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Profumo d'Incenso
di Valentina Bellettini
Pubblicato su SITO
Anno
2008-
Giraldi Editore
Prezzo €
10,00-
170pp.
ISBN
9788861551275
Una recensione di
Rosella Rapa
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Votanti:
11004
Media
79.74%
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Ero ancora a metà del libro, quando mi sono messa davanti al computer per fare una ricerca: l’Autrice mi aveva nascosto qualcosa. Se non una professionista, doveva essere almeno una semi-professionista: originalità e inventiva, unite ad una perfetta fluidità di lettura mi avevano trascinata senza sosta. Invece Valentina è chi dice di essere: una “dilettante”. Forse per questo è così brava: sono infatti convinta che troppo spesso l’eccessiva scolarità uccida l’immaginazione, anziché stimolarla. ”Profumo d’Incenso”, secondo i miei canoni (e non mi interessano le classificazioni ufficiali) non è un vero e proprio Fantasy, ma che importa? E’ un libro, un ottimo libro per ragazzi, che si può tranquillamente consigliare dai 9 ai 99 anni. Ora proverò a spiegarvene il perché, toccando i punti essenziali, e cercando di rimanere lontana dalla vicenda. La protagonista è una ragazzina dei nostri giorni, stressata dall’esame di terza media, che vive un momento di conflitto adolescenziale con la madre. Ebbene, io ho superato l’esame di terza media lo scorso giugno, con mia figlia: la prova cui le ragazzine sono sottoposte è resa magistralmente, in modo veritiero, completo e coinvolgente. Fra me e mia figlia non c’è conflitto, ma sono (troppo spesso) spettatrice dei conflitti delle sue coetanee con i genitori: anche questa parte viene descritta molto bene, in maniera piana e tranquilla, senza esasperazioni, prese di posizione da una parte o dall’altra, scene eccessive. E’ un passaggio normale, quasi obbligato, che madre e figlia devono affrontare. Se entrambe riescono a rendersene conto, tutto verrà superato. Se ciò non accade… sarà frattura insanabile. Ovviamente, non vi rivelerò come si conclude nel libro. Veniamo ora alla parte più fantasiosa e letteralmente magica: siamo nel mondo degli antichi egizi. Non tra faraoni o piramidi nascoste, ma tra gli dei, i grandi dei che tutti conoscono (Iside, Osiride, Anubi) insieme ad altri meno noti (Bastet, Seth, Horus, Bes, Hapi e altri). Io ho la fortuna di vivere a Torino, sede di un museo Egizio tra i primi nel mondo: quindi ho una certa dimestichezza con questo popolo antico e misterioso; ciò non significa che non abbia ancora molto da imparare. Ma posso dirvi che gli dei sono resi con straordinaria vivezza, mantengono gli attributi propri della loro antichissima religione (ogni dio è descritto accuratamente con le sue particolarità, ben tramandate dalle pitture e dai manufatti che li rappresentano) e sono allo stesso tempo personaggi scolpiti a tutto tondo, con i loro sentimenti, anche i più intimi, le ansie, le paure, le gioie , le emozioni. Sono vivi. Rendere vivi i protagonisti di un libro è ciò che contraddistingue uno scrittore bravo da uno mediocre, o scadente. Rendere vivi degli dei Egizi… ebbene, trovo sia una eccellente prova della bravura della scrittrice. Il mondo antico è reso vivace anche da una ricca scelta di particolari, che sostituiscono pesanti o noiose descrizioni (poco gradite ai giovani). Cito ad esempio: “le dita lunghe” “le unghie color verde smeraldo” , “la sabbia rossa” , “ i letti con le gambe incrociate”. Il passaggio da una dimensione all’altra avviene attraverso il sogno. Non si tratta però di un sogno come gli altri, è un sogno “magico”. Avviene solo in particolari circostanze, e la protagonista lo vive in prima persona. Inizialmente confusa, la ragazzina desidera sempre di più entrare in questo mondo lontano, che gli adulti non capiscono. Chi l’aiuta è la sorella, già maggiorenne, ma ancora capace di credere nelle avventure dell’immaginario. I sogni aiuteranno la ragazzina, non solo a superare il terribile (per lei lo è davvero!) esame di terza media, ma anche nella vita futura. Con una serie di colpi di scena, che si susseguono fino all’ultima pagina dell’ultimo capitolo, si scoprirà infine il vero “perché” della magica vicenda. Generalmente io non leggo libri per ragazzi, non li ho mai letti, neppure quando ero giovanissima: li trovavo, mi si perdoni l’espressione, “scemi” . Inconcludenti, sciatti, privi d’interesse. Questo libro l’ho letto con piacere e desiderio, immergendomi nelle vicende dei personaggi; di quelli di oggi, come di quelli del passato. Mi sono sentita trascinata vicino a loro, ho condiviso gioie e dolori. La vicenda è interessante, i sentimenti ben delineati, il finale niente affatto scontato. E neppure il modo in cui ci si arriva. Evidenzio solo un piccolissimo neo: a mio parere, il lessico tra presente e passato, andava maggiormente disgiunto. Nelle scuole medie non si usa più dar del “lei” agli studenti, al contrario, spesso sono studenti che parlano confidenzialmente con l’insegnante usando “tu” e “ciao”. Nel passato, il “lei” viene usato pochissimo e si preferisce il “voi”; le persone importanti addirittura usavano il “plurale maiestatis” , ossia il “noi” rivolgendosi ai sottoposti. Tuttavia io non scrivo libri per ragazzi, e non ne sarei nemmeno capace; forse questo linguaggio più moderno e scorrevole è più adatto a far loro accettare la lettura. In conclusione, trovo che Valentina abbia un vero talento per questo genere di vicende fantastiche, non disgiunte dalla realtà, costruite in modo da parlare ai ragazzi in modo piacevole, apparentemente leggero, ma con forti contenuti educativi e culturali. Aspetto con ansia il prossimo libro. Citazioni Riporto un passo che a mio parere esprime sia il contenuto del libro, sia il punto di vista dell’Autrice: “Marta capì che era una vita parallela. Avrebbe lasciato la scuola media ed i sogni fantastici, dunque si sarebbe avviata lungo quella crescita che l’avrebbe fatta diventare grande. Si promise che in ogni caso, non avrebbe mai smesso di sognare e non avrebbe mai rinunciato a quella parte bambina che molti adulti lasciano perdere”
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