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La Settima Strega
di Zannoner Paola
Pubblicato su SITO
Anno
2008-
Fanucci
Prezzo €
9,90-
320pp.
ISBN
9788834713969
Una recensione di
Rosella Rapa
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Votanti:
13565
Media
79.38%
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Premessa: Ho letto questo libro dopo che mia figlia (13 anni) l'aveva abbandonato due volte. Ritengo necessario precisare che mia figlia ha già affrontato letteratura classica e contemporanea di alto livello: non è una lettrice da poco. Quindi ho iniziato questo libro con molto spirito critico, forse eccessivo: non mi sento quindi di proporre una recensione asettica, ma il mio personale punto di vista, cercando di mantenermi il più possibile obbiettiva.
Anno 1911 (futuro immediato). Una tredicenne come tante, Meg, scopre improvvisamente di essere un strega, o meglio di avere poteri "magici". Il motivo per cui questo le viene rivelato ha a che fare con una pericolosa missione: salvare altre 6 streghe, sue antenate, da una morte prematura. Insieme potranno sconfiggere il Mago Oscuro, Signore della Magia Nera, che vuole dominare il mondo.
E' sempre bene cominciare dagli aspetti positivi. L'idea del viaggio nel tempo non è affatto originale, ma lo è il motivo: raggiungere altre persone, portarle nella nostra epoca, ed infine affrontare l'ultimo viaggio, il più pericoloso, per arrivare alle origini della storia a cambiarla. Inoltre è del tutto nuovo il mezzo con cui si compie il viaggio: niente cimiteri o luoghi esotici, ma l'uso di un computer portatile. E, per complicare le avventure, l'hacker malvagio che riesce ad infiltrarsi. I racconti centrali delle singole ragazze sono molto ben scritti, come pure le avventure, sempre disturbate dall'hacker, per riuscire a liberarle. Anche il finale, sebbene un po' scontato, non delude. Il lieto fine, il trionfo del Bene sul Male, in questi libri è obbligatorio. Però... I primi capitoli potrebbero essere tranquillamente eliminati, poiché non portano nulla di realmente interessante alla storia. La vicenda della prima strega, poi, è del tutto fuori luogo in un libro che dovrebbe rivolgersi a delle ragazzine, di 13 anni o meno. Quanto alle vicende scolastiche di Meg, non ci interessano né punto né poco. L'apparizione della Strega Buona è lenta e inutilmente dispersiva: visto che si è voluto introdurre mezzi nuovi come il computer, sarebbe stato più efficace e sbrigativo utilizzare altre mezzi moderni (TV, cellulare, macchina fotografica). Lo stesso vale per la presentazione dei cattivi: si annidano in una grande società di alta finanza: come tutti i cattivi d'oggigiorno. Via, via, tagliare. Così, dopo una bella sforbiciata ai capitoli iniziali, si sarebbe entrati più in fretta nel vivo della storia, seguendo uno stile che all'autrice è sicuramente più congeniale del fantasy: il giallo con elementi esoterici. Si tratta di due generi completamente differenti, un buon autore non dovrebbe mescolarli, per svariate ragioni. Il libro ha per protagoniste delle ragazzine di 13 anni, tuttavia non è scritto partendo dal punto di vista di una ragazzina, ma è narrato così come lo narrerebbe un adulto che vede la vicenda dal di fuori. Termini troppo difficili, riflessioni che un adolescente non farebbe mai, troppo spazio al mondo dei "grandi". Inoltre le protagoniste non si comportano da tredicenni, anche se spesso sono chiamate "bambine" termine che dalle coetanee reali è reputato piuttosto offensivo. Un età sui 15-16 anni sarebbe più adatta a giustificare alcuni atteggiamenti da giovane donna assunti dalle protagoniste, e a cambiare il target delle lettrici, forse meno disposte ad annoiarsi. Conclusioni Se questo è il Fantasy moderno, torniamo pure al Signore degli Anelli e alle Cronache di Narnia. Non mi sento di consigliare questo libro proprio a nessuno, anche se sarei interessata a conoscere i paraeri di chi l'ha letto, completati però da un elenco delle letture preferite. Se esiste un minimo di senso critico, nemmeno i fan di Harry Potter potranno giudicare questo volume alla stessa altezza. Tuttavia c'è un pubblico che dovrebbe interessarsi: gli insegnanti, gli psicologi che si rivolgono all'adolescenza, e chiunque abbia a che fare con i ragazzi, come educatore o animatore. Non per dare giudizi, tuttavia: per ascoltare e capire perché vengono fatte certe scelte, e se, possibile, perché piacciono o non piacciono. Un libro non è mai inutile, anche se non concordiamo con quanto ci ha proposto.
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