel suo libro che, almeno nel
titolo, rimanda all'opera di Clive Barker (uno
degli scrittori preferiti dell'Autrice): a ben
guardare, questa passione dà i suoi frutti,
esattamente come nelle opere di alcuni saggisti
cinematografici contemporanei quali Bruschini,
Giovannini e Tentori (non a caso in Libri di
sangue due di questi personaggi sono ampiamente
presenti). Il saggio della Mochi, convincente
autrice di crudeli racconti horror, è
una accurata indagine sulle nuove tendenze della
letteratura nostrana, di cui sono presenti tutti
gli intepreti più convincenti, tra i
quali Ammaniti, Baldini, Lucarelli, Manfredi,
Nove, Teodorani.
Il merito più grande dell'autrice, oltre
alla sua scrittura di rara chiarezza (la sua
voce convincente e tranquilla ci prende per
mano e ci porta su strade di sangue) sta nell'aver
saputo analizzare i non sempre facili territori
della narrativa horror italiana sapendo stanare
autori di culto (e case editrici piccole ma
di grandi vedute) che spesso sfuggono a meno
attenti osservatori.
L'autore
Roberta Mochi vive a Roma, con due gatte, ed
in questa città scrive, insegna e traduce.
Collabora con la rivista Progetto Babele e con
le edizioni Profondo Rosso; ha pubblicato vari
racconti on-line e su carta per le edizioni
Il foglio letterario e Ghost.
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